mercoledì 30 novembre 2011

Arresti in Lombardia. Cantieri Brebemi bloccati. In manette politici, funzionari e responsabili di una ditta




Mercoledì mattina i cittadini si sono svegliati con delle a dir poco clamorose notizie battute da tutte le principali agenzie di stampa.
150 uomini delle Forze dell'Ordine impegnati a arrestare e sequestrare cantieri.
Nella rete tesa sono capitati personaggi eccellenti e molto noti anche della politica bresciana.
Dico chiaro e tondo che fino a sentenza definitiva esiste la presunzione d'innocenza anche per il peggior criminale e questa convizione deve valere anche in questa occasione.
Detto questo, visto l'ambito in cui l'indagine si è mossa (cave, discariche, cantieri di una grande infrastruttura ecc), argomenti su cui credo di poter vantare una discreta esperienza, voglio esprimere un giudizio politico nel merito.
L'indagine ha messo le basi per approfondire un settore che da tanto troppo tempo sta sollevando i malumori di sempre più larghe parti della società civile.
Provate a pensare a quanti comitati di persone che evidenziano problemi di natura ambientale e preoccupazioni per la salute pubblica nascano ogni giorno nel bresciano.
Solo dei politici sprovveduti e pieni di sè possono tacciare queste preoccupazioni come "...strumentali posizioni di persone contrarie al progresso...".
Virgolettato tratto, almeno nel senso se non nella forma, dalle dichiarazioni sentite in questi anni da politici e presidenti vari con responsabilità nel settore suindicato.

Io stesso provengo da un'esperienza di questo tipo. Nel 2004 con un manipolo di volenterosi cittadini rovatesi mettemmo in piedi un comitato popolare tuttora esistente che si prefisse di informare la popolazione dello scempio che la politica provinciale prima e regionale poi stavano preparando per Rovato. Devastare l'ultimo terreno rovatese DOCG con una mega cava di ghiaia e sabbia, la tristemente nota cava Bonfadina o ATEg09 come tecnicamente viene chiamata. La battaglia si estese anche alla cava Macogna della frazione cazzaghese della Pedrocca, alle porte della nostra frazione di Duomo. Dopo 25 anni di escavazione avanzavano progetti di discarica invece del recupero a verde pubblico attrezzato previsto dal piano cave provinciale. Denunce di inaccettabili scelte politiche che hanno portato a Rovato anche la ribalta nazionale con la puntata di Report del 03/04/2011 in cui, da vicesindaco stavolta, citai pubblicamente per sommi capi la cronologia delle autorizzazioni dei due bacini.

Certo è che a Rovato abbiamo visto calarci dall'alto da enti superiori una cava da 1.600.000 metri cubi. Certo è che a Rovato stiamo aspettando l'esito del ricorso al Consiglio di Stato che Regione Lombardia e Provincia hanno istruito contro il Comune di Rovato e di Cazzago S.M. a fianco della ditta proponente il megabacino estrattivo sopra citato.
Certo è che nell'approvazione del piano cave provinciale i volumi del bacino sono stati quadruplicati dalla Regione rispetto ai 400mila mc inseriti dalla proposta provinciale.
Certo è che ci piacerebbe avere la certezza che sulle vicende del piano cave provinciale e sulle scelte di localizzazione delle discariche sul territorio provinciale non aleggiasse la benchè minima ombra. Così come anche sulla gestione dei grandi cantieri che stanno solcando le nostre campagne bresciane.
Nell'interesse delle nostre comunità ma anche degli operatori onesti.
Sarebbe infatti di una gravità inaudita non solo a fini processuali ma, soprattutto etico-morali, il fatto che la salute pubblica sia o sia stata messa a repentaglio da comportamenti illeciti con connivenze ingiustificabili da parte magari di chi dovrebbe controllare.
Mi auguro ovviamente che non sia così.

martedì 22 novembre 2011

Commissione Bilancio del 21/11/2011

Ieri sera, sostituendo un collega consigliere indisposto, ho partecipato alla Commissione Bilancio, in vista del consiglio comunale di lunedì prossimo.
Due gli argomenti:
1) Assestamento di bilancio. I vincoli imposti dal patto di stabilità sono alquanto pressanti. Naturale che le scelte politiche di peso siano limitate. Il dato significativo è che il bilancio, anche quest'anno, sarà in pareggio rispettando il patto di stabilità senza aumentare aliquote di alcun tipo. In attesa delle scelte governative rispetto ai trasferimenti dello Stato.

