lunedì 26 dicembre 2011

"Il sistema Nicoli Cristiani": un contributo di Claudio Bragaglio

Visto che in questo periodo, a norma di legge, partono nel bresciano continue cave e discariche anche contro la volontà delle comunità locali forse è arrivato il momento di fare mente locale su un periodo in cui, per molte di esse, sono iniziate le vicende autorizzative.

Stiamo parlando del decennio in cui il signor Nicoli Cristiani ha esercitato la funzione di assessore regionale alla qualità dell'ambiente eletto in consiglio regionale con molti e molti voti anche rovatesi: il periodo è il 1995-2005.

In questo periodo, tanto per non dimenticarcene, è stato approvato anche il Piano Cave della Provincia di Brescia, Settore Ghiaia e sabbia (delibera di consiglio regionale del 25/11/2004).


Sentiamo cosa ci ricorda il professor Claudio Bragaglio, durante quel periodo consigliere regionale lombardo di opposizione: intervista rilasciata a Radio Onda d'Urto. Vi evidenzio i passaggi su alcuni episodi descritti: in particolare la presunta necessità di intervenire su un sito a Villachiara richiesta da Nicoli a se stesso nella doppia veste di esponente del parco dell'Oglio e di assessore regionale competente. O l'iter autorizzativo della cava Crodello di Pontoglio. Durante questi dieci anni per la Provincia di Brescia la scelta più importante promossa dall'assessorato regionale alla qualità dell'ambiente e votata in Consiglio Regionale fu il Piano Cave Provinciale. Pretendiamo di sapere se le scelte compiute in questo strumento urbanistico che tanto ha segnato e segnerà i nostri territori siano state compiute correttamente e nell'interesse delle comunità che le dovranno subire. Anche alla luce delle notizie sul trattamento di fine rapporto (340.000 €) e del vitalizio (5.000€/mensili) che i cittadini lombardi (e quindi anche bresciani e rovatesi) sborseranno per l'ex assessore regionale.


Di seguito la lettera ai giornali con le riflessioni del prof. Claudio Bragaglio: