mercoledì 30 luglio 2008

Così va nell'eficientissima Regione Lombardia!




(da http://www.marcellosaponaro.it/)


Novità negli assetti della Giunta della Regione Lombardia. Il presidente Roberto Formigoni ha nominato Massimo Ponzoni assessore alla Qualità dell'Ambiente al posto del dimissionario Lionello Marco Pagnoncelli.

Ritengo questa una delle vicende più squallide a cui il nostro presidente di Regione ci ha sottoposto. L'assessore uscente, di cui avevo parlato nel post del 30 aprile scorso, fa parte di una famiglia che, attraverso una partecipazione societaria, possedeva quote di una società che aveva collaborazioni con il gruppo Locatelli, coinvolto per milioni e milioni di metri cubi nel piano cave. Queste partecipazioni fino a quando sono state attive?
RIPORTO DAL SITO DI MARCELLO SAPONARO una sequenza temporale di informazioni e dichiarazioni che dovrebbe chiarire questo stato di cose:
Almeno fino al 4 ottobre 2007 la famiglia Pagnoncelli, tramite la SPI SRL di cui Marco Lionello Pagnoncelli è procuratore speciale e direttore tecnico, era in società al 50% con il Gruppo Locatelli (costruzione e escavazioni) nella SPILO, costituita il 25 gennaio 2006.
- in data 6 dicembre 2007 sempre l’Ansa riporta le parole di Pagnoncelli: “Facciano pure la petizione (per chiedere le sue dimissioni, ndr) ma non c’è nessuna incompatibilità. Non c’è mai stato un momento in cui potesse sorgere conflitto d’interesse”.
- in data 27 novembre 2007 l’assessore dichiara al Corriere della Sera che “I rapporti d’affari sono stati con la mia famiglia, non con me. E comunque in un periodo in cui non ero ancora assessore. Da anni non c’è più nessun legame”.
INVECE: in data 22 dicembre 2005 la Giunta Regionale licenzia il Piano Cave. Pagnoncelli era allora assessore all’artigianato (e in quanto unico bergamasco presiedeva il Tavolo Territoriale di Bergamo su delega del Presidente Formigoni), e la sua famiglia era (tramite la SPI che deteneva il 50% delle quote ALLEGATO 1) già in società con i Locatelli in Verdelido Srl (ALLEGATO 2). Pagnoncelli infatti NON votò in Giunta il Piano Cave. Che si fosse accorto del conflitto egli stesso del conflitto d’interessi?
Pagnoncelli diventerà assessore alla Qualità dell’ambiente il 7 luglio 2006.
In quella data la SPI, società della famiglia Pagnoncelli di cui lui è procuratore speciale e direttore tecnico, è ancora in società con il Gruppo Locatelli in VERDELIDO Srl (dal lontano 1975) e in SPILO Srl (dal 25 gennaio 2006 ALLEGATO 3). Di quest’ultima società la famiglia Pagnoncelli cederà le proprie quote (parzialmente o totalmente?) solo il 4 ottobre 2007.
A quel punto il Piano Cave di Bergamo è già stato licenziato non solo dalla Giunta, ma anche dalla Commissione Ambiente, che lo ha approvato il 31 luglio 2007.

