giovedì 27 agosto 2009

Stipendio funzionari Provincia di Brescia

La legge 69/2009 che obbliga le pubbliche amministrazioni a rendere visibili i dati riguardanti gli stipendi dei dirigenti, le loro assenze, i loro curriculum e le assenze cumulate dei dipendenti pubblici che lavorano nelle varie unità organizzative permette di ottenere dati interessanti, almeno da quelle amministrazioni che hanno già assolto questo obbligo.

La Provincia di Brescia ha provveduto alla pubblicazione di questi dati.
E' possibile trovare l'elenco degli stipendi relativi all'anno 2008 dei dirigenti bresciani della Provincia di Brescia. Provvedo a riportare il file originale pubblicato dalla Provincia.









Leggendosi questi dati tutti i cittadini possono rendersi conto di alcuni aspetti che mi permetto di sottolineare.
Balzano all'occhio in particolare lo stipendio di due dirigenti: uno di 207.322,33 € e l'altro di 514.733,73 €, evidenziati in giallo.

Di questi due stipendi si può notare che una percentuale rispettivamente del 52.34% e dell'84.63% sul totale dello stipendio è alla voce:
(2) Incentivo di cui all’art. 92, comma 5, del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 (Incentivi per la progettazione interna - Merloni)

Nulla da eccepire sulle modalità di applicazione del suddetto decreto legislativo che è destinato a promuovere l'uso della progettazione interna anzichè avvalersi troppo delle consulenze esterne spesso onerosissime, senza valorizzazione del personale interno.Tanto per intenderci anche a Rovato con il PGT si è cercato di contenere i costi utilizzando il personale già stipendiato dal Comune per quelle attività ricognitive che se realizzate dai consulenti sarebbero costate un patrimonio.

Mi chiedo però se una Provincia il cui neopresidente Molgora ha proposto negli scorsi consigli provinciali una variazione di bilancio di 20 milioni di euro non abbia nulla da dire in merito a questi stipendi. Variazione che è stata realizzata attraverso un taglio di:

a) circa 2 milioni di euro dai capitoli di spesa del settore sociale, assistenza infanzia dei portatori di handicap

b) circa 2 milioni di euro dai capitoli di spesa che riguardano la pubblica istruzione

c) circa 500 mila euro dai capitoli di spesa che riguardano la tutela dell’ambiente

Mi chiedo: se serve riportare in salute un bilancio che era stato ridicolizzato da interventi dell'amministrazione Cavalli che prevedevano addirittura 9 milioni di euro di entrate alla voce multe e contravvenzioni quando l'effettivo ammontare delle stesse faceva fatica a superare i 15.000 € all'anno, non era forse il caso di cominciare a guardare gli emolumenti dei 41 dirigenti provinciali, partendo dai casi più eclatanti?

Ma ci rendiamo conto di cosa è uno stipendio di oltre mezzo milione di euro all'anno, fatta salva la regolarità del suo ammontare? Provate a ripeterlo lentamente: m-e-z-z-o_m-i-l-i-o-n-e_d-i_e-u-r-o_a-l-l-'-a-n-n-o.

Piccola nota a margine sui settori provinciali con dirigenti superpagati. Dal Luglio 2008 al Luglio 2009 in ben 3 occasioni l'amministrazione comunale di Rovato ha chiesto attraverso altrettante lettere indirizzate a uno di questi settori provinciali di essere ricevuta per poter discutere della rotatoria di accesso alla cava Bonfadina per via della pericolosità della viabilità del tratto di ex statale 11 su cui la Provincia ha previsto l'accesso alla cava. L'amministrazione comunale non ha mai ricevuto risposta scritta nè è mai stata convocata. Queste lettere sono a disposizione di chiunque le volesse consultare per inciso.

Credo di aver dimostrato in questi anni di avere il buonsenso di riconoscere quando un'amministrazione pubblica compie buone cose, qualunque sia il colore politico che la regge. Ma credo che sia altrettanto necessario fornire ai cittadini le informazioni necessarie per farsi un'opinione.

Sulle scelte di una Provincia che dice di essere legata al territorio, che dice di ascoltare le voci delle comunità locali, governata da un Presidente che appartiene a una forza politica come la Lega Nord che ha fatto del federalismo il suo cavallo di battaglia e che poi avvalla scelte sovracomunali contro il parere dei comuni, che taglia fondi alla tutela dell'ambiente, all'istruzione e ai servizi sociali consentendo stipendi esorbitanti ai funzionari non può trovare politicamente il mio plauso. Plasuo che va invece a quella parte della legge 69/2009 che ha reso obbligatorio il rendere pubblici questi dati.

Mi piacerebbe sapere cosa ne pensano i cittadini. Resta a disposizione la mia email e la possibilità di commentare questo post.

"No agli sprechi, ma intanto mi alzo l'indennità!" Esempio di giunte Lega Nord-PDL


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Mentre ci sono amministrazioni che come quella di Rovato Civica, tra i primi atti una volta eletti nel 2002, hanno abbassato le indennità di sindaco e assessori rispetto ai livelli dei predecessori (che invece nel 1993 se le alzarono, amministrazione leghista di Manenti tanto per fare i nomi) ve ne sono altre che non la pensano così.
Nulla da dire, chiunque fa questo gesto se ne assume la responsabilità verso i propri cittadini.

Apprendo però dagli organi di stampa che vi sono anche amministratori che aumentano le proprie indennità a meno di due mesi dalla loro elezione, magari dopo aver condotto una campagna elettorale contro i presunti sprechi dell'amministrazione uscente, contro le tasse imposte ai cittadini, contro la scarsa efficienza dell'amministrazione pubblica.

Dei vari esempi ne prendo in considerazione uno, non per ragioni particolari ma perchè relativo a un comune confinante con Rovato: Castrezzato. Dal Bresciaoggi del 25/08/2009 tutti i cittadini avranno potuto apprendere che la giunta leghista-pdl appena eletta ha deciso di aumentarsi le indennità.
Il Bresciaoggi fa anche le cifre: 36.255 euro l'anno, pari a tredici mensilità di 2.788 euro al
sindaco, 697 euro mensili per 12 mensilità ai sei assessori. Numero di assessori che è stato aumentato di uno rispetto al passato.
La somma totale delle indennità è di 82.271 euro all'anno.
La somma delle indennità della giunta precedente era di 47.700 euro, invece.
Un incremento del 72%.
In più ci sono i contributi previdenziali e assistenziali dell'aspettativa presa dalla neo-sindachessa dal suo impiego alle Poste.
La giunta dichiara che la differenza non è poi così elevata per la presenza di consiglieri delegati indennizzati nella passata amministrazione ma soprattutto di voler aumentare il proprio impegno. Dal Bresciaoggi leggo che il primo cittadino ha dichiarato: «Per fare politica e seguire la nostra comunità bisogna essere presenti in continuazione e mettere a disposizione dei cittadini il più alto numero di persone. Così la penso io e credo che saranno presto ben visibili le differenze dal precedente governo».
Un impegno che ai cittadini di Castrezzato costerà comunque 35.000 € in più ogni anno.

Non conosco nessuno di questa giunta con la quale spero invece si possano trovare sinergie nell'interesse di due comunità come Rovato e Castrezzato che vivono vicine ma questo è un esempio di come si predichi benissimo quando si è all'opposizione e/o in campagna elettorale e si agisca in altra maniera dopo solo due mesi dalle elezioni.

martedì 25 agosto 2009

Operazione trasparenza. On line gli stipendi dei dirigenti e le assenze nel Comune di Rovato



All'indirizzo http://www.comunedirovato.it/bin/index.php?id=1125 è possibile trovare la sezione trasparenza in cui il comune di Rovato si è adeguato all'art. 21 della Legge n° 69/2009, la cosiddetta "legge Brunetta" dal nome del ministro, in largo anticipo rispetto al termine del 15 Settembre.

In questa sezione sono pubblicati i curriculm dei tre dirigenti che il nostro comune ha (Dott. Ricci, Dott. Pinchetti, Arch. Roggero), i loro stipendi lordi annuali, le loro assenze e quelle cumulate dei dipendenti delle aree che sono chiamati a dirigere.

Ricordo che gli stipendi dei dirigenti erano inseriti sul sito comunale da quasi un anno, cioè da ben prima che diventasse obbligatorio per legge.

A dimostrazione che la nostra amministrazione ha fatto della trasparenza uno dei suoi motivi di azione.

Buona lettura.

domenica 23 agosto 2009

Progetto Macogna sul web!


































(In foto alcuni scorci della zona della Macogna)
Segnalo a tutti i cittadini che il progetto delle amministrazioni comunali di Rovato, Cazzago S.M., Berlingo, Travagliato di inserire l'area della Macogna in un PLIS (Parco Locale di Interesse Sovracomunale) anzichè accettare l'arrivo di due discariche ha preso una piega "tecnologica".
I comuni hanno deciso di aprire un sito web (http://progettomacogna.blogspot.com/) per segnalare anche agli operatori l'esistenza di un progetto che consentirebbe di sviluppare anche iniziative economiche, a dimostrazione che un PLIS non produce quei vincoli che qualche buontempone continua ad andare a dire in giro che bloccherebbero le attività delle aziende agricole coinvolte nel perimetro del Parco stesso.

Chiedo a tutti i cittadini che leggono questo mio blog di consultare il sito segnalato e diffondere la notizia.
Penso che con un'iniziativa dal basso il nostro tentativo di riqualificare la zona con un risarcimento ambientale che non passi dall'inserimento di due discariche sia possibile.
Buona lettura e grazie per l'attenzione.

