venerdì 5 novembre 2010

4 Novembre - Tra Don Gnocchi, Ricchino, Leoni d'Oro e Biblioteca




Ieri giornata davvero impegnativa per la nostra maggioranza.
Una piccola cronistoria per quei lettori che la volessero rivivere.
Alle ore 10.00 appuntamento in Comune con Francesco, giovane attivista del circolo del PD di Rovato e giro per il paese a vedere alcune problematiche che da un lato con l'assessorato dovrò affrontare la settimana entrante, dall'altro un pò più a lungo termine.
Alle 11.00 breve momento di ricordo del beato Don Carlo Gnocchi presso l'omonima fondazione a un anno dalla sua beatificazione. E' sempre emozionante incontrare Nelson Cenci, reduce della campagna di Russia, e sentire dalle sue parole chi era Don Gnocchi e cosa fece insieme agli alpini nei periodi bui della guerra. Belle parole anche dal vescovo di Livorno, ospite a Rovato per tutta la giornata.
Nel pomeriggio appuntamenti significativi con presente il consigliere regionale del PD Gianantonio Girelli che ringrazio pubblicamente per la sua sempre cristallina disponibilità alla presenza sul territorio.
Alle 14.30 benedizione della nuova sede della scuola Ricchino. Sede davvero prestigiosa e resa fruibile in meno di un anno grazie all'accordo tra la fondazione Cossandi e l'amministrazione comunale. Un in bocca al lupo al consiglio di amministrazione della Ricchino e in particolare al nuovo presidente, Pierluigi Donna, persona molto competente e motivata.
Alle 15, il momento tanto atteso. L'inaugurazione della nuova biblioteca. Alla presenza di Milena Musati che ha lavorato per 8 anni in assessorato per raggiungere questo traguardo si sono aperte le porte della nuova incredibile sede della biblioteca. Una simbolica catena umana fatta da tanti bambini accompagnati dal mitico bibliotecario rovatese Ivano Bianchini, vero deus ex machina di questo grandissimo progetto, hanno trasferito dalla vecchia sede alla nuova gli ultimi cento libri.
Il primo, la Costituzione Italiana, l'ultimo "Andiamo in biblioteca". Al grido "Biblioteca Apriti" urlato da tanti bambini felici il portone scorrevole della biblioteca si è aperto e è partita l'inaugurazione. La gioia è stata tanta, almeno quanto l'imbarazzo di alcune autorità intervenute.
Voglio pubblicamente ringraziare la giunta che ha preceduto quella attuale, in particolare Milena, per aver reso possibile questo traguardo straordinario per il nostro Comune. Questo luogo ha tutte le carte in regola per diventare punto di riferimento per l'intera comunità, una comunità che attraverso la cultura può ritrovarsi e non disperdersi nelle nebbie della paura alimentata ad arte. Un luogo nel quale la comunità con le sue sette frazioni può pensare di ritrovarsi e vivere spazi pensati per l'incontro e la diffusione del sapere.
Non riuscite a immaginare la soddisfazione di questo giorno per tutta la nostra compagine, consapevole di aver reso un servizio con la S maiuscola a tutta la comunità.
Alle 16.30 il Consiglio Comunale si è ritrovato per la consegna di Leoni d'oro e benemerenze.
Ecco le proposte di quest'anno:
Benemerenze: Silvano Bellini (scomparso questa estate, maestro scuola ricchino), Gianberto Campagnari (per decenni attivo nel mondo scolastico, esponente di spicco del partito socialista rovatese, scomparso qualche mese fa), Emilio Bonomelli (insigne rovatese di cui in questi giorni sono stati organizzati convegni in sua memoria).
Leoni d'oro:
Silvio Meisso, insegnante e mebro del cosniglio di amministrazione della Scuola Ricchino.
Scuola Ricchino, per la sua opera ultracentenaria di formazione e cultura delle arti e mestieri.
Frati Servi di Maria, per la loro opera religiosa e culturale a Rovato.
Alle 20 ho infine rappresentato l'amministrazione comunale alla messa commemorativa a Lodetto, arricchita dalla presenza degli alpini della vivacissima sezione lodettese.
E' stato davvero emozionante per me sostare insieme al presidente della sezione lodettese Angiolino Belleri davanti alla corona d'allora deposta presso il monumento dei caduti di Lodetto.
Sulla colonna di sinistra al primo posto campeggia infatti il nome del mio prozio Bortolo Bergomi che a soli 24 anni partì per la campagna di Russia e non si seppe più nulla di lui dal 1944. Solo 55 anni dopo il fratello ricevette notizia del ritrovamento della sua salma presso un ossario comune in Ucraina.
Pensare che tanti giovani partirono e non tornarono più anche da Lodetto per la libertà della propria patria, mandati a morire da un esaltato dittatore fascista fa ancora male, nonostante siano passati così tanti anni. Pensiamoci.
Ieri è stata una giornata ricca di emozioni e soddisfazioni.
Spero anche per tutta la comunità.