“Per un anno e oltre – dice Saponaro - Pagnoncelli è stato l’assessore alla “partita” delle cave e contemporaneamente procuratore speciale dell’azienda di famiglia (la SPI) in società con la geom. Locatelli spa, società di escavazione e costruzione, proprio una di quelle maggiormente beneficiate dal Piano Cave approvato dalla Commissione VI il 31.7.2007 e ora tornato in Commissione per volere di Formigoni, dopo le nostre denunce. Un caso?” Si chiede Saponaro.
Tornando alle dichiarazioni di Pagnoncelli, solo in data 5 febbraio 2008, Pagnoncelli risponde in aula a Saponaro smentendo il presunto conflitto d’interessi e invitando Saponaro stesso a imparare a leggere le visure camerali:
- verbale del consiglio Regionale del 5 febbraio 2008 : “Non so dove il Consigliere Saponaro riesce a prendere certe notizie, a me sconosciute. Io credo che qualche pusher dei cavatori informi male e, posso dire con esattezza, che quantomeno i dati in suo possesso sono errati perché io non posseggo, la mia famiglia non possiede in SPILO nessuna partecipazione; deve andare a guardare bene i certificati camerali.
L’avevamo già fatto: le visure stampate in data 12 ottobre 2007 al Cerved attestavano una cessione parziale di quote pari al 10,76% (data atto 4/10/2007, data deposito 5/10/2007, data iscrizione 8/10/2007, repertorio alla Camera di Commercio n: 119315 ALLEGATO 3, visura effettuata il 12 ottobre 2007) dalla SPI a Roberto Bracci, manager del Gruppo Locatelli. Alla SPI della famiglia Pagnoncelli restava il 39,24% nella società.
Che la famiglia Pagnoncelli avesse ceduto solo l’11 per cento era stato denunciato da Saponaro a mezzo stampa in data 7 dicembre 2007, e MAI SMENTITO (a quanto ci risulta) dall’assessore Pagnoncelli.
Abbiamo deciso, nei giorni successivi al Consiglio Regionale in cui Pagnoncelli negava di avere partecipazioni, anche indirette, in SPILO, di tornare a consultare le visure (ALLEGATO 4, visura effettuato l’8 gennaio 2008): in data 8 febbraio 2008 la Camera di Commercio di Bergamo iscrive una cessione di quote della SPILO avvenuta in data 4/10/2007.
Stesso numero di repertorio della precedente (n. 119315). La CCIAA riporta che la cessione è non più del 10,76% ma pari al 50%, ovvero l’intero pacchetto fino ad allora detenuto dalla famiglia Pagnoncelli.
Una registrazione avvenuta quattro mesi dopo e con lo stesso numero di repertorio. “Come è possibile?” continua a interrogarsi Saponaro.
Guardiamo più nel dettaglio la cessione (ALLEGATO 5). La SPILO ha un capitale sociale di 10.000 euro. Nella visura al Cerved effettuata il 12.10.2007 è iscritta una cessione di quote per 1.076 euro (10,76%) da SPI (famiglia Pagnoncelli) a Roberto Bracci. La stessa visura effettuata l'8/2/2008 riporta invece la cessione di quote per 5.000 euro nominali pari al 50% del capitale sociale. Come già detto, l'atto di vendita è lo stesso.
Abbiamo verificato l'atto di vendita depositato in Camera di Commercio: riporta la cessione di 5.000 euro nominali al prezzo di 1.076 euro. La stessa cifra che nella prima visura di SPILO al Cerved rappresentava le quote nominali cedute. Quale atto di vendita è stato registrato l’ 8/10/2007? E perchè quello oggi depositato in CCIAA è stato registrato dal notaio solo 4 mesi dopo?
Noi crediamo sempre alla buona fede. Non crediamo al dolo e il dolo sarebbe un reato molto grave. A parte i pasticci – ripetiamo, sicuramente in buona fede - di un atto di cessione avvenuto il 4 ottobre e registrato due volte, una l’8 ottobre e una seconda l’8 febbraio 2008, resta fermo il punto: durante tutto l'iter del Piano Cave e fino all'approvazione in Commissione il 31.7.2007 la famiglia Pagnoncelli era in società con i Locatelli.
“Cosa sia successo dopo – dice Saponaro – non lo so. Ma da oggi Pagnoncelli non deve più rispondere solo del conflitto di interessi risolto troppo tardi. La fuoriuscita della sua famiglia dalla società coi cavatori è stata fuori tempo utile. Ora il tempo è utile solo per dire la verità e approvare un piano cave trasparente e sostenibile” conclude Saponaro.
Da assessore Pagnoncelli ha gestito la formazione del Piano cave della Provincia di Bergamo. Il suo piano è stato sconfessato da una serie di emendamenti che il consiglio regionale ha approvato anche se, per conto mio, ridicole sono state le diminuzioni volumetriche.
Comunque le argomentazioni sopra riportate sono sufficienti per dire che se anche non ci fosse stato dolo a cui personalmente non voglio credere delle inopportunità politiche sono state compiute e pure evidenti.
Un plauso all'opera del consigliere regionale dei Verdi Marcello Saponaro che ha denunciato pubblicamente questa situazione e che ha sicuramente contribuito attraverso la sua petizione on-line a mandare a casa un certo modo di fare politica. Sperando che chi subentra come sostituto abbia il buonsenso di agire lontano da situazioni di inopportunità.