Incontro con la Provincia del 20/08/2009: Cava Macogna e Bonfadina



Giovedì 20 agosto, alle ore 11, gli amministratori locali dei Comuni interessati all’ambito estrattivo ATEg14 hanno incontrato, presso la sede della Provincia in via Milano, Stefano Dotti, Assessore provinciale alla tutela dell’ambiente, ecologia ed attività estrattive, energia.
All’incontro erano presenti, oltre all’assessore, il consigliere provinciale Roberto Lancini, il sindaco di Cazzago S.M. Giuseppe Foresti, il sindaco di Berlingo Dario Ciapetti, l’assessore di Berlingo Carlo Gandossi, l’assessore di Travagliato Gian Battista Dossi, il sottoscritto come consigliere delegato di Rovato, il direttore del Settore Ambiente, Attività Estrattive, Rifiuti e Energia Riccardo Davini.
All’assessore provinciale abbiamo manifestato la preoccupazione che l’enorme area della Macogna interessata dall’escavazione possa essere trasformata, al termine dell’attività estrattiva, in una discarica di rifiuti, progetto insostenibile in un territorio già ampiamente interessato da cave, discariche e passaggio di grandi infrastrutture viarie (TAV, Brebemi). Tale preoccupazione è suffragata dal recente decreto di Valutazione di impatto ambientale, emesso il 21 luglio u.s. dalla Regione Lombardia, che prescrive invece il ritombamento a piano campagna dell’intera area.
Il direttore del settore Ambiente ha ribadito quanto già espresso in una comunicazione del 30 ottobre 2008, nella quale si afferma che l’Ufficio assentirà unicamente “un recupero ambientale a fondo cava”; l’assessore Dotti ha manifestato la sua disponibilità ad attivare un tavolo di confronto tra Comuni e cavatori per definire, nel rispetto del Piano cave provinciale e delle indicazioni già date dalla Provincia di Brescia, le modalità effettive del Piano di recupero.
I lavori del tavolo di confronto sul recupero della cava dovranno procedere parallelamente all’iter autorizzativo relativo all’attività estrattiva, anche per ricavare indicazioni utili in merito al progetto di Parco locale di interesse sovracomunale (PLIS), al cui interno è ricompreso il bacino estrattivo.
Sia il sottoscritto che il sindaco di Cazzago hanno ribadito che parte dell’area dell’ATEg14 è oggetto di indagine da parte della magistratura per possibili escavazioni abusive e conferimenti di materiali. Non si può che ripartire dagli esiti di questa indagine prima di poter autorizzare qualunque tipo di progetto di escavazione. Figuriamoci il recupero.
L’occasione è stata propizia per gli amministratori di Rovato e Cazzago S.M. al fine di esprimere la propria preoccupazione anche in merito alla partenza del bacino estrattivo della Bonfadina (ATEg09), emblema di una pianificazione urbanistica sovracomunale poco rispettosa delle comunità locali in sede di piano cave provinciale: di fronte a un no delle amministrazioni comunali la Regione infatti preferì mantenere il bacino quadruplicandolo rispetto alla proposta provinciale.
Il sottoscritto ha suggerito la possibilità di una revisione del piano cave provinciale attuale che consenta di limare quelle storture che esso dimostra. Per esempio non può essere che il terreno della Bonfadina sia considerato di pregio agricolo per il Piano Provinciale Rifiuti ma il Piano Provinciale Cave invece ci collochi uno dei bacini più grandi della Provincia.
La riunione si è conclusa con la volontà dei Comuni di continuare la propria attività di interlocuzione con l’Amministrazione provinciale. E’ già fissato l’incontro con l’on. Giuseppe Romele, Vice Presidente e assessore al Territorio, il prossimo martedì 25 agosto, per illustrare il progetto di Plis in loc. Macogna e le osservazioni al Piano territoriale di coordinamento provinciale.

venerdì 21 agosto 2009

Ricevute fiscali, evasione e le regole per tutti



Apprendo dai giornali delle indagini della Guardia di Finanza per far emergere quella grande fetta di economia sommersa che è presente nel nostro Paese. Dalla Stampa leggo che dal 1 luglio a Ferragosto le Fiamme Gialle hanno eseguito 14.632 verifiche su 959 proprietari di yacht, oltre ad altri 13.673 controlli nei confronti di persone trovate alla guida di auto di lusso: una lotta all’evasione basata sulla verifica dell’effettivo stile di vita dei potenziali evasori.
E ne sono uscite di ogni tipo. Mega auto di lusso intestate a nullatenenti pensionati, yatch lussuosi posseduti da persone con redditi normalissimi. Ma non solo.
Mille i controlli eseguiti su attività tipiche della stagione estiva: alberghi e affittacamere (256 verifiche), ristoranti e pizzerie (237), bar e gelaterie (204), stabilimenti balneari (181), villaggi turistici (47), campeggi (26) e discoteche (24). Ben 44 di queste attività operavano alla luce del sole ma sarebbero evasori totali, secondo quanto spiegato dalle Fiamme Gialle - "soggetti completamente sconosciuti al fisco, non avendo mai presentato dichiarazione dei redditi". L’evasione complessiva ha sfiorato i 36 milioni di redditi non dichiarati, oltre a circa 13 milioni di Iva evasa.

