martedì 5 maggio 2009

Dell'Utri starsene zitto, no vero? Il fascismo piaceva solo a lui


(foto e virgolettati tratti da corriere.it)

Dedico un ulteriore post alle esternazioni di un personaggio che quando parla diventa sempre più insopportabile. Marcello Dell'Utri, personaggio dalla storia giudiziaria piuttosto interessante, si è dilettato a esprimersi nuovamente in maniera fantasiosa sul fascismo:

"Non fu colpa di Mussolini se il fascismo diventò un orrendo regime. Ci sono testimonianze autografe del duce in cui critica i suoi uomini che hanno falsato il fascismo, costruendosene uno a proprio modo, basato sul ricatto e sulla violenza. Il suo fascismo era di natura socialista".

"Nei suoi diari Mussolini scrive che le leggi razziali devono essere blande. Tra gli Ebrei, il duce, spiega di avere i suoi più cari amici e si chiede perché seguire Hitler con le sue idee sulle razze ariane, razze pure che non esistono"

"I repubblichini di Salò? Erano al 100% partigiani di destra. Non è che fossero delle persone da cancellare dalla storia, perché hanno avuto la loro parte e credevano in alcuni valori. I repubblichini sbagliavano sicuramente, perché la Repubblica di Salò non è certo stata una gran bella cosa, però sono esseri umani che hanno lottato al pari degli altri per una loro idealità".


Sono sconcertato, scandalizzato e preoccupato che un senatore della Repubblica si possa esprimere in questi termini sulla pagina più nera della storia italiana. Sul ventennio di regime che ha sconvolto le vite di tutte le famiglie italiane, che ha privato della libertà di stampa, di parola e di espressione il nostro beneamato paese nessuno si può permettere di fare affermazioni riabilitative di questo tipo.

La storia ha dimostrato che il ventennio fascista ha distrutto l'identità democratica del nostro Paese che ha saputo risorgere scrivendo quella meravigliosa Carta Costituzionale che tutto il mondo ci invidia e che qualche benpensante crede oggi di poter cancellare magari con qualche voto a colpi di maggioranza come visto per tante leggi ad personam.

Interrompo qui la mia indignazione perchè potrei scrivere cose di cui potrei pentirmi ma il rispetto dell'altro è per me sacro.

A voi cittadini e lettori il giudizio magari corredato dalla fedina penale del signor Dell'Utri (ed è già la seconda volta che lo riporto da wikipedia):
Concorso esterno in associazione mafiosa
Le indagini iniziano nel 1994, l'anno dell'entrata in politica, con le prime rivelazioni che confluiscono nel fascicolo 6031/94 della Procura di Palermo.
Il 9 maggio 1997 il gip di Palermo rinvia a giudizio Dell'Utri, e il processo inizia il 5 novembre dello stesso anno.
In data 11 dicembre 2004, il tribunale di Palermo ha condannato Marcello Dell'Utri a nove anni di reclusione con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. Il senatore è stato anche condannato a due anni di libertà vigilata, oltre all'interdizione perpetua dai pubblici uffici e il risarcimento dei danni (per un totale di 70.000 euro) alle parti civili, il Comune e la Provincia di Palermo.
Nel testo che motiva la sentenza si legge:
« La pluralità dell'attività posta in essere da Dell'Utri, per la rilevanza causale espressa, ha costituito un concreto, volontario, consapevole, specifico e prezioso contributo al mantenimento, consolidamento e rafforzamento di Cosa nostra, alla quale è stata, tra l'altro offerta l'opportunità, sempre con la mediazione di Dell'Utri, di entrare in contatto con importanti ambienti dell'economia e della finanza, così agevolandola nel perseguimento dei suoi fini illeciti, sia meramente economici che politici. »
Inoltre:
« Vi è la prova che Dell’Utri aveva promesso alla mafia precisi vantaggi in campo politico e, di contro, vi è la prova che la mafia, in esecuzione di quella promessa, si era vieppiù orientata a votare per Forza Italia nella prima competizione elettorale utile e, ancora dopo, si era impegnata a sostenere elettoralmente l’imputato in occasione della sua candidatura al Parlamento Europeo nelle fila dello stesso partito, mentre aveva grossi problemi da risolvere con la giustizia perchè era in corso il dibattimento di questo processo penale. »
False fatture e frode fiscale
Ha patteggiato la pena di due anni e tre mesi di reclusione per false fatture e frode fiscale (nell'ambito della gestione di Publitalia '80) a Torino.

