domenica 23 agosto 2009

Progetto Macogna sul web!


































(In foto alcuni scorci della zona della Macogna)
Segnalo a tutti i cittadini che il progetto delle amministrazioni comunali di Rovato, Cazzago S.M., Berlingo, Travagliato di inserire l'area della Macogna in un PLIS (Parco Locale di Interesse Sovracomunale) anzichè accettare l'arrivo di due discariche ha preso una piega "tecnologica".
I comuni hanno deciso di aprire un sito web (http://progettomacogna.blogspot.com/) per segnalare anche agli operatori l'esistenza di un progetto che consentirebbe di sviluppare anche iniziative economiche, a dimostrazione che un PLIS non produce quei vincoli che qualche buontempone continua ad andare a dire in giro che bloccherebbero le attività delle aziende agricole coinvolte nel perimetro del Parco stesso.

Chiedo a tutti i cittadini che leggono questo mio blog di consultare il sito segnalato e diffondere la notizia.
Penso che con un'iniziativa dal basso il nostro tentativo di riqualificare la zona con un risarcimento ambientale che non passi dall'inserimento di due discariche sia possibile.
Buona lettura e grazie per l'attenzione.

Incontro con la Provincia del 20/08/2009: Cava Macogna e Bonfadina



Giovedì 20 agosto, alle ore 11, gli amministratori locali dei Comuni interessati all’ambito estrattivo ATEg14 hanno incontrato, presso la sede della Provincia in via Milano, Stefano Dotti, Assessore provinciale alla tutela dell’ambiente, ecologia ed attività estrattive, energia.
All’incontro erano presenti, oltre all’assessore, il consigliere provinciale Roberto Lancini, il sindaco di Cazzago S.M. Giuseppe Foresti, il sindaco di Berlingo Dario Ciapetti, l’assessore di Berlingo Carlo Gandossi, l’assessore di Travagliato Gian Battista Dossi, il sottoscritto come consigliere delegato di Rovato, il direttore del Settore Ambiente, Attività Estrattive, Rifiuti e Energia Riccardo Davini.
All’assessore provinciale abbiamo manifestato la preoccupazione che l’enorme area della Macogna interessata dall’escavazione possa essere trasformata, al termine dell’attività estrattiva, in una discarica di rifiuti, progetto insostenibile in un territorio già ampiamente interessato da cave, discariche e passaggio di grandi infrastrutture viarie (TAV, Brebemi). Tale preoccupazione è suffragata dal recente decreto di Valutazione di impatto ambientale, emesso il 21 luglio u.s. dalla Regione Lombardia, che prescrive invece il ritombamento a piano campagna dell’intera area.
Il direttore del settore Ambiente ha ribadito quanto già espresso in una comunicazione del 30 ottobre 2008, nella quale si afferma che l’Ufficio assentirà unicamente “un recupero ambientale a fondo cava”; l’assessore Dotti ha manifestato la sua disponibilità ad attivare un tavolo di confronto tra Comuni e cavatori per definire, nel rispetto del Piano cave provinciale e delle indicazioni già date dalla Provincia di Brescia, le modalità effettive del Piano di recupero.
I lavori del tavolo di confronto sul recupero della cava dovranno procedere parallelamente all’iter autorizzativo relativo all’attività estrattiva, anche per ricavare indicazioni utili in merito al progetto di Parco locale di interesse sovracomunale (PLIS), al cui interno è ricompreso il bacino estrattivo.
Sia il sottoscritto che il sindaco di Cazzago hanno ribadito che parte dell’area dell’ATEg14 è oggetto di indagine da parte della magistratura per possibili escavazioni abusive e conferimenti di materiali. Non si può che ripartire dagli esiti di questa indagine prima di poter autorizzare qualunque tipo di progetto di escavazione. Figuriamoci il recupero.
L’occasione è stata propizia per gli amministratori di Rovato e Cazzago S.M. al fine di esprimere la propria preoccupazione anche in merito alla partenza del bacino estrattivo della Bonfadina (ATEg09), emblema di una pianificazione urbanistica sovracomunale poco rispettosa delle comunità locali in sede di piano cave provinciale: di fronte a un no delle amministrazioni comunali la Regione infatti preferì mantenere il bacino quadruplicandolo rispetto alla proposta provinciale.
Il sottoscritto ha suggerito la possibilità di una revisione del piano cave provinciale attuale che consenta di limare quelle storture che esso dimostra. Per esempio non può essere che il terreno della Bonfadina sia considerato di pregio agricolo per il Piano Provinciale Rifiuti ma il Piano Provinciale Cave invece ci collochi uno dei bacini più grandi della Provincia.
La riunione si è conclusa con la volontà dei Comuni di continuare la propria attività di interlocuzione con l’Amministrazione provinciale. E’ già fissato l’incontro con l’on. Giuseppe Romele, Vice Presidente e assessore al Territorio, il prossimo martedì 25 agosto, per illustrare il progetto di Plis in loc. Macogna e le osservazioni al Piano territoriale di coordinamento provinciale.