Sbloccate 4 cave tra Ghedi e Montichiari: una è sottosequestro! La Provincia ricorre contro la sospensiva sulla Bonfadina!
Dal Bresciaoggi del 04/04/2008
Zona aeroporto ripartono 4 CAVEdi Pietro Gorlani
Ieri la quinta commissione consiliare (Territorio) della Regione, con il solo voto favorevole del centrodestra, ha dato il via libera alla ripresa dell’attività estrattiva in quattro ambiti territoriali di escavazione che rientrano nel piano d’area di Montichiari. CAVE «congelate» per oltre un anno dallo stesso Pirellone in attesa di affinare le coordinate del futuro centro economico-logistico della provincia.Disco verde per gli Ate 38, 39 e 40 a Ghedi, tra cui la «Cava Inferno» (sequestrata dalla Procura 2 settimane fa per conferimento abusivo di materiale) e per l’Ate 46 in comune di Montichiari. Un via libera duramente criticato dai due consiglieri bresciani della Sinistra - L’Arcobaleno (Arturo Squassina, ex Ds, e Osvaldo Squassina, ex Rifondazione Comunista): «La decisione assunta dai partiti del centrodestra è gravissima - commentano all’unisono i due consiglieri bresciani insieme alla segretaria provinciale del partito, Gianna Rosa Baresi - ponendosi in contrasto con quanto stabilito dall’articolo 14 della Legge regionale che prevede, al fine di non compromettere il futuro sviluppo dell’aeroporto di Montichiari, il blocco di qualsiasi variazione urbanistica o edilizia del territorio limitrofo. Una scelta che si pone in netto contrasto con quanto il Centrodestra sta sbandierando relativamente all’interesse sul futuro dell’aeroporto bresciano di cui invece pubblicamente si fa alfiere».Piccata la replica del consigliere regionale Gianmarco Quadrini (Udc), unico bresciano membro della commissione regionale V: «L’attività di queste CAVE non va in alcun modo ad interferire con le infrastrutture programmate sul territorio, dalla cittadella telematica all’aeroporto. Proprio per questo lo sblocco era già stato definito in un accordo tra giunta regionale e provinciale. Va anche ricordato che questi siti erano già approvati dal piano CAVE di quattro anni fa e c’era la necessità di dare risposta agli imprenditori operanti sul territorio. Le reazioni della Sinistra mi sembrano eccessive e probabilmente rispondono a logiche di campagna elettorale».Va ricordato che in queste CAVE l’attività estrattiva era stata sospesa con la legge regionale del febbraio 2007 approvata all’unanimità dal consiglio Regionale. Legge prorogata un mese fa, nell’attesa di definire il futuro del piano d’area dell’aeroporto: un’area delimitata dal piede della collina di Castenedolo a nord/ovest, ad est dalla Sp 236 Goitese, a sud dalla Sp 668 Lenese e ad ovest dalla linea ferroviaria Brescia-Parma. All'interno di quest’area ci sono aeroporto, base militare di Ghedi, e sono previste altre importanti infrastrutture: dalla Tav alla corda molle della Sp 19 fino al nuovo stadio di Castenedolo e alla cittadella telematica. Per i due consiglieri regionali che siedono sui banchi dell’opposizione la decisione è contrastante con le tutele adottate fino l’altro ieri per non ingolfare di attività il futuro cuore economico-logistico della provincia. «Come al solito la maggioranza che governa questa Regione - incalzano i due consiglieri d’opposizione - antepone all’interesse della comunità gli interessi economici di parte, in questo caso quelli della industrie estrattive, autorizzando addirittura la ripresa dell’attività di una cava posta sotto sequestro poco prima di Pasqua da parte del Nucleo Investigativo Territorio Ambiente (Nita), che dipende direttamente dalla Procura di Brescia. La Sinistra L’arcobaleno di Brescia si opporrà in tutte le sedi affinché questa decisione non superi il voto in Consiglio».
