sabato 31 gennaio 2015

Sergio Mattarella Presidente della Repubblica. Auguri di buon lavoro, Presidente!

Oggi è un buon giorno per l'Italia. Si è eletto un Presidente della Repubblica che ha una storia politica e personale di garanzia. Si è eletto un presidente certamente proposto da una parte ma che ha trovato la convergenza di quasi i due terzi dei grandi elettori. Un uomo dalla schiena dritta. Che da oggi è il Presidente di tutti gli Italiani, non solo degli elettori del Partito Democratico.

Solo pochi giorni fa ricorreva il 35-esimo anniversario dell'assassinio del fratello Piersanti che, da presidente della Regione Sicilia, venne trucidato dalla mafia. Forse fu proprio in quei giorni che Sergio decise che avrebbe dedicato la sua vita all'impegno civile e politico. Sono sicuro che saprà essere il garante della nostra Costituzione. E il suo rigore morale è la garanzia massima che lo farà con l'imparzialità necessaria. E in questo rivedo un altro Presidente della Repubblica a cui sono sempre stato molto legato: Sandro Pertini.

Ricordo ancora con quale ardore, appena eletto, il 9 Luglio 1978 Sandro Pertini pronunciò il suo discorso di insediamento come Presidente della Repubblica.
"Ma da oggi io cesserò di essere uomo di parte. Intendo essere solo il Presidente della Repubblica di tutti gli italiani, fratello a tutti nell'amore di patria e nell'aspirazione costante alla libertà e alla giustizia. Onorevoli senatori, onorevoli deputati, signori delegati regionali, viva l'Italia!"

Io sono fermamente convinto che Mattarella sarà, come lo fu Pertini, Presidente di tutti gli Italiani e non solo di una parte! Un augurio di un buon lavoro Presidente. 
Si merita questa possibilità e su di lei contiamo davvero.

martedì 27 gennaio 2015

27 Gennaio - Per non dimenticare

(foto tratta da internet)

Il 27 Gennaio del 1945 le truppe societiche dell'Armata Rossa entrarono nella città polacca di Oświęcim (in tedesco Auschwitz) rivelando gli orrori celati dietro il cancello di  un campo di concentramento su cui campeggiava la beffarda scritta "Arbeit Macht Frei", ossia "Il lavoro rende liberi". 
Da quel giorno il genocidio nazista  fu noto a tutto il mondo.

Un invito: ricordiamoci tutti i giorni di cosa è stato capace l'uomo.
E non secoli fa ma solo alcuni decenni orsono.
A chi propone ricette che guardano a quel passato andrebbe ricordato che forse anche nella loro famiglia qualcuno è stato costretto ad andare in guerra contro la propria volontà, oppure è stato malmenato o emarginato per le proprie idee di libertà.
Un grazie a tutti coloro che da sempre si adoperano affinchè la società non perda memoria di ciò che avvenne. Una società senza memoria è una società senza futuro.