Prendo spunto da questa notizia per raccontare un piccolo episodio che ho vissuto in prima persona qualche giorno fa. Il 16 Agosto stavo percorrendo con mia moglie il lungomare di Porto Recanati (ridente località marittima in provincia di Macerata) immerso nelle bancherelle del locale mercato. Una infinita distesa di banchi con prodotti di tutti i tipi.
A occhio e croce 200 banchi sui quali non ho visto che pochissime casse in grado di rilasciare scontrini. Men che meno i classici blocchetti per le ricevute cartacee.
Dopo un lungo girovagare mia moglie è colpita da un banco che vende bigiotteria e delle borse al quale ci fermiamo. E' gestito da una ragazza di colore. Dopo una lunga (per me) analisi mia moglie adocchia due belle collane e chiede il prezzo: 10 € l'una.
Decidiamo per l'acquisto di entrambe e con grande sorpresa, insieme al sacchetto con le due collane, la ragazza ci dà una ricevuta cartacea con tanto di dati anagrafici, di residenza, numero di Partita Iva e, dulcis in fundo, con apportato l'importo di 20 € effettivamente da lei incassato.
E' evidentemente scorretto generalizzare ma mi chiedo: in mezzo a decine di banchi gestiti da italianissimi commercianti dai quali avessi visto uno scontrino che fosse uno rilasciato all'acquirente, proprio al banco di una ragazza straniera dovevo vedermi rilasciare ricevuta con importo corretto?
Spesso e volentieri capita che coloro che qualcuno vorrebbe solo come ospiti con doveri ma senza diritti ci insegnino il rispetto delle regole del nostro Stato.

martedì 18 agosto 2009

"Qualunque cosa succeda"



Torno a pubblicare dei consigli di lettura, come ebbi modo di fare già in passato. Durante queste vacanze agostane sono riuscito a leggermi tre bei libri che propongo ai cittadini che leggono questo mio blog.
Comincio con il primo.
Iniziato il giorno prima di partire per le vacanze, non sono riuscito ad aspettare l'arrivo al mare ma me lo sono letto quasi totalmente in treno.
Il libro è: "Qualunque cosa succeda" di Umberto Ambrosoli.
Umberto è il figlio di Giorgio Ambrosoli (Milano, 17 ottobre 1933 – Milano, 11 luglio 1979) avvocato, esperto in liquidazioni coatte amministrative.
Il titolo riprende drammaticamente un passo di una lettera che Giorgio Ambrosoli scrisse alla moglie Anna e che lei trovò per caso un mattina del febbraio 1975 tra le carte che il marito si portava a casa, lavorando anche dopo cena. Nel 1974 Giorgio venne infatti nominato come commissario liquidatore della Banca Privata Italiana, istituto che nacque dalla fusione delle banche di Michele Sindona, banchiere siciliano molto vicino ad Andreotti.
La nomina avvenne in seguito alle comprovate capacità e alla rettitudine morale che Giorgio Ambrosoli dimostrò in precedenti incarichi.
Il libro descrive con una precisione assoluta le indagini che Giorgio Ambrosoli mise in atto in 5 anni di incarico e le pressioni sempre più pesanti e ingiuste a cui venne sottoposto quando fu chiaro che la liquidazione della banca da lui gestita sarebbe stata improntata al preservamento degli interessi dei creditori e non alla salvezza delle persone che avevano affossato l'istituto.
La prefazione è dell'ex Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, allora esponente della Banca d'Italia che da par suo ricorda con il dovuto rispetto e commozione la caratura morale di Ambrosoli.
Nel libro Umberto intreccia queste vicende tanto più grandi di lui (all'epoca dei fatti aveva solo 7 anni) con le conseguenze che producevano nell'ambito famigliare. Del padre Giorgio ne esce il ritratto di una persona straordinaria, che seppe far vivere nella tranquillità i propri figli nonostante fosse chiamato ad assolvere un impegno gravosissimo.
Le pagine scorrono rapide con un crescente senso di insopprimibile rabbia per come Giorgio Ambrosoli venne lasciato solo in un incarico che in fin dei conti poteva benissimo rifiutarsi di svolgere o di assolvere con quelle modalità di trasparenza e di onestà come seppe invece fare.
Fino alla descrizione del suo omicidio, l'11 luglio 1979 ad opera di un sicario ingaggiato dal banchiere siciliano Michele Sindona, come riportano le sentenze dei processi che avvennero.
Consiglio a tutti di soffermarsi a meditare sulle pagine in cui l'autore, ancora bambino, pretendeva dalla madre di poter partecipare alle riunioni in casa loro in cui si discuteva del processo in cui erano accusati i mandanti dell'omicidio di suo padre.
Personalmente sono orgoglioso di aver avuto un connazionale come Giorgio Ambrosoli, che ha preferito l'impervia strada dell'onestà alla scorciatoia del malaffare, a costo di rimetterci la vita e di lasciare nel dolore la propria famiglia.
Mi auguro un giorno di poter conoscere di persona il figlio Umberto, anche lui avvocato, e autore di questo straordinario libro che non deve essere stato per nulla facile scrivere, rimescolando in tanti episodi della vita della sua famiglia, spesso ricordi affettuosi ma con un grandissimo dolore.
Buona lettura.