Tentata estorsione
È stato condannato in primo grado a Milano a due anni di reclusione per tentata estorsione ai danni di Vincenzo Garraffa (imprenditore trapanese), con la complicità del boss Vincenzo Virga (trapanese anche lui).
L' ex presidente della Pallacanestro Trapani Vincenzo Garraffa aveva ottenuto dalla Birra Messina (Heineken) una sponsorizzazione di 1,5 miliardi di lire, ma - secondo l' accusa - esponenti di Publitalia (la società di Dell'Utri) gli avevano poi chiesto la retrocessione «in nero» di metà dei soldi, «per creare fondi occulti». La sentenza di condanna afferma che, al rifiuto di Garraffa, Dell' Utri lo avrebbe minacciato prima a parole («Le consiglio di ripensarci, abbiamo uomini e mezzi che la possono convincere a cambiare opinione»), poi con la visita del boss Virga in ospedale a parlargli del debito.
Il 15 maggio 2007 la terza corte d'appello di Milano conferma la condanna a due anni.
« (...). È significativo che Dell'Utri, anziché astenersi dal trattare con la mafia (come la sua autonomia decisionale dal proprietario ed il suo livello culturale avrebbero potuto consentirgli, sempre nell'indimostrata ipotesi che fosse stato lo stesso Berlusconi a chiederglielo), ha scelto, nella piena consapevolezza di tutte le possibili conseguenze, di mediare tra gli interessi di Cosa nostra e gli interessi imprenditoriali di Berlusconi (un industriale, come si è visto, disposto a pagare pur di stare tranquillo) »
Il 10 aprile 2008 il PG della Cassazione ha chiesto l'annullamento, con rinvio, della condanna a 2 anni inflitta al parlamentare Marcello Dell'Utri, ritenendo "inutilizzabili" alcune dichiarazioni accusatorie. La Corte di Cassazione, II sezione penale, accoglie la richiesta, annullando la sentenza di appello con rinvio ad altra sezione.
Il 14 aprile 2009 I giudici della quarta Corte d'Appello di Milano hanno derubricato il reato da tentata estorsione a minaccia (la cosiddetta «desistenza volontaria» -articolo 56 comma 3 cp- ) e hanno dichiarato quindi il «non doversi procedere», nei confronti di Dell'Utri e anche del boss mafioso Vincenzo Virga, prosciogliendoli per prescrizione.

Calunnia pluriaggravata
Imputato a Palermo per calunnia aggravata ai danni di alcuni pentiti, è stato successivamente assolto dopo che in primo grado era stato condannato a 9 anni. Secondo l'accusa avrebbe organizzato un complotto con dei falsi pentiti per screditare dei veri pentiti che accusavano lui ed altri imputati. Per questa accusa, il gip di Palermo dispose l'arresto (per un'azione, come giudicò poi il tribunale d'appello in via definitiva, mai avvenuta) di Dell'Utri nel 1999, ma il Parlamento lo bloccò.
Il giudici della quinta sezione di Palermo hanno assolto Marcello Dell'Utri, «per non avere commesso il fatto» in base all'art. 530, secondo comma del codice di procedura penale, dall'accusa di calunnia aggravata, era stato accusato di aver organizzato una combine con alcuni pentiti, per screditare tre collaboratori di giustizia che lo accusavano nel processo per concorso esterno in associazione mafiosa.
La Procura aveva chiesto una condanna di 7 anni.

Presentazione Raccolta Differenziata a Lodetto





Ieri sera di fronte ad una affollatissima sala anche la mia frazione di origine, Lodetto, ha visto la presentazione del servizio di raccolta differenziata.
Alla presenza dell'assessore all'urbanistica Riccardo Sette, di due responsabili tecnici di Cogeme e del consigliere di Cogeme Gestioni Giovanni Buizza anche i Lodettesi si sono visti descrivere le caratteristiche del servizio.
Sono stati fatti vedere i bidoni da utilizzare per i vari usi. E' stato descritto in maniera molto approfondita dal tecnico Cogeme la modalità di raccolta, e la diversificazione dei rifiuti. Segnalo in particolare che le plastiche differenziabili sono solo quelle relative agli imballaggi. Le restanti sono da mettere nel bidone dell'indifferenziato. Segnalo inoltre che per la carta eventualmente entrata in contatto con del materiale organico va differenziata insieme ai cartoni e alla carta in genere solo se è mediamente pulita. Pena l'abbassamento della qualità della raccolta.

Nell'opuscolo che sta arrivando nelle case comunque tutto è specificato.
Mi sia consentito un plauso al consigliere di Cogeme Gestioni Giovanni Buizza che ha saputo esprimere lo sforzo che la società dei comuni (si, ricordiamoci che Cogeme è innanzitutto una società di comuni) ha messo in campo per migliorare la percentuale di raccolta differenziata che da troppi anni dalle nostre parti è a percentuali inaccettabili.
A chi è maggiormente diffidente ricordo due cose:
1) Per non lamentarci delle discariche aperte magari vicino alle nostre abitazioni dobbiamo tutti partecipare a una diminuzione alla fonte del rifiuto
2) Se si differenzia bene la tariffa rifiuti che la singola famiglia pagherà sarà inevitabilmente inferiore a quanto paga oggi.

E allora avanti!