martedì 29 luglio 2008

Raccolta "differenziata totale" a Passirano

E' partita ieri 28 Luglio 2008, la raccolta differenziata totale presso il comune di Passirano. Scompaiono quindi dalle strade del comune tutti i cassonetti per la raccolta indifferenziata. In cosa consiste? Ogni famiglia è stata dotata di contenitori monofamiliari, uno per ciascuna delle frazioni di rifiuto raccolto. A ogni famiglia sono consegnati contenitori concepiti per la raccolta di: carta e cartone, vetro-lattine, imballaggi in plastica (sacco), vegetale (sacco a cura del cittadino), frazione organica (scarti della cucina) e un contenitore carrellato per il rifiuto indifferenziato, ovvero per i rifiuti residui della raccolta differenziata.
Cosa dovrebbe permettere di migliorare la percentuale di raccolta differenziata? Le tariffe. Infatti da un lato esse dovrebbero privilegiare chi, a parità di rifiuto prodotto, differenzia di più e da un lato verrà premiato chi produce meno indifferenziato: si ricordi che questa è la frazione che deve essere smaltita in discarica o nel termovalorizzatore.
Complessivamente è una vera rivoluzione per le abitudini dei cittadini di Passirano. Sicuramente non sarà facile e servirà un periodo di rodaggio in cui potranno capitare dei disagi. Ma i risultati che si potranno raggiungere devono essere da sprone a tutti. Poco tempo fa il sistema è stato introdotto anche dal comune di Paderno Franciacorta e nell'ultimo mese, dopo aver raggiunto un regime accettabile, la raccolta differenziata si è attestata già a un più che onorevole 60%.
Il progetto riguarda svariate amministrazioni di Comuni soci di Cogeme. Il sistema è infatti stato messo in atto dalla multiutility con sede a Rovato.

venerdì 25 luglio 2008

I NOE a Rovato: escavazioni abusive?



(foto tratta da rovato.org)





I carabinieri del Noe (Nucleo Operativo Ecologico) hanno sequestrato un’area artigianale in via XXV Aprile a poche centinaia di metri dalla zona della cava Bonfadina.


Secondo i militi dall’area sarebbero stati asportati abusivamente circa 20mila metri cubi di terreno poi rimpiazzati da scarti di lavorazione edile. Va ricordato che alle imprese coinvolte nei lavori era stata accordata solamente la demolizione dei fabbricati presenti nell’area destinata ad ospitare la realizzazione di nuove unità artigianali.
Dalle informazioni che anche la stampa ha riportato, posti i sigilli all'intera zona, i tecnici della Magistratura hanno effettuato carotaggi con conseguenti prelievi di campioni di terreno. Va accertato infatti se siano state sotterrate sostanze pericolose come amianto.


Aspettando ovviamente l'esito delle indagini della magistratura e volendo aprire un discorso che vada oltre il caso specifico, va comunque sottolineato che Brescia è spesso scenario di escavazioni abusive. Anche a Rovato solo pochi anni fa in un cantiere la Guardia di Finanza scoprì l'escavazione abusiva di migliaia di metri cubi di ghiaia e sabbia rimpiazzati con scarti di demolizione. Solo una decina di giorni fa a Borgo S.Giacomo il Nita ha sequestrato un'area artiginale di 35mila metri quadri: sotto le fondamenta di capannoni e stabilimentisarebbero state trovate numerose sostanze potenzialmente tossiche, scarti di lavorazione industriale di varia natura e residui di eternit.

Proprio due settimane fa una testata giornalistica on-line (http://www.bsnews.it/) mi ha chiesto di collaborare al mantenimento di una rubrica in cui parlare di ambiente. Ho di buon grado accettato. Nel post di settimana scorsa avevo concentrato l'attenzione proprio sulla necessità di monitorare lo smaltimento degli scarti di demolizione dei cantieri, monitoraggio che deve prevedere una sinergia di inenti tra le amministrazioni comunali non dotate delle risorse necessarie per un controllo autonomo e i corpi dediti alla tutela delle leggi anche in tema ambientale. Va comunque ribadito come l'escavazione abusiva e l'interramento di inerti (che per legge sono rifiuti) messi in atto da talune imprese sono comportamenti illeciti.
Nel caso specifico di via XXV Aprile apprendo dalla stampa che sono state emesse 4 denunce per gestione illecita di rifiuti: il legale rappresentante di una ditta edile, il responsabile tecnico di cantiere, il direttore dei lavori di demolizione e il titolare di una ditta di escavazione.


Nell'articolo "Dove finiscono gli scarti di demolizione?" che ho scritto per http://www.bsnews.it/ e a cui rimando per un approfondimento, evidenziavo anche una delle tanti possibili contromosse che le amministrazioni comunali potrebbero mettere in atto e che non più tardi di un mese fa ho portato all'attenzione anche della maggioranza di cui faccio parte:
introdurre nel regolamento edilizio una norma che vincoli il rilascio della concessione edilizia per costruire nuovamente su aree oggetto di demolizioni alla presentazione da parte dell’impresa demolitrice di opportuna certificazione che dimostri il corretto smaltimento degli scarti di demolizione. Necessaria poi sarebbe una successiva visita da parte dell’ufficio tecnico comunale per accertare in loco la veridicità della certificazione.

Sperando di aver dato un contributo alla discussione resto in attesa di interventi/segnalazioni che possano innanzitutto aiutare tutti a informarci di aspetti della vita che ci circonda a cui non poniamo la giusta attenzione.

Cava Bonfadina: autorizzata rotatoria senza interpellare il comune!







Bonfadina: la ditta ha ottenuto dal Settore Gestione e Manutenzione Strade delle Provincia una modifica di una rotatoria tra via Rimembranze, via S.Giovanni (per Lodetto) e la SP BS11. Impianto rotatorio evidentemente necessario per accedere all'ambito estrattivo.

I punti aperti sono comunque molti.

La Provincia modifica la precedente autorizzazione decentrando la rotatoria rispetto all'incrocio: la ragione è molto semplice. In questo modo non sarebbe necessario l'imbarazzante esproprio di aree del vivaio Pelizzari per realizzare gli svincoli: esproprio che non si capisce chi l'avrebbe dovuto mettere in atto visto che l'amministrazione comunale di Rovato ha dimostrato di essere contraria all'intero ambito estrattivo e avremmo voluto vedere la Provincia a imporre un esproprio a un privato per favorire l'attività di un altro privato. Affinchè i cittadini possano capire faccio presente che la ditta Bettoni spa titolare del terreno della Bonfadina è proprietaria delle aree di 3 lati su 4 dell'incrocio.

Un lato è costituito dalla cascina Mercurio, un secondo dal terreno dell'autolavaggio e il terzo da un piccolo appezzamento che fa angolo tra la SPBS11 e via S.Giovanni. Questa modifica al progetto di rotatoria non è mai stata concordata con il comune di Rovato nonostante convolga la viabilità di due strade comunali. Da un anno la Provincia ha autorizzato l'accesso all'ambito estrattivo anche da via Bonfadina su Cazzago S.M., autorizzazione ancora in essere. Evidentemente qualcuno sta cercando di ottenere l'accesso all'ambito estrattivo in più modi, sperando di spuntarne almeno uno.

