Cava Bonfadina: visita in Regione del 03/03/2009
Martedì 3 Marzo con l'assessore Sette e il sindaco di Cazzago S.M: Foresti mi sono recato in Regione presso il settore Attività Estrattive in quanto le amministrazioni comunali sono state convocate a seguito del riesame che la Regione ha deciso di intraprendere sulla mancata Valutazione di Impatto Ambientale sulla Bonfadina.
Riesame che scaturisce dalla necessità di rispondere a una infrazione europea.
La riunione è avvenuta nel pomeriggio.
Erano presenti, oltre a noi, il direttore dell'Unità Organizzativa competente, dott Gianni Ferrario, alcuni suoi collaboratori ( dott. Vitali Gianluca, dott. Cardone Roberto più una terza persona che non ha firmato il foglio di presenza) e l'ARPA LOMBARDIA (dott. Mannucci Gregorio).
I presenti, molto cortesemente, hanno espresso le loro motivazioni in merito alla mancata VIA, dicendo che la pianificazione avvenuta con il piano cave provinciale è avvenuta nel 2004 e loro la devono rispettare. Il sindaco Foresti, io e l'assessore Sette abbiamo ribadito le ragioni di sempre del perchè sia necessaria secondo noi la VIA per un ambito che supera di gran lunga i 20 ettari della soglia di legge, contando su un perimetro di 34 ettari.
Abbiamo ribadito le ragioni normative, ambientali e di buon senso del perchè un bacino pianificato a ridosso di una strada provinciale non possa essere aperto senza rendersi conto di ciò che gli sta attorno.
Devo onestamente dire che spesso i funzionari regionali hanno ribadito la possibilità di mitigare gli impatti attraverso prescrizioni, consentendo comunque l'inizio del bacino. Personalmente ho ricordato che già oggi la ditta dichiara di aver commissionato uno studio sull'emissione di polveri fini (PM10) e acustiche che testimonia come i limiti di legge siano superati ampiamente in quasi rtutti i punti di rilievo scelti.
Ho ribadito inoltre la vicinanza di progetti altrettanto impattanti: la cava Macogna a poco più di un kilometro, la discarica ex-rovedil collegata alla Bonfadina dalla stessa strada comunale (!!), la discarica di Cogeme alla Bargnana, il passaggio di Brebemi e TAV.
I funzionari hanno ribadito che la VIA la potrebbero concedere solo se, con un allargamento futuro l'area di gestione produttiva della cava superasse i 20 ettari.
Mi sono permesso di ricordare che con questo criterio spezzettando un bacino estrattivo in sottoambiti ciascuno inferiore ai 20 ettari si potrebbe aggirare la necessità di VIA.
Inoltre, la VIA deve valutare preventivamente se un progetto sia compatibile con la collocazione in cui è stato individuato, non a danno avvenuto.
Siamo in attesa di conoscere l'esito dei ragionamenti effettuati dal suddetto settore regionale.
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