venerdì 24 aprile 2009

25 aprile 1945 - 25 aprile 2009: viva la Resistenza!



(foto dei funerali funerali dei morti della cascina Bortolotto di Rovato dopo il 25 aprile 1945, tratta da http://anpi.associazionidifranciacorta.org/ che ringrazio)

Il 25 aprile rappresenta ogni anno la data più importante per la democrazia nel nostro Paese. Dopo così tanto tempo possiamo dire che in Italia vi è la democrazia perchè qualcuno, a rischio della propria vita, 64 anni fa difese gli ideali di libertà e solidarietà contro un becero regime fascista che credeva con la forza di imporre le proprie idee autoritarie all'interno della società e delle istituzioni.
Come ebbi modo di dire in altre occasioni questa ricorrenza rappresenta per me il momento istituzionale più alto che si celebra durante l'anno. Non è un semplice ricordo. Il 25 aprile è un monito a tutti noi, affinchè gli errori del passato non si perpetuino nel presente e nel futuro.
Le vicende della mia famiglia si sono intrecciate con questa ricorrenza. Tre fratelli di mio nonno paterno spediti nella seconda guerra mondiale su fronti di una guerra non loro. Uno di questi, Bortolo Bergomi, poco più che ventenne disperso nella campagna di Russia, la sua medaglietta ritrovata in un ossario comune una ventina d'anni fa, il suo nome nell'elenco dei dispersi sul monumento dei caduti a Lodetto e presso il sacrario delle scuole elementari di Rovato centro. Un secondo, Giacomo Bergomi, per noi tutti zio Cumì reduce dalla campagna di Nikolajevka con decine di chilometri fatti nella neve con un compagno d'armi sulle spalle. Quest'anno, proprio nel giorno del suo novantacinquesimo compleanno (il 4 febbraio), zio Cumì ci ha lasciato, dopo una dura vita di lavoro a Galliate (Novara) dove nel 1953 si trasferì per sfuggire alla miseria che c'era dalle nostre parti a quel tempo. E' stato accompagnato al cimitero di Lodetto dagli alpini di Galliate e dalle gloriose associazioni degli alpini di Lodetto e di Rovato. E come dimenticarmi di mio nonno materno Angelo, utilizzato a Nettuno come portaarmi di un ufficiale tedesco con grave pericolo di deportazione. Mi riafforano nella mente anche tutti i ricordi di mio papà bambino che dalla cascina Mercurio in cui la sua famiglia viveva con contratto di mezzadria venne mandato a Lodetto a svolgere le elementari un anno in ritardo rispetto ai coscritti del 1938 per paura dei bombardamenti: per arrivare a scuola dalla cascina bisognava infatti attraversare la ferrovia, potenziale oggetto di bombardamenti.Le finestre della cascina e della stalla oscurate con le foglie rinsecchite di granoturco all'imbrunire per evitare di essere visti da lontano, in un periodo in cui le colonne di nazisti transitavano dalle nostre parti per ritirarsi. La rappresaglia dei nazifascisti poche centinaia di metri oltre la cascina Mercurio sulla via che porta il nome proprio del XXV Aprile, in una cantina di fronte all'attuale Cogeme con l'uccisione di numerose persone.

Il 25 aprile per me è anche tutto questo. Domani mattina non si può mancare.
Viva la Resistenza, viva la Democrazia.
P.S. A questa giornata non posso associare il ricordo del compianto Gianfranco Cossandi, storico presidente dell'ANPI rovatese.