2) Istituzione Consiglio tributario:
La Manovra Finanziaria 2010, all'art. 18 prevede che
"I Comuni partecipano all'attività di accertamento fiscale e contributivo, consistente, tra l'altro, nella segnalazione all'Agenzia delle Entrate, alla Guardia di finanza e all'INPS, di elementi utili ad integrare i dati contenuti nelle dichiarazioni presentate dai contribuenti per la determinazione di maggiori imponibili fiscali e contributivi.
Istituzione dei consigli tributari
A tal fine:
· i Comuni con popolazione superiore a cinquemila abitanti sono tenuti ad istituire, laddove non vi abbiano già provveduto, il Consiglio tributario;
· i Comuni con popolazione inferiore a cinquemila abitanti, laddove non abbiano già costituito il Consiglio tributario, sono tenuti a riunirsi in consorzio per la successiva istituzione del Consiglio tributario.
I Consigli tributari deliberano in ordine alle forme di collaborazione con l'Agenzia del territorio.
Attività dell'Amministrazione finanziaria
L'Agenzia delle Entrate;
· mette a disposizione dei comuni le dichiarazioni dei contribuenti in essi residenti;
· gli Uffici dell'Agenzia delle Entrate, prima della emissione degli avvisi di accertamento sintetici (art. 38, quarto comma, D.P.R. n.600/1973) inviano una segnalazione ai Comuni di domicilio fiscale dei soggetti passivi;
Attività dei Comuni
Il Comune di domicilio fiscale del contribuente, o il consorzio al quale lo stesso partecipa, segnala all'Ufficio delle imposte dirette qualsiasi integrazione degli elementi contenuti nelle dichiarazioni presentate dalle persone fisiche, indicando dati, fatti ed elementi rilevanti e fornendo ogni idonea documentazione atta a comprovarla.
Il Comune di domicilio fiscale del contribuente, con riferimento agli accertamenti sintetici, comunica entro sessanta giorni da quello del ricevimento della segnalazione ogni elemento in suo possesso utile alla determinazione del reddito complessivo
Riconoscimento di incentivi ai Comuni
Per potenziare l'azione di contrasto all'evasione fiscale e contributiva, in attuazione dei principi di economicità, efficienza e collaborazione amministrativa, la partecipazione dei Comuni all'accertamento fiscale e contributivo è incentivata mediante il riconoscimento di una quota pari al 33% delle maggiori somme relative a tributi statali riscosse titolo definitivo nonchè delle sanzioni civili applicate sui maggiori contributi riscossi a titolo definitivo, a seguito dell'intervento del comune che abbia contribuito all'accertamento stesso."

Già l'amministrazione comunale di Rovato, da anni, effettua con l'intersambio di informazioni tra uffici accertamenti mirati al non erogare contributi a chi abbia situazioni in cui si evinca una mancanza di necessità, basandosi sempre su dati oggettivi e non discrezionali di alcun tipo.
Con l'istituzione del Consiglio tributario, questi controlli potranno basarsi sulla condivisione di informazione anche e soprattutto con l'Agenzia delle Entrate. Nessun fine vessatorio, le modalità di scambio di informazioni sono normate rigidamente.
Crescono, d'altro canto, gli strumenti per l'amministrazione pubblica di accertare evidenti evasioni/elusioni fiscali che sottraggono risorse a tutti i cittadini in termini di servizi e di tassazione che potrebbe essere diminuita se tutti pagassero il dovuto.

mercoledì 16 novembre 2011

Un commento sul PGT

Lunedì sera il PGT è stato adottato con i soli voti della maggioranza.
La minoranza, tutta, è uscita dall'aula.
Decisione legittima.
Come legittimo da parte mia è rimarcare che nessuno, e sottolineo nessuno, dei 13 consiglieri di maggioranza più il sindaco aveva motivi di incompatibilità (parentela entro il quarto grado con il proprietario di aree coinvolte da trasformazione nel Piano). L'incompatibilità obbliga infatti il consigliere comunale a uscire dall'aula al momento della votazione riguardante aree oggetto dell'incompatibilità stessa.
Consentitemi una lieve nota polemica. Forse qualcuno dovrebbe andare a rileggersi l'elenco dei proprietari di numerose aree oggetto di cambio di destinazione urbanistica nel Piano Regolatore Generale di Rovato del 2002 e chiedersi se alcuni ricorrenti cognomi fossero solo casi di omonimia con i cognomi di alcuni amministratori del tempo oppure no.
Con questo non sto assolutamente dicendo che sia stato compiuto al tempo dell'illecito, nella maniera più assoluta e chi lo dovesse osservare mentirebbe sapendo di mentire. All'epoca vi era un segretario comunale che ha attestato la regolarità delle votazioni e non sono stati sollevati da nessuno casi di illecito. Al di là della liceità in politica esiste, però, anche il concetto dell'inopportunità, quanto meno. Qualcuno probabilmente a quel tempo, come accaduto anche in altri Comuni, non aveva/ha questa parola nel proprio vocabolario.

