Manifestazione Antifascista: Sabato 19/04 ore 15
Domani pomeriggio alle ore 15 partendo dal viale della stazione tutte le realtà che si riconoscono nei principi democratici della nostra Costituzione manifesteranno a Rovato la loro ferma condanna ai rigurgiti di un estremismo di stampo fascista che si sta manifestando anche nelle nostre zone da troppi mesi.
Tutte le forze che si riconoscono nei principi fondanti che la nostra carta costituzonale ha affermato e che solo nel 2006 un referendum ha stabilito essere ancora così attuale sono invitati a presenziare.
L'appuntamento è alle ore 15 partendo dalla stazione di Rovato.
Come Partito Democratico rovatese noi ci riconosciamo in questi valori e partecipiamo attivamente a questa manifestazione.
E invitiamo i cittadini a fare altrettanto.
A domani.
Sabato 19/04/2008.
GRANDE SUCCESSO DELLA MANIFESTAZIONE.
Riporto di seguito un articolo e una foto del Bresciaoggi sull'esito della manifestazione di Sabato.
Sono sinceramente soddisfatto della risposta della gente.
IL CASO. Si moltiplicano le prese di posizione dopo il corteo a sostegno delle associazioni di sinistra vittime di intimidazioniI sindaci fanno quadrato contro l’intolleranza
di Giancarlo Chiari
Per gli organizzatori erano in mille, per la Questura la metà. Di certo le persone che sabato pomeriggio sono sfilate contro la violenza a Rovato hanno lasciato il segno, chiedendo alle istituzioni e alla società civile un’urgente e ferma risposta alla presunta escalation di intimidazioni contro associazioni e gruppi dell’area antagonista e antifascista. IN VERITÀ GLI UNICI episodi attualmente oggetto di indagine riguardano i colpi di pistola esplosi contro la vetrina della libreria multietnica «Altre voci» e gli atti vandalici al centro sociale «28 maggio». Il resto, sono scritte a sfondo razzista o svastiche che, come in qualsiasi altro paese italiano fanno fisiologicamente capolino sui muri di Chiari, Palazzolo o Erbusco, solo per citare gli ultimi raid vandalici. Ma che nell’Ovest bresciano si respiri un clima di serpeggiante intolleranza lo conferma la partecipazione di molti sindaci al corteo promosso dal «Tavolo antifascista della Franciacorta». LE RIVENDICAZIONI della manifestazione sono state sintetizzate in un documento sottoscritto da molti amministratori e da una trentina di associazioni. «Bisogna contrastare l’idea per cui diverso sia un problema - si legge nel documento -. Occorre rilanciare i valori costituzionali antifascisti, messi in discussione dal revisionismo storico che pretende di mettere sullo stesso piano chi ha combattuto contro l’occupazione, dando vita alla Resistenza, e chi era schierato dall’altra parte». Luigi Lotta, sindaco di Coccaglio osserva: «È stata una manifestazione importante e riuscita: ha colto gli obiettivi che si prefiggeva esprimendo un segno tangibile della necessità di vigilare a difesa della convivenza civile e dell’ordine democratico che con tutti i sindaci abbiamo indicato nel documento di adesione».Gli fa eco il primo cittadino di Cazzago Giuseppe Foresti. «Non ho potuto prendere parte al corteo per un impegno improrogabile ma l’assessore Buffoli che ha sfilato in rappresentanza del nostro Comune mi ha spiegato che in un clima pacifico ma fermo, la gente ha ribadito che non accetterà passivamente rigurgiti di intolleranza. Da parte nostra riteniamo che i principi della democrazia vanno difesi ispirandosi agli ideali della Resistenza».Per il segreteraio del Partito Democratico di Rovato Angelo Bergomi «la piazza ha lanciato un segnale forte. Abbiamo sfilato con le bandiere del nostro movimento per ribadire che i principi su cui si fonda la nostra Costituzione sono intangibili e attuali. Come consigliere e come cittadino sono rimasto profondamente scosso dalle intimidazioni accadute a Rovato».
Per gli organizzatori erano in mille, per la Questura la metà. Di certo le persone che sabato pomeriggio sono sfilate contro la violenza a Rovato hanno lasciato il segno, chiedendo alle istituzioni e alla società civile un’urgente e ferma risposta alla presunta escalation di intimidazioni contro associazioni e gruppi dell’area antagonista e antifascista. IN VERITÀ GLI UNICI episodi attualmente oggetto di indagine riguardano i colpi di pistola esplosi contro la vetrina della libreria multietnica «Altre voci» e gli atti vandalici al centro sociale «28 maggio». Il resto, sono scritte a sfondo razzista o svastiche che, come in qualsiasi altro paese italiano fanno fisiologicamente capolino sui muri di Chiari, Palazzolo o Erbusco, solo per citare gli ultimi raid vandalici. Ma che nell’Ovest bresciano si respiri un clima di serpeggiante intolleranza lo conferma la partecipazione di molti sindaci al corteo promosso dal «Tavolo antifascista della Franciacorta». LE RIVENDICAZIONI della manifestazione sono state sintetizzate in un documento sottoscritto da molti amministratori e da una trentina di associazioni. «Bisogna contrastare l’idea per cui diverso sia un problema - si legge nel documento -. Occorre rilanciare i valori costituzionali antifascisti, messi in discussione dal revisionismo storico che pretende di mettere sullo stesso piano chi ha combattuto contro l’occupazione, dando vita alla Resistenza, e chi era schierato dall’altra parte». Luigi Lotta, sindaco di Coccaglio osserva: «È stata una manifestazione importante e riuscita: ha colto gli obiettivi che si prefiggeva esprimendo un segno tangibile della necessità di vigilare a difesa della convivenza civile e dell’ordine democratico che con tutti i sindaci abbiamo indicato nel documento di adesione».Gli fa eco il primo cittadino di Cazzago Giuseppe Foresti. «Non ho potuto prendere parte al corteo per un impegno improrogabile ma l’assessore Buffoli che ha sfilato in rappresentanza del nostro Comune mi ha spiegato che in un clima pacifico ma fermo, la gente ha ribadito che non accetterà passivamente rigurgiti di intolleranza. Da parte nostra riteniamo che i principi della democrazia vanno difesi ispirandosi agli ideali della Resistenza».Per il segreteraio del Partito Democratico di Rovato Angelo Bergomi «la piazza ha lanciato un segnale forte. Abbiamo sfilato con le bandiere del nostro movimento per ribadire che i principi su cui si fonda la nostra Costituzione sono intangibili e attuali. Come consigliere e come cittadino sono rimasto profondamente scosso dalle intimidazioni accadute a Rovato».
Nessun commento:
Posta un commento