giovedì 2 aprile 2009

Bettoni spa - Convenzione per discarica di inerti a Travagliato.

Riporto una notizia che riguarda indirettamente la cava Bonfadina ripresa dal comitato anticava di Rovato sul loro sito. La ditta Bettoni spa titolare della Bonfadina ha proposto all'amministrazione comunale di Travagliato una convenzione per la realizzazione di una discarica di inerti in loco. La proposta rappresentava il settimo punto all'ordine del giorno del consiglio comunale di Travagliato tenutosi il 25/03/2009.
Non entro nel merito delle caratteristiche della convenzione ma sottolineo questa notizia perchè questa ulteriore attività dimostra ancora una volta come la ditta sia impegnata non solo sul fronte estrattivo ma anche nelle attività di smaltimento di rifiuti (inerti nel caso specifico).
Le molteplici attività che vedono impegnata la ditta e i relativi introiti milionari dimostrano comunque un fatto: le prese di posizione su presunte difficoltà occupazionali del gruppo relative al fatto che l'attività estrattiva nell'ATEg09 non sia ancora riuscita a partire sono state strumentali.
E lo sono oggi a maggior ragione con la partenza di una discarica di inerti in territorio di Travagliato.
E sto parlando delle prese di posizione ufficiali scritte per conto della ditta addirittura in un ricorso al Consiglio di Stato discusso nel giugno scorso contro la sospensiva imposta dal TAR di Brescia su richiesta della VIA sull'ATEg09 da parte dei comuni, non dicerie di piazza quindi.
A pag. 22 del ricorso della ditta al Consiglio di Stato si legge:
"....tuttavia Bettoni spa non può attendere di essere risarcita, un giorno, di tali danni, dopo lungaggini giudiziarie (tanto dure un processo civile) e magari dopo essere stata assoggettata nel frattempo ad una procedura concorsuale ed AVER LICENZIATO LE PROPRIE MAESTRANZE (60 DIPENDENTI DIRETTI E ALTRI 150 IN IMPRESE DEL GRUPPO STRETTAMENTE DIPENDENTI DALL'ATTIVITA' ESTRATTIVA) PER L'IMPOSSIBILITA' DI SVOLGERE LA PROPRIA ATTIVITA'.
E' evidente quindi che solo lo svolgimento dell'attività nell'ATE9 Rovato-Cazzago può consentire la sopravvivenza della Bettoni spa".