Primi scavi alla Bonfadina. Che tristezza!

Con i primi giorni di Agosto si è verificata la scena che mai avremmo voluto vedere e per cui da anni le amministrazioni comunali di Rovato e di Cazzago S.M. si stanno battendo.
Le prime ruspe sono entrate nel terreno della Bonfadina.
E' cominciato lo scorticamento della zona dove verranno posizionati gli impianti. Circa un ettaro di terreno dal quale è stato asportato il terriccio agricolo (spessore di 1.5-2 metri circa), accumulato poi sui quattro lati della zona.
Fa davvero specie vedere le ruspe in questo terreno dopo tanto darsi da fare.
E il tutto perchè una programmazione urbanistica dissennata lo ha garantito. Sfido qualunque cittadino di buon senso che si trovasse a transitare sulla SPBS11 o in via Rimembranze o su via Bonfadina (la strada che risale dal Bertola verso Cazzago S.M.) a dire che questo fosse un luogo adatto dove collocare una cava di ghiaia e sabbia.
Ricordo a tutti che la ditta in questione, la Bettoni spa, ha ottenuto dalla Regione il diritto a escavare 600.000 mc che aveva a disposizione nella cava di sua proprietà in territorio di Travagliato su questo bacino della Bonfadina quando la normativa impone l'allargamento di bacini esistenti anzichè l'apertura di nuovi bacini.
In questo caso si è concesso l'allargamento di un bacino che non esiste a scapito di uno attivo da vent'anni!
E questo perchè la ditta è proprietaria di questo terreno e vuole insediare gli impianti di estrazione a Rovato solo se è sicura di poter cavare volumetrie consistenti. Ricordo a tutti una breve cronistoria della variazioni di volumetria di questo bacino della Bonfadina.
1) La Provincia nel 2002 stabilisce nella Proposta di Piano Cava Provinciale che il bacino della Bonfadina debba essere di 400.000 mc posizionato solo sul territorio comunale di Rovato (a proposito ringraziamo l'allora sindaco Manenti per non aver formulato nessun tipo di osservazione di contrarietà nel maggio 2002 quando andava fatto). La volumetria è abbastanza limitata per una cava nuova di zecca e ripagherebbe solo parzialmente la spesa del posizionamento degli impianti.
2) La ditta formula la richiesta di inserire 600.000 mc che ha a disposizione nell'ATEg15, cava di sua proprietà a Travagliato.
3) La proposta di Piano Cave Provinciale passa in Regione che ambito per ambito analizza le richieste dei privati e le osservazioni dei comuni. I comuni di Rovato e Cazzago S.M. chiedono che il bacino estrattivo della Bonfadina venga cancellato. Il cavatore chiede invece lo spostamento di mc del punto 2). La proposta regionale è quella di estendere il bacino estrattivo anche a Cazzago S.M. per una volumetria complessiva di 1.800.000 mc e di 1.500.000 mc di riserva (triste preludio di un ulteriore decennio di escavazione).
4) Dopo il passaggio regionale la cava Bonfadina viene autorizzata dalla Regione per 1.600.000 mc. Quindi viene accettata la richiesta di spostamento di 600.000 mc da Travagliato e vengono aggiunti ulteriori 600.000 mc. Vengono confermati anche i 1.500.000 mc di volumi di riserva.
Ossia viene QUADRUPLICATA LA PROPOSTA INIZIALE DELLA PROVINCIA!
Questo avrebbe voluto dire il fermo totale delle attività sul bacino di Travagliato, avendo esaurito i volumi! E invece no, perchè dei 600.000 mc spostati sul bacino della Bonfadina la Regione provvede a restituirne 400.000 mc sul bacino di Travagliato.
In soldoni a Rovato la Regione ha quadruplicato il bacino della Bonfadina e a Travagliato permette di cavare quasi tutta la volumetria inizialmente autorizzata.
Ripeterò all'infinito questa cronistoria perchè è indicativa di come avvenga la pianificazione urbanistica estrattiva in Lombardia. Quando ho avuto modo di descrivere questo episodio concreto nelle varie assemblee pubbliche in cui sono stato invitato la reazione del cittadino si condensa spesso in una esclamazione: "Sono capace anch'io di fare l'imprenditore così".
Io invece la penso diversamente.
L'imprenditore ha tutto il diritto di fare le proprie legittime richieste. Sta agli enti chiamati a decidere dire di no a progetti che portano vantaggi economici solo a pochi e gravi disagi alla collettività. Peccato che nelle giunte provinciali e regionali che hanno deciso non fossero sedute persone che la pensassero in questo modo.
Segnalo la possibilità di visitare il sito del comitato anticava di Rovato per informazioni sempre aggiornate sul tema.
Nel frattempo da questo blog esprimo tutta la mia indignazione, suffragandola però con motivazioni, date e fatti sempre riscontrabili.
Mi dispiaccio se, come ho avuto modo di sentirmi dire nella conferenza dei servizi in Provincia del 13 Luglio scorso in Provincia (di cui ho riportato notizia su questo blog), qualche tecnico pagato dalla ditta si annoia nel sentirsi ripetere la cronologia che ha portato ad autorizzare un bacino estrattivo di queste dimensioni in piena Franciacorta! Me ne dolgo ma se la sentirà ripetere ancora molte volte.
Come ci si sentirà ripetere spesso che non è una colpa aver abitato vicino a questo terreno o avere parenti e amici che abitano ancora nei pressi, perchè solo a chi ha interesse a ridurre le motivazioni della battaglia dell'amministrazione comunale a questi fattori può apparire una colpa. Mi si dovrebbe infatti spiegare come mai anche l'amministrazione comunale di Cazzago S.M. è così contraria.
E' invece una colpa produrre disagi che nessuno ha richiesto e affermare che saranno limitati quando con i dati è stato dimostrato che saranno di entità superiore al dichiarato.
Un esempio per tutti: si veda la dichiarazione di abbattimento continuo delle polveri attraverso nebulizzatori e autobotti incompatibile con la presenza di 5 operai che la ditta ha dichiarato come addetti nel bacino estrattivo. Per guidare le autobotti servono gli addetti, come per movimentare i nebulizzatori posti su ruota. Lavorano allora solo due addetti sulle ruspe e sui camion?
Basta recarsi nei pressi del bacino e verificare di persona in quante giornate sono stati attivi i nebulizzatori e se si siano viste le autobotti.
Ma dopotutto in Provincia di Brescia nessun cavatore abita nei pressi di un suo bacino estrattivo.
Se l'è mai chiesto nessuno il perchè?

lunedì 3 agosto 2009

Lettera al Direttore: Giornale di Brescia del 03/08/2009

Di seguito una lettera al direttore pubblicata oggi sul Giornale di Brescia con il titolo:
"A Rovato - La cava e i tempi di autorizzazione"
Egregio direttore,
vorremmo portare all’attenzione dei cittadini la difficoltà anche per noi amministratori di capire alcuni atteggiamenti della pubblica amministrazione. Da ormai 5 anni le amministrazioni comunali di Rovato e di Cazzago San Martino si stanno battendo perché sul loro territorio non arrivi una gigantesca cava di ghiaia e sabbia, 34 ettari nell’ultimo terreno a denominazione Docg dei nostri comuni: la cosiddetta cava Bonfadina. Dopo una messa in mora della Comunità Europea, ora assistiamo a una serie di passaggi autorizzativi che ci lasciano quantomeno perplessi.
Lunedì 13 Luglio le amministrazioni comunali di Rovato e Cazzago San Martino sono state convocate dalla provincia a una conferenza dei servizi sul problema delle emissioni di polveri, tema molto importante visto che rappresenta una delle criticità più frequenti connesse all’attività estrattiva. Ci siamo presentati con un dossier corredato da fotografie sulle piantumazioni effettuate dalla ditta due anni fa lungo il perimetro del terreno, foto che attestano come le piante non sono assolutamente in grado di mitigare alcunché perché caratterizzate da una crescita irrisoria e già in buona parte rinsecchite.
Tra i vari aspetti abbiamo sottolineato anche un grave problema di accesso all’area che la provincia ha individuato direttamente dalla ex statale 11 in un tratto che ha avuto numerosi incidenti mortali negli ultimi anni: l’ultimo nel gennaio dello scorso anno che ha visto coinvolto proprio un camion da cava con la morte di un motociclista. Abbiamo ribadito infine il fatto che non ci convincono le stime sul numero di mezzi pesanti il cui passaggio in ingresso/uscita verrà indotto dall’apertura del bacino estrattivo, nodo assolutamente da sciogliere in merito al tema delle emissioni.La conferenza dei servizi si è chiusa con un accordo con l’Arpa che prevedeva l’invio da parte dei comuni di ulteriore documentazione che attestasse le loro ragioni, documentazione prontamente spedita dall’amministrazione comunale di Rovato solo tre giorni dopo.
Nel frattempo giovedì 16 Luglio i comuni vengono a sapere, indirettamente, attraverso un fax mandato dal cavatore che Mercoledì 15 Luglio, quindi due giorni dopo la conferenza di cui sopra, il competente settore provinciale ha emesso un atto dirigenziale con il quale vengono autorizzate le emissioni in atmosfera legate al bacino estrattivo della Bonfadina.Ci poniamo allora alcuni interrogativi:
  • Come è possibile che non si sia sentita la necessità che fosse un ente terzo a effettuare dei rilievi sia in termini di emissioni di polveri che acustiche nella zona oggetto di discussione, non attraverso previsioni basate su dati di centraline posizionate a Brescia città? A oggi, infatti, i dati presentati sia in regione che in provincia sono dichiarati da professionisti incaricati dal cavatore. Un po’ come chiedere a un oste se il suo vino è buono.
  • Come è possibile che l’autorizzazione provinciale all’escavazione sia stata rilasciata il 15 giugno e si discuta delle polveri quasi un mese dopo?
  • In provincia è così normale che un privato proponente sappia di un atto dirigenziale provinciale ben prima di due amministrazioni comunali, tanto da poter spedire loro una comunicazione il giorno dopo l’emissione dell’atto stesso?
  • Prendiamo atto dell’impazienza del privato a cui peraltro siamo abituati fin dal 2005, ma ci siamo dimenticati che nel piano provinciale rifiuti la provincia stessa ha definito la zona della Franciacorta in cui è inserita la cava Bonfadina come un’area di “pregio agricolo” e che già oggi nell’arco di 3 km vi sono tre discariche e altre due cave?
  • E l’approfondimento che l’Arpa ha chiesto, al di là del parere favorevole ma condizionato espresso nella conferenza?
  • Se le indicazioni a livello di emissioni di polveri ed acustiche formulate dalle amministrazioni comunali dovessero puntualmente verificarsi a attività estrattiva iniziata, come le numerose evidenze depositate agli atti avrebbero dovuto indurre a considerare, quale sarebbe l’atteggiamento dei funzionari che hanno autorizzato? Chi risarcirebbe la collettività dei disagi provocati nonostante siano stati segnalati più e più volte?
  • Presso il Tar Brescia sono pendenti una serie notevole di ricorsi contro l’apertura di questo bacino estrattivo. E se il loro esito fosse favorevole alle amministrazioni comunali, chi si assumerebbe la responsabilità di aver autorizzato un’attività estrattiva che nel frattempo avrà prodotto danni irreversibili?

Affinchè spiacevoli situazioni di questo tipo non abbiano a ripetersi è evidente che la pianificazione urbanistica nel settore estrattivo debba vedere il coinvolgimento anche dei comuni, enti poi destinati a subirne le conseguenze. A oggi infatti una cava arriva su un territorio solo perché il cavatore è proprietario di quell’area: anche per la Bonfadina è stato così. Diviene perciò ancora più urgente una modifica della legge regionale che norma il settore, come peraltro ribadito da una proposta ferma da troppo tempo all’attenzione del consiglio regionale e sottoscritta ormai anni fa anche dal nostro comune.

Eligio Costanzi, vicesindaco di Rovato
Angelo Bergomi, consigliere comunale di Rovato

Don Giuseppe Diana: l'avv. Pecorella mette in dubbio la matrice camorristica dell'omicidio?

"Non c’è bisogno di essere eroi, basterebbe ritrovare il coraggio di aver paura, il coraggio di fare delle scelte, di denunciare." (don Peppe Diana)


Sono rimasto allibito ieri leggendo su repubblica.it la lettera aperta di Roberto Saviano all'onorevole Pecorella in merito all'assassinio di Don Giuseppe Diana.
Lettera che Saviano ha scritto dopo queste dichiarazioni dell'onorevole:
"Io non ho avvisi. Io riporto quello che è emerso nel processo e nulla più. Ci sono diversi moventi, c'è anche quello, che all'inizio non era emerso, che faceva attività anticamorra. Per la verità nel processo non è venuto fuori molto chiaro neanche questo come movente. È inutile che costruiamo delle fantasie sulle ipotesi. Quella dell'impegno anticamorra è tra le ipotesi. Ma nel processo non è emerso in modo clamoroso, non è mai venuta fuori un'attività di trascinamento, di gente in piazza. Non è che c'erano state manifestazioni pubbliche, documenti. Qualcuno ha detto anche questa ragione. Come vede ci sono tanti moventi. Certamente è stato ucciso dalla camorra. Chi viene ucciso dalla camorra è una vittima della camorra. Ora se è un martire bisogna capirlo dal movente che non è stato chiarito."
Forse non tutti sanno che l'avvocato Pecorella 12 anni fa fu l'avvocato difensore di Nunzio De Falco, condannato in Appello proprio come mandante dell'omicidio del sacerdote Don Giuseppe Diana. Nulla da eccepire sul fatto che come professionista Pecorella si sia scelto il De Falco come cliente ma che si permetta di criticare e pesantemente addirittura le motivazioni di una sentenza, quello proprio dovrebbe farci riflettere.
Già una volta feci un post sulla morte di questo sacerdote coraggioso in occasione dell'anniversario del suo assassinio: sento doverosamente di scrivere il presente l'impegno contro la malavita di Don Diana è stato evidente nella comunità in cui viveva. Ci si è dimenticati cosa ha scritto la Corte di Cassazione nella sentenza del 4 marzo 2004 sulla morte di Don Peppe?
Mi limito a riportare le motivazioni dell'assegnazione della medaglia d'oro al valor civile assegnata, postuma, a Don Giuseppe Diana:
"Parroco di un paese campano, in prima linea contro il racket e lo sfruttamento degli extracomunitari, pur consapevole di esporsi a rischi mortali, non esitava a schierarsi nella lotta alla camorra, cadendo vittima di un proditorio agguato mentre si accingeva ad officiare la messa. Nobile esempio dei più alti ideali di giustizia e di solidarietà umana".
Al di là di quel che dice questo onorevole dico che chi in generale mette in dubbio la matrice camorristica dell'omicidio di Don Diana farebbe bene a leggersi queste motivazioni tutte le sere prima di andare a dormire.
P.S. Per dovere di cronaca e soprattutto di onestà intellettuale riporto il fatto che dopo l'indignazione provocata dalla lettera di Saviano l'avv. Pecorella ha scritto una lettera ai genitori di Don Diana, riportata in alcuni passaggi anche da repubblica.it del 4/08/2009 da cui la apprendo. Segnalo questo virgolettato: "Se sono stato causa di amarezza o ritenete che abbia offeso la memoria di vostro figlio vi chiedo scusa. Ma le mie parole sono state travisate. Mai ho detto che vostro figlio non è stato ucciso dalla camorra né che della camorra non è stato vittima. Ho detto esattamente il contrario"

sabato 1 agosto 2009

Incontro con gli estensori del PGT del 28/07/2009


In piena calura estiva il consiglio comunale si è ritrovato per una importante serata. L'incontro con gli studi tecnici che stanno collaborando con l'amministrazione comunale per realizzare il PGT.

Erano presenti per la giunta: il sindaco, gli assessori Sette, Corbetta, Musati, Marchi, Baruffi e Costanzi.

Per Rovato Civica tutti tranne Lazzaroni, Niglia e Bersini.

Per RDL: erano assenti Toscani e Manenti.


Dopo un'introduzione dell'assessore Sette ha preso la parola l'architetto Claudio Buizza che ha illustrato le linee di metodo che intende perseguire nella realizzazione del piano. Ha illustrato alcune criticità di Rovato a cui, secondo lui va posto rimedio.

Poi è seguito l'intervento del dottor Lussignoli che coordina il gruppo che realizzerà la VAS (Valutazione Ambientale Strategica).


Hanno poi potuto intervenire i consiglieri.

Per quanto mi riguarda ho richiesto ai tecnici di trovare quelle modalità che rendano il nostro PGT il più robusto possibile rispetto a interventi di carattere sovracomunale in grado di stravolgerlo. Il riferimento a pianificazioni provinciali/regionali come il Piano Casa, ai vari piani provinciali rifiuti/cave, alle infrastrutture non sono casuali.


Da parte della minoranza vi è stato un interesse a collaborare presentando delle proprie osservazioni alla bozza di linee guida consegnate ai consiglieri. Collaborazione evidenziata in particolare dal consigliere Fogliata.

La disponibilità è stata parzialmente ridotta dall'intervento del consigliere Conter che ha esordito per l'ennesima volta ricordando che questa maggioranza ha vinto per 7 voti. Esordio che reputo personalmente fuori luogo e in una certa parte poco rispettoso dei tecnici, tanto da provocare l'intervento di uno dei componenti della squadra che si occuperà della VAS. Il signor Conter dovrebbe rendersi conto che le elezioni sono avvenute ormai due anni fa, il TAR si è espresso ormai quasi un anno e mezzo fa. Rovato ha bisogno di essere amministrata al meglio delle nostre possibilità ciascuno nel proprio ruolo. Nel senso che Rovato merita una maggioranza attenta ma anche una minoranza che svolga il proprio ruolo. Se ad ogni occasione ci fosse bisogno di ritornare all'esito delle elezioni credo che allora ogni volta ci sarebbe necessità di ricordare anche che una compagine che alle elezioni politiche porta a casa il 70 % delle preferenze alle comunali non è andata oltre al 46,7%. Ma che vantaggio porta alla nostra comunità questa digressione? Ritengo nessuno. E quindi personalmente vado oltre, memore delle promesse fatte in campagna elettorale anche in merito agli atteggiamenti che avremmo tenuto se eletti.

Ci passo sopra volentieri perchè credo sia molto più importante scrivere un PGT il più condiviso possibile anche con le minoranze, sempre che queste lo ritengano opportuno e non interessi loro contestare solo.

Visita in discarica del 24 Luglio 2009

Venerdì 24 Luglio ci siamo recati presso la discarica ex-Rovedil come commissione di controllo.
Verso le ore 16 ci siamo presentati ai cancelli della discarica e abbiamo chiesto al personale di poter verificare lo stato dei riempimenti della stessa. E' stato chiamato dalla sede Cogeme il responsabile che, una volta giunto sul posto, ci ha illustrato lo stato dei riempimenti.
In particolare ha sottolineato la procedura adottata per la copertura con terriccio e la piantumazione.
A quanto ci è stato detto ci si sta avviando verso la fine dei conferimenti, nonostante la difficoltà nel reperire il materiale.
Presenti: Assessore Sette, d.ssa Ballarin dell'Ufficio Ecologia comunale, iresponsabili di EcoNord (studio di consulenza che segue il comune), Luciana Buffoli e il sottoscritto.