E questo non è accettabile.
Dalla foto che riprende il tratto di via Rimembranze che la Provincia ipotizza come strada di accesso all'ambito estrattivo (l'ingresso sarebbe il cancello in fondo alla via), si nota che la strada ha una carreggiata di 3.5 metri di carreggiata e che fa fatica ad ospitare il passaggio di un doppio senso di marcia di automobili. Qui si parla invece di un doppio senso di bilici da 200 quintali l'uno e per un ritmo di passaggio di 300 mezzi pesanti al giorno.
I Rovatesi devono essere consapevoli di questo.
Resto a disposizione di chiunque avesse bisogno di chiarimenti.


mercoledì 23 luglio 2008

23 Luglio 2007 - 23 Luglio 2008: un anno senza di te




Caro papà, è già passato un anno da quando ci hai lasciato. Un anno in cui sono riaffiorati tanti ricordi dei bei momenti passati insieme, ma anche un anno di sconforto pensando alle sofferenze che hai dovuto subire e le preoccupazioni degli ultimi tempi. E' passato un anno in cui ti abbiamo sentito sempre vicino e in cui più volte ogni giorno il pensiero è andato a te.

Come ho avuto modo di dire altre volte spero tanto che un giorno tu possa essere orgoglioso della tua famiglia.

Ciao papà.

venerdì 18 luglio 2008

Il solito gioco dei privati: cava ---> discarica

Riporto un comunicato stampa congiunto delle amministrazioni comunali di Rovato, Cazzago S.M., Travagliato e Berlingo sul futuro della cava della Macogna in territorio di Cazzago S.M. e Travagliato ai confini con Rovato e Berlingo stessi.
Per i cittadini che non lo sapessero anche per questa cava i titolari del "buco" per l'ennesima volta hanno chiesto il ritombamento della cava con due domande di discarica.
Le amministrazioni si sono mosse per tempo chiedendo di partecipare ai procedimenti di V.I.A. che riguardano sia le volumetrie concesse dall'ultimo piano cave che il tentativo, il solito per altro, di "recupero" del territorio scavato attraverso più discariche.
Progetto ampliamento attività estrattiva ambito ATEg14
In un incontro svoltosi a Cazzago San Martino, le Amministrazioni comunali di Cazzago San Martino e Travagliato unitamente a quelle confinanti di Berlingo e Rovato hanno esaminato il progetto di ampliamento dell’attività estrattiva dell’ambito g14 (località Macogna nel territorio di Cazzago e Travagliato) che compete alla Provincia per quanto concerne l’iter autorizzativo mentre presso la Regione è in corso la Valutazione di Impatto Ambientale. L’incontro è servito a mettere a fuoco molti aspetti controversi, trattandosi di un progetto che vede coinvolte due società di escavazione ed anche altri soggetti titolari di aree a diverso titolo. Molti sono gli aspetti di fondo da chiarire anche se l’obiettivo delle amministrazioni non è quello di impedire l’attività estrattiva ma di accompagnare l’iter autorizzativi nella massima chiarezza. Gli aspetti controversi restano il recupero finale ed il contrasto dell’Amministrazione di Cazzago San Martino e Rovato all’ampliamento del perimetro della cava oltre la strada comunale che conduce a Berlingo e che prefigura un nuovo fronte di escavazione verso Rovato. Il problema principale è tuttavia costituito dall’intervento nel procedimento di ben due progetti di discariche, presentate da soggetti che avrebbero acquisito diritti su tali aree: una discarica per rifiuti “non pericolosi” presentata dalla ditta DRR che ha avuto in cessione dalla ditta Nord Cave s.r.l. una parte di area inserita nell’ambito ma già definitivamente scavata, e da ultimo la ditta Profacta s.p.a. che prevede l’utilizzo dell’area, ancora oggetto di escavazione, della ditta Cave S. Polo s.r.l. Tutto questo in contrasto, almeno apparente, con i cavatori che hanno dichiarato di prevedere un recupero a fondo cava. L’incontro è servito per mettere a fuoco una presa di posizione unanime, decisamente contraria e del tutto negativa rispetto a questi progetti per una molteplicità di fattori procedurali e soprattutto sostanziali. E’ considerato del tutto indebito l’accavallamento di procedure per precostituire diritti ad attività di discarica nella fase in cui si tratta di ottenere l’autorizzazione all’attività estrattiva. Si ritiene illegittimo il tentativo di acquisire una qualche sorta di compatibilità all’attività di discarica che viene scambiata come recupero finale dell’ambito estrattivo. Verranno portate avanti iniziative di contrasto affinché questi progetti vengano definitivamente accantonati sia per le incongruenze procedurali, sia perché contrari agli obiettivi di recupero che le amministrazioni comunali si sono date. A questo riguardo i comuni già da tempo hanno condiviso linee di indirizzo per il recupero, trasmesse a tutti i soggetti interessati. Esse prevedono un piano particolareggiato di interesse sovracomunale di iniziativa pubblica che esclude sicuramente il conferimento di rifiuti indicato nei progetti di discarica presentati. L’obiettivo di fondo delle amministrazioni è quello di promuovere un recupero in grado di non aggravare l’impatto ambientale già prodotto dall’attività estrattiva che è enorme e che si protrae da decenni ma piuttosto quello di porvi un rimedio attraverso una riqualificazione ambientale significativa. Da questo punto di vista emerge con forza l’idea di realizzare un parco naturalistico di interesse sovracomunale, un parco di raccordo tra la pianura e la Franciacorta, nel quale potranno eventualmente essere collocate, anche per l’ampiezza del sito, attività naturalistiche, sportive e ricreative. Esso si dovrà configurare anche come compensazione per l’accerchiamento della zona prevista da TAV, Brebemi, ed SP19, oltre che dello shunt della TAV previsto verso Montichiari che attraverso l’area estrattiva a sud, sul territorio di Travagliato. Le amministrazioni comunali lavoreranno nei prossimi mesi per realizzare questo piano particolareggiato anche attraverso un impegno per una progettazione condivisa e consorziata.