Veniamo al merito del PGT.
L'aspetto fondamentale è il contenimento dell'uso del suolo agricolo a fini edificatori.
Chi critica questa scelta si dimentica che, al di là della sensibilità dimostrata sul tema dalla maggioranza di Rovato Civica, la Provincia stessa ha sottolineato che la compatibilità con il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale può essere concessa solo rispettando i parametri di consumo di suolo. E questo vale a maggior ragione per un Comune come Rovato dove nel 2002 sono stati concessi diritti edificatori per circa 1.000.000 di metri quadrati. Ricordo che la previsione di piano di un PGT è molto meno robusta rispetto a una concessione di un diritto edificatorio. Pareri legali in merito sottolineano che, in linea di principio, si sarebbe potuto intervenire togliendo diritti edificatori elargiti dal Piano Regolatore del 2002, esponendosi però a rischiosi ricorsi di chi, nel frattempo per anni aveva pure pagato ICI su quelle proprietà.
Fatto sta che, ancora prima di sedersi a parlare di PGT, sul tavolo della discussione rimanevano circa 250mila metri quadrati di aree edificabili concesse ma non ancora fisicamente edificate. Ripetiamolo ancora una volta: d-u-e-c-e-n-t-o-c-i-n-q-u-a-n-t-a-m-i-la metri quadrati di edificato ancora da esprimere.
Quindi l'amministrazione comunale di Rovato aveva di fronte non tanto una scelta ma un obbligo: contenere il consumo di suolo agricolo.
E la cronaca di questi mesi ci dice che la formula di "PGT a consumo di suolo zero" è stata adottata dalla stragrande maggioranza delle amministrazioni comunali, di svariati colori, impegnate nell'adozione del proprio strumento urbanistico. Mi chiedo e vi chiedo: solo a Rovato si doveva disattendere questa evidente necessità?
Per questo chi dice che solo il Comune di Rovato sta perdendo l'opportunità del passaggio di grandi infrastruttre in termini di pianificazione urbanistica dimostra di essere legato a arcaiche logiche di gestione del territorio. Solo il sedime di Brebemi e TAV (fasce di rispetto e aree intercluse comprese destinate all'abbandono delle colture) sottraggono a Rovato centinaia di migliaia di metri quadrati alle aziende agricole del territorio. E la soluzione sarebbe riempire la zona sud del paese di capannoni per un presunto sviluppo urbanistico o lo sforzo da fare è quello di pretendere mitigazioni e ragionevoli inserimenti delle infrastrutture in un contesto già con dei problemi? Strano modo di intendere la parola "sviluppo". Mai sentito parlare di scelte urbanistiche dettate dal soddisfacimento di fabbisogni collettivi e non solo dagli interessi particolari? Il concetto lo esprimono benissimo le leggi in materia. Edificare capannoni a ridosso della nuova autostrada con già decine e decine di capannoni vuoti sparsi nelle varie aree industriali del paese (i vecchi strumenti urbanistici non hanno individuato una zona industriale unica ma una diffusione caotica di insediamenti industriali) è un assurdo. L'avere capannoni a disposizione a due tre chilometri dalla zona di passaggio delle infrastrutture non ci pare un vincolo incredibile allo sviluppo da dover giustificare altre decine di capannoni da costruire a ridosso delle infrastrutture stesse.
Qualunque urbanista serio lo sta sottolineando da tempo e gli studi sulla mobilità allegati al PGT lo dimostrano.
Per curiosità inviterei i miei dieci lettori a leggersi la sentenza di ieri del TAR di Brescia rispetto all'insediemento del POLO LOGISTICO ad Azzano Mella, non tanto per il merito specifico dell'opera quanto per le valutazioni ambientali che ne derivano.
E anche là i proponenti parlavano di posti di lavoro, di mercato libero, di miglioramento per le comunità di Azzano e dei paesi limitrofi eccetera eccetera.
I lettori più volenterosi la possono trovare qui. La sentenza contiene giudizi urbanistici e ambientali pesantissimi.

Rispetto al meccanismo partecipativo messo in atto dall'assessore Bara credo di poter parlare con cognizione di causa: ero infatti presente a tutte e quattro le assemblee pubbliche di presentazione (Foro Boario, Lodetto, Duomo e San'Andrea) di cui è stata ampiamente data notizia attraverso diversi canali.
Sono girati in consiglio comunale lunedì sera numeri sulle presenze a questi appuntamenti palesemente errati in un dialogo surreale da pallottoliere. A Lodetto, per esempio, in una serata fredda una cinquantina di cittadini si sono presentati ad ascoltare la presentazione. In netta minoranza tecnici e proprietari di aree coinvolti da legittimi interessi particolari, in maggioranza cittadini volenterosi di sapere per esempio cosa prevede il piano dei servizi per la comunità di Lodetto.
Questo nessuno lo sottolinea. Allora provvedo a farlo io!
Come sottolineo che in quattro assemblee pubbliche nessun consigliere di minoranza si è presentato. Legittima scelta, ma che non si parli di limitato meccanismo partecipativo o, peggio ancora, di PGT da "copia incolla" dopo le note vicende dei programmi elettorali del 2007, per favore. Rischieremmo di incanalare la discussione sul ridicolo sminuendo l'importanza del dibattito e personalmente non sono disposto a prestarmi a una tale discussione.

Ritengo giunto il momento che la politica a tutti i livelli, compreso quello comunale, si prenda le proprie responsabilità nelle scelte pianificatorie e non se ne lavi le mani facendo decidere al solo "...libero mercato..." o "...alle istanze puntuali...", componenti importanti ma che non possono essere le uniche e le preminenti. Altrimenti sarebbe abdicare dal proprio ruolo e scansarne le responsabilità.
Il presunto libero mercato, soprattutto in urbanistica, senza una pianificazione seria rivolta ai reali e non fittizi fabbisogni della collettività avrebbe da tempo portato a Rovato nell'ordine:
1) Un bacino estrattivo da 5 milioni di metri cubi potenziali nell'ultimo terreno DOCG del territorio comunale a ridosso del Bertola
2) Un fronte estrattivo nuovo a ridosso della frazione Duomo
3) Due discariche di rifiuti speciali nella medesima zona
4) Un inceneritore alla Bargnana con necessità di reperimento rifiuti da fuori Provincia, vista l'attività di quello cittadino a circa venti chilometri.

I diritti edificatori del PRG, invece, hanno già determinato concretamente decine di capannoni vuoti e centinaia di appartamenti invenduti e sfitti.
Nel frattempo decine sono i nuclei famigliari rovatesi che si rivolgono ai servizi sociali per poter accedere al bando di assegnazione degli alloggi popolari: evidente dimostrazione che la sola libera iniziativa senza seria pianificazione in base ai bisogni ha creato una curva dell'offerta che non si incrocia minimamente con quella della domanda.

Io mi auguro che il dibattito in questi mesi che ci separano dall'approvazione definitiva, permetta di dialogare con tutte le componenti, opposizioni in primis, per migliorare un documento complesso sicuramente migliorabile rappresentato dal PGT adottato.
Lo dico davvero armato del massimo delle buone intenzioni. Soprattutto nei confronti delle minoranze che hanno il diritto-dovere di dire liberamente come la pensano in merito.

martedì 15 novembre 2011

Consiglio comunale del 14/11/2011. PGT adottato!


Ieri sera alle 20.30 è partito un consiglio comunale con 6 punti all'ordine del giorno. Si è chiuso in piena notte alle 02.15.
Ecco i punti discussi:

1) Comunicazione prelievi dal Fondo di riserva

2) Modifica dell’art. 41 del regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale e delle commissioni consiliari.

Possibilità di inviare il materiale via email e velocizzare quindi le convocazioni delle commisisoni aiutando i consiglieri ad avere per tempo il materiale su cui prepararsi.

3) Surroga del consigliere Daniele Lazzaroni nella commissione “Affari Istituzionali, Economici e sicurezza”.

Votata all'unanimità dalle minoranze la surroga di se stesso.

4) Approvazione bozza di convenzione integrativa alla convenzione urbanistica per l’attuazione del P.I.I. n. 21 (ex PIP2) relativo alle aree site in Rovato, via Primo Maggio.

Viene rettificata la convenzione originale per superare una incongruenza temporale che era contenuta in essa.

5) Modifica ed integrazione delibera di Consiglio Comunale n. 30 del 29.03.2007 avente per oggetto “Approvazione convenzione con la Coop. IS.PA.RO. per la realizzazione di un villaggio di accoglienza”.
Il punto viene rimandato a fronte di una richiesta di chiarimenti da parte della minoranza rispetto alle garanzie fideiussorie da richiedere alla cooperativa. La convenzione riguarda la gestione trentennale dell'immobile sito sulle pendici del Montorfano che deve essere ristrutturato dalla Cooperativa e usato a fini sociali come normato nella convenzione che garantisce un diritto di superficie anzichè un semplice diritto d'uso, a fronte di una fideiussione.
I consiglieri di maggioranza hanno convenuto di approfondire l'aspetto patrimoniale sollevato dalla minoranza, dimostrando che quando le segnalazioni vengono giudicate di buonsenso la nostra compagine sa ritornare sui propri passi per dare la maggiori garanzie di rispetto del bene comune.

6) Adozione Piano di Governo del Territorio (P.G.T.) ai sensi della L.R. 11 marzo 2005, n. 12.
Notevole la presentazione dell'assessore Bara che va ringraziato per il grandissimo lavoro che ha profuso in questo anno e mezzo per portare all'adozione un PGT iniziato dal suo predecessore Riccardo Sette: quest'ultimo a sua volta da ringraziareavendo comunque portato a termine atti propedeutici e significativi. Uno su tutti il documento di indirizzo su cui poi l'intero lavoro si è basato. Dalla presentazione è uscita la sensibilità di fondo di Rovato Civica sul tema della gestione urbanistica: contenimento dell'edificato nuovo (i dati residuali del vecchio PRG sono una zavorra davvero notevole 120.000 mq di residenziale , 113.000 mq di artigianale e 13.000 mq di direzionale, circa), regole chiare una volta per tutte su come edificare il nuovo e recuperare l'esistente, aree di trasformazione nuove molto limitate e giustificate dalla risoluzione di temi viabilistici-ambientali-sociali.
Mi soffermo sul dato del consumo di suolo: l'edificato nuovo introdotto dal PGT sarà inferiore allo 0,6% del territorio comunale, tenendo conto anche del fatto che alcune aree non sono altro che conferme rivisitate del vecchio PRG della giunta Manenti.
Numerose e pesanti le critiche dell'opposizione sulle caratteristiche delle regole inserite, sulla natura contenitiva del documento ecc.
La nostra compagine ha votato comunque compatta il documento.
E lo ha fatto con la minoranza al completo uscita dall'aula.
Il signor Manenti era assente come sempre da 9 anni e mezzo a questa parte.
I rimanenti consiglieri di minoranza sono usciti, chissà magari puntando su qualche incompatibilità per legami di parentela tra i proprietari di alcune aree interessate dagli ambiti di trasformazione e qualche consigliere. Cosa non successa.

7) Interrogazioni, mozioni ed interpellanze.
Il consigliere Lazzaroni ha letto un proprio documento esplicativo (qui trovate il sunto del comunicato dato alla stampa nelle settimane scorse) con cui ricordava le ragioni della sua uscita dal gruppo di Rovato delle Libertà e dal partito del PDL. In sintesi, Lazzaroni lamenta l'incapacità di "...confrontarsi, anche discutendo, ma trovando alla fine un modo univoco di pensare e di agire...", la presenza di "...persone con obiettivi e fini completamente diversi da quello che secondo me è essere un buon politico il quale deve rappresentare con il proprio agire e modo di fare i propri elettori...".
Lascio ai lettori il giudizio. Auguro solo un in bocca al lupo a Lazzaroni che, pur nella diversità di vedute, ha spesso proposto interpellanze di buonsenso su molti argomenti amministrativi. La scelta che ha fatto è sicuramente coraggiosa.