________________________________________________________________Zona aeroporto ripartono 4 CAVEdi Pietro Gorlani
Ieri la quinta commissione consiliare (Territorio) della Regione, con il solo voto favorevole del centrodestra, ha dato il via libera alla ripresa dell’attività estrattiva in quattro ambiti territoriali di escavazione che rientrano nel piano d’area di Montichiari. CAVE «congelate» per oltre un anno dallo stesso Pirellone in attesa di affinare le coordinate del futuro centro economico-logistico della provincia.Disco verde per gli Ate 38, 39 e 40 a Ghedi, tra cui la «Cava Inferno» (sequestrata dalla Procura 2 settimane fa per conferimento abusivo di materiale) e per l’Ate 46 in comune di Montichiari. Un via libera duramente criticato dai due consiglieri bresciani della Sinistra - L’Arcobaleno (Arturo Squassina, ex Ds, e Osvaldo Squassina, ex Rifondazione Comunista): «La decisione assunta dai partiti del centrodestra è gravissima - commentano all’unisono i due consiglieri bresciani insieme alla segretaria provinciale del partito, Gianna Rosa Baresi - ponendosi in contrasto con quanto stabilito dall’articolo 14 della Legge regionale che prevede, al fine di non compromettere il futuro sviluppo dell’aeroporto di Montichiari, il blocco di qualsiasi variazione urbanistica o edilizia del territorio limitrofo. Una scelta che si pone in netto contrasto con quanto il Centrodestra sta sbandierando relativamente all’interesse sul futuro dell’aeroporto bresciano di cui invece pubblicamente si fa alfiere».Piccata la replica del consigliere regionale Gianmarco Quadrini (Udc), unico bresciano membro della commissione regionale V: «L’attività di queste CAVE non va in alcun modo ad interferire con le infrastrutture programmate sul territorio, dalla cittadella telematica all’aeroporto. Proprio per questo lo sblocco era già stato definito in un accordo tra giunta regionale e provinciale. Va anche ricordato che questi siti erano già approvati dal piano CAVE di quattro anni fa e c’era la necessità di dare risposta agli imprenditori operanti sul territorio. Le reazioni della Sinistra mi sembrano eccessive e probabilmente rispondono a logiche di campagna elettorale».Va ricordato che in queste CAVE l’attività estrattiva era stata sospesa con la legge regionale del febbraio 2007 approvata all’unanimità dal consiglio Regionale. Legge prorogata un mese fa, nell’attesa di definire il futuro del piano d’area dell’aeroporto: un’area delimitata dal piede della collina di Castenedolo a nord/ovest, ad est dalla Sp 236 Goitese, a sud dalla Sp 668 Lenese e ad ovest dalla linea ferroviaria Brescia-Parma. All'interno di quest’area ci sono aeroporto, base militare di Ghedi, e sono previste altre importanti infrastrutture: dalla Tav alla corda molle della Sp 19 fino al nuovo stadio di Castenedolo e alla cittadella telematica. Per i due consiglieri regionali che siedono sui banchi dell’opposizione la decisione è contrastante con le tutele adottate fino l’altro ieri per non ingolfare di attività il futuro cuore economico-logistico della provincia. «Come al solito la maggioranza che governa questa Regione - incalzano i due consiglieri d’opposizione - antepone all’interesse della comunità gli interessi economici di parte, in questo caso quelli della industrie estrattive, autorizzando addirittura la ripresa dell’attività di una cava posta sotto sequestro poco prima di Pasqua da parte del Nucleo Investigativo Territorio Ambiente (Nita), che dipende direttamente dalla Procura di Brescia. La Sinistra L’arcobaleno di Brescia si opporrà in tutte le sedi affinché questa decisione non superi il voto in Consiglio».
Questa è la situazione. La Regione e la provincia di Brescia procedono nella loro imperterrita opera di devastazione del territorio. Ricordo che dopo la sospensiva cautelare emessa dal TAR di Brescia sull'ATEg09 non solo il privato decide di ricorrere al Consiglio di Stato scrivendo in esso minacce di licenziamenti palesi (INCREDIBILE!) ma lo fa pure la Provincia di Brescia che dopo 4 anni non riesce proprio ad ammettere di aver individuato un ambito estrattivo nella posizione più sbagliata. E sarei pronto a scommettere che arriverà anche il ricorso della Regione. Sono queste le tutele del territorio dei cari assessori provinciali Mattinzoli (AN) e Tomasoni (FI) e dell'assessore regionale all'agricoltura Beccalossi?Una sola parola: complimenti.
Nessun commento:
Posta un commento