lunedì 14 luglio 2008

Consiglio comunale del 04/07/2008





Venerdì 4 luglio 2008 alle ore 21.00 presso l’Aula consiliare del Municipio di Rovato si è tenuto il Consiglio comunale. Di seguito riporto gli argomenti all’ordine del giorno:


1) Comunicazione prelievo dal Fondo di Riserva.

2) Approvazione Rendiconto della gestione dell’esercizio finanziario 2007.

3) Approvazione della messa in liquidazione della soc. Acque Ovest Bresciano s.r.l.

4) Approvazione schema di convenzione con le scuole dell’infanzia paritarie a gestione non statale presenti sul territorio comunale di Rovato.

5) Approvazione bozza di convenzione e deroga urbanistica per la realizzazione da parte della Fondazione “Lucini Cantù” di un campo di bocce coperto ad uso pubblico.

6) Adozione Programma Integrato di Intervento di via Montegrappa di proprietà del sig. Maranesi Ettore ai sensi dell’art. 92 della L.R. 12/05.

7) Approvazione definitiva seconda variante al piano di lottizzazione artigianale in via XXV Aprile di proprietà del sig. Bonassi Paolo e della società M.A.S. S.p.A. – P.E. 14 in zona D2.

8) Approvazione definitiva del piano di recupero di iniziativa privata ai sensi dell’art. 30, legge 05/08/78 n. 457 in vicolo S. Vincenzo di proprietà dei signori Marini-Averoldi.

9) Interrogazioni, mozioni ed interpellanze.

venerdì 11 luglio 2008

Direttivo di zona del PD del 01/07/2008



Il primo di Luglio una serie davvero numerosa di circoli della zona si sono trovati nella nostra sede con il componente della direzione provinciale Matteo Belloni per discutere di come organizzare il partito in zone. La scelta di partenza è stata quella di utilizzare i distretti ASL. Con una serie di problematicità comunque. In primis la troncatura di alcuni confini rappresentati dai collegi delle provinciali come ho sottolineato personalmente.

Giulia Uberti-Polonini Giuseppe: una coppia alla guida del PD giovani Sebino -Franciacorta

Sabato 28 Giugno la nostra sede ha ospitato la prima assemblea dei Giovani Democratici del Sebino Franciacorta. Alla presenza del coordinatore provinciale Massimo Reboldi, di Nicola Del Bono della direzione provinciale e mia è stata ufficializzata la nascita del circolo (primo della provincia) e sono stati eletti a coordinatrice e vice coordinatore rispettivamente Giulia Uberti di Passirano e Giuseppe Polonini di Ospitaletto.
Ho avuto l'onore di esprimere a nome del circolo di Rovato il compiacimento della nascita di un gruppo di giovani che potrà dare una mano anche a noi nell'avvicinare le nuove generazioni e nel cercare di coinvolgerle in progetti che cerchino di rispondere alle loro esigenze.
Ho letto con attenzione la relazione di Giulia e Giuseppe.
L'attenzione ai temi dell'ambiente a me tanto cari, la tutela dei diritti dei più bisognosi (migranti compresi) e la volontà di agire sul territorio mi paiono i presupposti più positivi.
Ho accolto di buon grado la richiesta del neonato circolo giovanile di eleggere Rovato come sua sede.
A Giulia e Giuseppe e a tutti i ragazzi del circolo giovanile Sebino e Franciacorta il più sentito in bocca al lupo dal circolo rovatese del Partito Democratico.
Angelo

Riunione di maggioranza del 30-06-2008




Lunedì 30/06 sera si è tenuta una riunione di maggioranza in cui sono stati affrontati alcuni argomenti relativi al consiglio comunale del prossimo 4 Luglio.

E' stato rivisto nuovamente il bilancio in maniera approfondita e sono stati visionati anche alcuni punti di urbanistica già affrontati anche in sede di commissione urbanistica stessa.


Ci si è aggiornati al consiglio comunale del 4 Luglio.

mercoledì 9 luglio 2008

Sopralluogo in discarica del 24/06/2008

Presenti:
Assessore Sette e Laura Ballarin dell’ufficio ecologia (segretario commissione)
Cittadini: Marini, Chiarenza e sig.ra …,
Rovato Civica: Buffoli, Serra e io
RDL: nessuno presente.

Abbiamo dapprima visitato l’ufficio in cui vengono verificati i codici CER che identificano i rifiuti che entrano ogni giorno in discarica. Abbiamo visionato “le bolle di accompagnamento” da cui risultavano i dati delle ditte conferitrici e la tipologia di rifiuti. Ricordo a tutti infatti che la procedura di V.I.A. espressamente richiesta dal comune alla Regione impone il conferimento solo di alcune tipologie (il codice CER identifica proprio questo).
Il giorno del sopralluogo ho visto “bollettini” che parlavano di terre di riporto e plastiche non riciclabili per esempio. Nella fase successiva siamo saliti sulla sommità della collinetta ancora oggetto di conferimento e in effetti ho visto una zona con delle terre abbastanza scure che mi spiegavano essere terre con tracce di idrocarburi. Erano inoltre visibili anche una serie di materiali plastici (presumibilmente teli utilizzati per coperture) fatti da materie comunque non riciclabili (non tutta la plastica lo è!).
Siamo saliti fino alla quota più alta della discarica e da lì la commissione ha osservato i serbatoi di prelievo del percolato: ci è stato spiegato (come anche nel sopralluogo precedente) che l’acqua piovana che si infiltra nella massa dei rifiuti diviene un refluo con un tenore più o meno elevato di inquinanti organici e inorganici. Se non venisse prelevata rischierebbe di rompere i teli sul fondo della discarica, riversandosi in falda con conseguenze molto gravi.
Per questo il percolato viene accumulato in silos che, passando in macchina dalla bretella del cimitero, sono nascosti alla vista dalle alte piantumazioni a suo tempo posizionate da Cogeme: il percolato viene poi portato da camion cisterna in opportuni impianti di smaltimento. Verso le 19.00 la commissione ha ritenuto di concludere la visita.