lunedì 14 novembre 2011

Assemblea pubblica Comitato Duomo per Duomo del 10/11/2011


Giovedì sera alle scuole elementari di Duomo il locale comitato di frazione ha tenuto un'assemblea pubblica abbastanza partecipata. Circa una quarantina di persone ha sfidato la nebbia e si è recata alle scuole a sentire l'aggiornamento del lavoro del comitato.
Il presidente Albino Mancastroppa ha passato in rassegna le 31 richieste avanzate all'amministrazione comunale riguardanti principalmente il settore lavori pubblici. L'assessore Baruffi ha dato esaurientemente le spiegazioni del caso.
E' stato poi il momento delle segnalazioni dei cittadini.
Infine il Comitato mi ha chiesto di aggiornare l'assemblea sulle questioni riguardanti i cantieri delle infrastrutture.
Vorrei davvero esprimere un plauso all'opera di questo comitato di frazione perchè, senza fare sconti di alcun tipo all'amministrazione comunale, tiene alta l'attenzione sui problemi del Duomo.
E devo dire che l'amministrazione comunale ha dimostrato di ascoltarne le istanze.
Mi piacerebbe chiedere ai cittadini del Duomo quante volte hanno visto l'amministrazione comunale così presente in frazione.
Negli ultimi 5 mesi sono ben 6 (!!) le visite dell'amministrazione comunale in frazione di cui 3 al Duomo. Bargnana compresa.
A proposito di Bargnana, negli ultimi 11 mesi sono state ben 2 le assemblee pubbliche tenute presso questa che è la frazione più a sud del territorio comunale su temi amministrativi (Brebemi e riqualificazione dell'area del sagrato-parcheggio).
Alla faccia di chi dice che l'amministrazione comunale non tiene in giusta considerazione le istanze delle frazioni!

venerdì 11 novembre 2011

Situazione Cascina Corradina


Al Duomo una cascina con parecchi nuclei familiari verrà abbattuta dal passaggio dell'Alta Velocità ferroviaria.

E' la Corradina, cascina a sud del tracciato Brebemi già oggetto di intervento da parte dell'amministrazione comunale rispetto ai cantieri Brebemi. E' la stessa cascina su cui a inizio Agosto 2011 abbiamo portato a casa la ghiaiatura di una strada poderale che conduceva al vecchio sottopasso dei Morti del Castrino (conosciuto anche come "Cannetta").
Venerdì 4 Novembre ho organizzato in amministrazione comunale un incontro tra i cittadini residenti e proprietari di lotti della cascina con tecnici di Cepav-2 Rfi, per dare a loro maggiori certezze rispetto ai tempi degli espropri, trattandosi di una situazione molto difficile. Soprattutto ai residenti che devono essere messi nelle condizioni di avere informazioni un pò più certe per potersi regolare con la dura presa d'atto di un trasferimento presso altra abitazione.
Gli ingegneri hanno spiegato come il binario che si stacca dalla linea principale per centrare in pieno il lato Nord della cascina rientri nel lotto costruttivo numero 2 che a oggi non è ancora finanziato. I tecnici dicono di aspettarsi un finanziamento entro circa 18 mesi. Dalla data del finanziamento partiranno le procedure di esproprio cercando di accordarsi per un accordo bonario con tutti i proprietari.
I cittadini hanno sottolineato la difficoltà di muoversi senza tempi certi.
La società ha mostrato aperture rispetto al raggiungimento di accordi bonari che cerchino di tener conto anche dei reliquati non interessati direttamente dal solo sedime del tracciato ferroviario, pertinenze comprese.
Da parte dell'amministrazione ci sarà il sostegno possibile alle istanze dei cittadini perchè si arrivi a definire, pur nella libertà personale di scelta di ciascun nucleo familiare, a soluzioni di reciproca soddisfazione.
Consentitemi di dire che, nel mio piccolo di amministratore locale, rimane un inevitabile senso di impotenza rispetto all'arrivo di queste infrastrutture. Nessun accordo bonario ripagherà mai gli affetti di queste famiglie legati ai tanti sacrifici messi in atto per costruirsi queste loro abitazioni.
Uno dei residenti l'ha anche ricordato venerdì. E come dargli torto.

Ancora sulle infrastrutture


Venerdì 28/10/2011 ho presenziato nel nuovo palazzo della Regione Lombardia alla segreteria tecnica di Brebemi portando, come sempre, le richieste dell'amministrazione comunale a riguardo (accessi alla SP16 al Galufero, via Fossato, questione sottopassi ecc). La segreteria ha preso atto di un incontro convocato dalla Provincia per definire insieme alla società Brebemi che margini di manovra ci siano rispetto alle nostre richieste. L'incontro convocato per settimana scorsa è stato aggiornato per indisposizione dell'assessore provinciale con la promessa di una riconvocazione in tempi rapidi.
Staremo a vedere se e quando arriveranno i risultati. Ci tengo a sottolineare che l'impegno che l'amministrazione sta profondendo è sempre lo stesso. Speriamo di portare benefici ai nostri cittadini.