mercoledì 27 febbraio 2008

Direttivo PD Rovato del 26/02/2008





Venerdì 26/02/2008 si è tenuto il secondo direttivo del PD di Rovato. Vi erano all'ordine del giorno una serie di punti che di seguito vi riporto.
1) Organizzazione interna:
Tesoriere Lidia Zappa. Unanimità
Responsabile organizzativo: è stata chiesta la disponibilità a Sergio Manenti che si è riservato di ragionarci.
2) Candidature alle politiche:
Sono state illustrate le candidature alle elezioni politiche di aprile. Per la nostra zona è uscito il nome del nostro segretario zonale, valido esponente del PD di 29 anni a cui va tutto il nostro in bocca al lupo, insieme alle altre candidature che saranno sottoposte al filtro della direzione regionale del partito.
3) Ho presentato al direttivo una bozza di documento con le proposte che come PD riteniamo prioritarie nell'appuntamento importantissimo della redazione del PGT rovatese.

Il direttivo si è aggiornato a Sabato 1 Marzo alle ore 15 presso la sede in Piazza Palestro per discutere di pubblica istruzione, su sollecitazione dell'assessore delegato Milena Musati.

Qualora vi fossero segnalazioni che i cittadini volessero portare all'attenzione del direttivo del PD ricordo che i direttivi sono aperti a chiunque avesse desiderio di parteciparvi. Siamo a disposizione agli indirizzi:
A presto.

Incontro Rovato-Civica, Cogeme Linea Group del 25/02/08








Come ogni lunedì si è riunita la nostra maggioranza, stavolta in una sede insolita: Cogeme.
Erano presenti Fabrizio Scuri, amministratore delegato di Linea Group e Gianluca Del Barba presidente di Cogeme. Scuri ha presentato i conti di LGH che ha visto crescere i suoi investimenti nel 2007 al confronto con il 2006. Ha inoltre mostrato anche l'idea di razionalizzazione delle società del gruppo al fine di integrare società che operano in campi contigui, avendo ben presente che la struttura societaria è comunque un'entità dinamica che si deve adeguare alle delibere dell'Autorità.
Successivamente sono intervenuti Del Barba e l'assessore Sette introducendo la versione definitiva del progetto di raccolta differenziata spinta porta a porta che già avevo descritto nel post del 28/01/2008. Un tecnico di Cogeme ha illustrato nei dettagli la proposta che coinvolgerà un bacino di una decina di paesi compreso Rovato. Nella proposta partiranno per primi i paesi di Coccaglio, Paderno e Passirano. Successivamente con un incremento di circa 8.000 abitanti al mese si estenderà la raccolta differenziata a tutto il bacino di paesi che vi aderiscono (a cui si sono aggiunti nelle ultime settimane anche Erbusco e Castrezzato).

I cittadini avranno a disposizione dei bidoncini per le varie materie da differenziare e uno per l'indifferenziato. Ognuno sarà dotato di un'apertura elettronica possibile solamente attraverso l'uso di una tessera magnetica, evitando così che qualcuno si trovi nei propri bidoni rifiuti provenineti dai furbi che ci sono sempre. Il concetto fondamentale è che la tariffa che i cittadini pagheranno terrà conto di una quota legata allo smaltimento dell'indifferenziato e di una quota legata al differenziato.
Il meccanismo è doppiamente virtuoso: pagando in base al numero di scarichi si incentiva il cittadino a produrre meno rifiuti (è questa la vera cosa importante!). A parità di rifiuti prodotti la quota di tariffa legata all'indifferenziato penalizzerà chi differenzia di meno.
La tipologia della tariffa deve ancora essere perfezionata ma il progetto mi pare essere davvero un tentativo importante di schiodare Rovato e la nostra zona da un 30% di raccolta differenziata che effettivamente da troppo tempo non si riesce a superare.
Terrò aggiornati i cittadini degli sviluppi.

Il TAR blocca le ruspe alla Bonfadina!


Con ordinanza 188/08 del 25/02/2008 il TAR di Brescia ha stabilito che i comuni di Rovato e di Cazzago S.M. avevano ragione.
L’Ambito Territoriale Estrattivo 9, da tutti conosciuto come cava Bonfadina era da considerarsi un terreno di 35 ettari di superficie e come tale da sottoporre a Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) prima di autorizzare l’attività estrattiva. Valutazione che la Regione è ora obbligata a redigere con il fermo delle attività.
Per anni, nonostante innumerevoli segnalazioni e atti ufficiali dei comuni lo studio di VIA non era mai stato né richiesto dal competente settore della Provincia né concesso dalla Regione.
Non c’era riuscita nemmeno una infrazione della commissione europea a cui il caso della Bonfadina era arrivato grazie all’interessamento del sindaco di Cazzago S.M. Foresti con conseguente messa in mora della Regione.
Esprimo sinceramente grande soddisfazione perché il TAR di Brescia ha riconosciuto innanzitutto un principio. L’area di riferimento per la VIA non è da considerarsi solo la superficie produttiva (aree estrattive, impianti e stoccaggio) come da sempre Provincia e Regione hanno sostenuto per il nostro caso ma l’intera area dell’ambito estrattivo, dichiarando l’interpretazione della Provincia non “…conforme all’obiettivo delle direttive comunitarie…vanificando la funzione degli ATE come strumenti di equilibrio tra l’attività economica privata e gli interessi ambientali pubblici.” (recita l’ordinanza del TAR).
Cioè l’esatta segnalazione che da anni stiamo ribadendo come comuni.
Il TAR ha disposto la sospensiva dei lavori e l’attivazione della procedura di VIA.
Questo vuole dire che per i comuni vi sarà l’opportunità di rimarcare nelle opportune sedi regionali le perplessità di sempre sull’intero progetto.
A partire dalla scelta assurda della collocazione dell’ambito, alle dimensioni (106 campi da calcio in piena Franciacorta), dallo spostamento di 600.000 mc dall’ambito di proprietà della stessa ditta Bettoni spa da Travagliato in questo di Rovato quando la legge indica di allargare bacini esistenti invece di aprirne di nuovi alla gestione della viabilità.
Su questo tema sicuramente ricorderemo come il competente settore provinciale abbia autorizzato una rotatoria per l’accesso dei bilici della ditta (circa 300 al giorno da 200 quintali l’uno) su una via comunale di 3.5 metri di carreggiata con necessità di espropri di privati per una rotatoria che di uso pubblico ha ben poco.
O come l’accesso temporaneo di questi bilici per un anno concesso su una via comunale di Cazzago S.M. dove solo un mese fa un cittadino gussaghese in scooter ha perso la vita in un sinistro che vide coinvolto proprio un camion proveniente da una cava della zona.
Non ritengo impossibile che in sede regionale l’intero progetto possa essere definitivamente cancellato e che per una volta il rispetto rigoroso delle normative venga attuato.
Colgo l’occasione per ringraziare del sostegno di questi quattro anni tanti cittadini rovatesi sia delle zone più interessate all’apertura dell’ambito (come quelli della frazione di Lodetto) sia quelli abitanti nelle frazioni più lontane (vedi S.Giorgio) e tante associazioni, tra cui Legambiente e il Gruppo Tutela Ambiente di Rovato.
In infinite occasioni si sono messi a disposizione a fianco del comitato anticava di Rovato e delle amministrazioni comunali per far valere le nostre ragioni.
E una volta tanto il tribunale ha riconosciuto che spesso il buonsenso di semplici cittadini può superare l’ottusità e l’arroganza di certe istituzioni.