giovedì 21 marzo 2013

"...recupera, recupera, recupera, recupera, recupera, ha vinto!"

Furono queste le parole della telecronaca di un indimenticato Paolo Rosi, che scandirono gli ultimi secondi dell'incredibile vittoria olimpica nella finale dei 200 metri piani il 28 Luglio 1980 a Mosca.
Quel giorno trionfò Pietro Paolo Mennea, forse il più grande atleta italiano di tutti i tempi senza nulla togliere ad altri campioni.
E di traguardi Mennea ne ha raggiunti molti, partendo da una famiglia di umili origini (padre sarto e mamma casalinga) di Barletta dove, per inciso, non esisteva una pista di atletica per allenarsi.
E lo ha fatto non solo nello sport ma anche nella vita: ha conseguito quattro lauree e si è distinto nel mondo professionale. Ha avuto anche una esperienza politica come eurodeputato nel quinquennio 1999-2004.


Lo voglio citare in questo mio piccolo blog proprio oggi nel giorno della sua morte perchè nel mio immaginario Mennea è sempre stato il simbolo della tenacia, della forza di volontà, della sofferenza che se accettata ti permette di raggiungere traguardi impensabili.
Credo che la sua storia ci dica che l'Italia dei nostri tempi ce la possa fare, nonostante tutto.
Un pensiero per un grande atleta, ma soprattutto per un grande uomo come Pietro Mennea.