Questo è giusto che la gente lo sappia.
Come è giusto sapere che per questa ditta come per molte altre della Provincia di Brescia si assiste a firme di convenzioni di recupero di bacini estrattivi a verde pubblico attrezzato per poi, dopo alcuni anni, vederle invece sostituite con richieste di discarica. Si veda anche il caso della Macogna.
Nel caso specifico invito i cittadini a leggersi la convenzione firmata dalla Bettoni spa nel 1992 con il comune di Travagliato per il recupero del bacino estrattivo aperto in quel comune, rintracciabile sul sito del comitato anticava di Rovato.
Si legge per il recupero una destinazione sportiva, comprendente secondo il progetto di massima di cui all’Art.11 : “laghetto sportivo, campi da tennis, bar, campo da calcio, percorso podistico ed equestre, maneggio” nonché “la realizzazione di un parco naturalistico-ricreativo con recupero integrale a verde”.
Qualcuno dovrebbe chiedersi se questo film potenzialmente rappresenta il futuro anche della cava Bonfadina se i comuni non dovessero riuscire nell'intento di cancellarla definitivamente.
Premesso che è assolutamente scandaloso che sia stato permesso di spostare dall'ATE15 di Travagliato all'ATE9 di Rovato ben 600.000 mc quando la normativa richiede di allargare bacini esistenti piuttosto di aprirne di nuovi, vi sarebbe la possibilità di trovare una soluzione che permetta alla ditta di poter estrarre i volumi dell'ATEg09 minimizzando gli impatti e nel rispetto delle indicazioni della normativa: per esempio la spalmatura dei volumi sugli ambiti esistenti con impatto minimo rispetto all'apertura di un bacino nuovo come la Bonfadina (ATEg09). E questo non vuol dire scaricare il problema su altri comuni, vuol dire complessivamente sulla provincia limitare gli impatti ambientali. Anche un bambino può capire che consentire di escavare anche solo un metro di profondità in più su bacini esistenti di centinaia di migliaia di metri quadri permette di ricavare facilmente il 1.600.000 mc autorizzato sulla Bonfadina. E questo è molto ma molto meno impattante che partire con una cava nuova.
Certo è che chi ha previsto che sotto il terreno della Bonfadina si possano stimare più di 7 milioni di metri cubi non vede di buon occhio questo discorso, per il semplice fatto che ha l'appettito di estrarli se non tutti di sicuro molti di più del 1.600.000 mc autorizzati.
E allora ci deve spiegare perchè non accetta di far realizzare lo studio di Valutazione di Impatto Ambientale doveroso per un impianto di queste dimensioni.
E l'occasione della revisione del piano cave provinciale a cui ci stiamo avvicinando velocemente sarebbe il momento in cui discutere di questa proposta o di proposte alternative che partano dal presupposto che una cava nella zona dove è stata prevista la Bonfadina è impensabile per ragioni oggettivamente pesanti: viabilità satura, emissioni di PM10 oltre soglia già oggi, emissioni acustiche già oggi fuori soglia, stato della falda preoccupante, vicinanza di progetti altrettanto impattanti (cava Macogna, dicarica ex-rovedil) ecc.
Questo per la chiarezza dei fatti che ho sempre cercato di proporre ai cittadini che leggono questo blog.

Il consiglio comunale in Cogeme per la Raccolta Differenziata

15 giugno 2009. E' questa la data in cui a Rovato partirà la raccolta differenziata porta a porta. Ieri sera alle 18 Cogeme l'ha illustrata ai consiglieri comunali.
Per la cronaca i presenti:
Rovato Civica: Bersini, Serra, Bergomi, Buffoli, Berardi, Lazzaroni S., Bertuzzi.
Rdl: Capoferri, Toscani.
Giunta: Marchi, Sette.

Ci sono state illustrate le caratteristiche del servizio.
I concetti principali:
1) Bidone per l'indifferenziato: nella tariffa sono compresi un numero minimo di svuotamenti annuali compresi nella tariffa. Ogni svuotamento in più viene pagato. In questo modo si stimola a differenziare di più. Dall'esperienza degli altri comuni una normale attività di differenziazione rende più che sufficiente il numero di svuotamenti minimo garantito nella tariffa.
2) Vetro, Carta, Plastica, Organico: sono i materiali che si chiede di differenziare. Il ritiro avviene una volta a settimana tranne che per l'organico che avviene per due volte.
Risposte alle obiezioni sollevate da noi consiglieri:
a) cittadini con poco spazio per tenere i bidoni. Vengono studiati ad hoc le soluzioni in base alla reale situazione: bidoni di dimensioni più piccole, piuttosto che bidoni condominiali.
Il concetto è che chi dichiara di non aver possibilità di tenere i bidoni e poi si scopre che ha interi scantinati disponibili all'uso non avrà nessun tipo di agevolazione.
b) famiglie con minori inferiori ai tre anni o anziani con problemi di incontinenza. L'azienda ha sperimentato la positività di soluzioni personalizzate anche nel rispetto della privacy, da concordare con le singole famiglie.
c) personalizzazione delle dimensioni dei contenitori e delle modalità di ritiro presso le utenze non domestiche (aziende, scuole ecc.)
d) mantenimento del servizio dell'isola ecologica presso la quale non si pagherà comunque nulla.
A regime la volontà è quella di consentire all'interno del bacino servito da Cogeme l'uso indiscriminato di tutte le isole ecologiche secondo orari e giorni prestabiliti senza più il criterio della residenzialità.
Resto a disposizione per qualunque tipo di informazione.
angelobergomi@bresciaonline.it