mercoledì 3 agosto 2011

Incontro in Provincia del 29/07/2011 per Brebemi. Primi lavori ai Morti del Castrino

Venerdì pomeriggio dedicato alla discussione dei punti aperti su Rovato.
Ho passato 4 ore al settore Lavori Pubblici insieme a rappresentanti autorevoli di Brebemi, BBM, RFI, Cepav 2 per capire che risposte intendevano dare ai soliti problemi illustrati anche nell'ultima assemblea pubblica del 03/06/2011 a Duomo di Rovato.

Sul tema della continuità di via Fossato ho portato pesantemente la situazione davvero molto problematica dei cittadini delle Cascine Corradina, Oriole ecc. Con la chiusura del sottopasso di Via Bertuzzi fino alla sua riapertura con il nuovo prefabbricato questi cittadini devono immettersi sulla SP18, e risalire a Rovato lungo la viabilità alternativa della SP16. Il traffico sulla SP18 è diventato drammaticamente insostenibile dopo la chiusura della SPBS11 bis avvenuta il 22/06/2011. In Provincia ho ricordato che l'accordo di programma firmato dai Comuni prevedeva che la SPBS11 bis venisse chiusa solo dopo la riqualificazione della SP18 (pista ciclabile Bargnana-Berlinghetto, corsie di immissione dai campi laterali ecc), riqualificazione non avvenuta. Ho chiesto che venisse realizzata una riqualificazione di una viabilità poderale che permettesse di risalire al sottopasso della "Cannetta" che sulle mappe è definito "Morti del Castrino". Brebemi-BBM venerdì ha promesso di quantificare la spesa della riqualificazione (lamatura della stradina, fondo battuto e ghiaiatura superficiale fino a dove la stradina diventa asfaltata a NORD del sottopasso) e relizzare l'intervento facendo economie su altri lavori.
Questa mattina, in tempi più rapidi rispetto a quanto promesso venerdì, sono iniziati i lavori che qualunque cittadino si può recare a vedere, se vuole.
Nella mappa ho segnato in rosso l'intervento sulla viabilità sopra descritta. Crediamo di aver reso un servizio importante a una decina di nuclei familiari oggettivamente in difficoltà.




Gli altri punti aperti (via Fossato, Galufero, accessi sulla SP16, sottopassi Grumetto-via della Frusca ecc) le società hanno effettuato aperture tranne sul sottopasso del Grumetto di cui chiedevamo l'allargamento di un metro rispetto alla misura determinata dal progetto preliminare.

Sono fiducioso che qualche risultato arrivi tra quelli illustrati in assemblea pubblica al Duomo nello scorso giugno.

Cosa vi avevamo detto sulla Macogna?

Il bravissimo Fabio Abati, giornalista de Il Fatto Quotidiano, già autore di una video-inchiesta "La Leonessa e la Piovra" è tornato a parlare di malavita presente dalle nostre parti. Lo ha fatto prendendo spunto da un'inchiesta che ha riguardato l'ennesimo intervento della Magistratura sulla Cava Macogna. Secondo le ipotesi degli inquirenti nella Macogna si sarebbero verificati ritombamenti con materiale proveniente da un cantiere di Mapello divenuto tristemente famoso perchè in esso si concentrarono le prime ricerche del corpo della piccola Yara Gambirasio. Di che natura è questo materiale? E' pericoloso per la salute pubblica? CHi lo ha trasportato in questo bacino lo ha fatto nel rispetto delle norme sulla movimentazione di rifiuti?
Ci sono indagini in corso che lo dovranno stabilire: per ora dobbiamo essere garantisti. Certo è che gli episodi che hanno preceduto l'attuale inchiesta sulla Cava Macogna non sono benauguranti: escavazioni abusive, ritombamenti non autorizzati sono già avvenuti anche in passato in questa cava.
Sapete che in un pezzo della cava Macogna vi è un sarcofago di materiali stoccati nell'area anni fa, messi in sicurezza con l'obbligo di effettuare un monitoraggio costante? Sapete che la ditta che doveva garantire il monitoraggio non paga quella specializzata e incaricata per farlo che quindi, giustamente, ha sospeso l'attività? Sapete che a meno di 500 metri c'è il pozzo dell'acquedotto di Berlingo? Sapete che a poche centinaia di metri ci sono le nostre prime cascine di Duomo?
Dopo tutto ciò arriva l'inchiesta di cui parla Abati nel suo articolo.

E nonostante tutto ciò persistono in Regione due domande di discarica su questo bacino.
Quella della ditta DRR per rifiuti inerti (a Dicembre gli e nè è stata bocciata una per rifiuti speciali non pericolosi) e quella della ditta Profacta per rifiuti speciali.

Cosa deve ancora succedere in questo bacino per capire che alcuni operatori sono inaffidabili e che le autorizzazioni d'ufficio all'escavazione rilasciate dalla Provincia devono essere ritirate? Per la cronaca per la prima volta in Provincia di Brescia, a mia memoria, a seguito della lettera dei Comuni che di seguito vi riporto il competente settore provinciale ha iniziato l'iter di revoca dell'autorizzazione all'escavazione.
Vogliamo far continuare l'iter delle due discariche? Qualcuno vuol ricordare che la destinazione urbanistica di questo bacino è "..uso agricolo e/o a verde pubblico attrezzato.." (dalla scheda tecnica del Piano Cave Provinciale)? Serve ribadirlo come facemmo nella puntata di Report dello scorso 3 aprile?

Di seguito la lettera scritta a Provincia e a Regione il 18/06/2011 scorso.