Commissione discarica del 12/06/2008

Giovedì 12-06-2008 alle ore 20.30 si è tenuta la commissione discarica.
Presenti: Assessore Sette, segretaria Laura Ballarin, consulenti tecnici del comune.
Rovato Civica: io, Serra, Buffoli.
Rdl: Conter, Lazzaroni
Cittadini: Gallina, Marini, Chiarenza, sig.ra .....
Associazioni: Legambiente Franciacorta (dott. Peri) e rappresentante WWF
I consulenti hanno illustrato le modalità di conferimento che sono in atto e hanno mostrato la tempistica per il prossimo futuro. In maniera molto approfondita sono stati mostrati i risultati delle analisi condotte in riferimento allo stato della falda sottostante (rilevazioni effettuate attraverso 6 piezometri, quattro a monte e due a valle). Sono state indicate le evoluzioni delle concentrazioni nel tempo di varie sostanze. Faccio notare come quella del cromo esavalente stia diminuendo gradualmente nel tempo presumibilmente per uno spostamento delle acque da falda che hanno anch’esse la loro movimentazione e in parte (ritengo onestamente minoritaria) per fenomeni di riassorbimento naturale.
Su intervento del rappresentante dei cittadini Chiarenza sono stati proposti interventi di monitoraggio ad esempio della radioattività che mi sono sentito di appoggiare anche perché personalmente non me la sentirei di mettere la mano sul fuoco sulle sostanze entrate in discarica prima della chiusura del 2002, visto l’abbassamento repentino avuto dalla stessa. La proposta del cittadino non è assolutamente campata per aria: molto spesso in alcune discariche sono entrati rifiuti di natura ospedaliera che hanno un indice di radioattività non trascurabile. I consulenti hanno preso atto di questa volontà fatta propria dalla commissione e hanno valutato la possibilità di far entrare anche questi controlli nel budget della stessa.
Va chiarito che come promesso nella commissione di Settembre 2007 sono stati condotti i monitoraggi della qualità dell’aria nelle zone abitate vicine alla discarica. Non sono stati rilevati superi. Questo grazie anche agli impianti di captazione del biogas che consentono di evitare l’immissione in atmosfera.
Capitolo budget
La commissione ha un budget che va impiegato al meglio per le attività di indagine.
Il consigliere Conter ha sostenuto di estendere anche oltre la fine dei conferimenti la vita di questa commissione. E questa mi pare una proposta accoglibile ovviamente da inquadrarsi nel bilancio complessivo comunale.
Peccato, e lo dico senza alcuna vena polemica, che il consigliere Conter non abbia potuto ascoltare il mio intervento in merito e la mia richiesta di sapere come stesse procedendo l’insieme dei conferimenti dal punto di vista viabilistico della zona visto che ha salutato la commissione con un’ora e mezza di anticipo sulla sua conclusione.
In questa ora e mezza si è pianificato anche un sopralluogo a sorpresa in discarica per controllare i conferimenti. Dopo il sopralluogo del settembre scorso ci siamo dati appuntamento per martedì 24/06/2008 alle ore 17.30 direttamente in discarica.

Commissione Urbanistica del 11/06/2008

Si è tenuta mercoledì 11/06/2008 la commissione urbanistica.
Presente Assessore Sette e segretario Silvia Premoli.
Presenti Rovato Civica: Vaccarezza, Buffoli, Bergomi
Presenti RDL: Fogliata

Punto all'ordine del giorno: esame di piano integrato
Mercoledì 11-06-2008 alle ore 20.30 si è tenuta la commissione urbanistica.
Si è trattato principalmente del Piano Integrato di Intervento previsto sull'area Ettore Maranesi nei pressi delle piscine.
Il piano prevede la cessione da parte del privato di un'area nei pressi della rotatoria vicina ad Alghisi Zincature per intenderci, con spostamento dei volumi previsti in un'area a sud dove il proponente è comunque proprietario.
L'accordo prevede una monetizzazione, l'asfaltatura della rotatoria suddetta e la sua messa in sicurezza, la realizzazione di standard qualitativi (parcheggi). I volumi spostati sono in parte di natura commerciale e in parte artigianale. La commissione si è espressa favorevolmente a parte il consigliere Fogliata.