giovedì 27 dicembre 2007

Comunicato del 27-12-2007

Sono sconcertato di come vi sia qualcuno che in nome di puri interessi di coalizione racconti ai cittadini la "propria" verità dimenticandosi di dire come stanno veramente le cose.

Apprendo dal comunicato stampa di Rovato delle Libertà pubblicato sul sito del sig. Roberto Manenti che l'attuale amministrazione starebbe decidendo "...per il futuro di Rovato, con interventi di mera attività straordinaria, interventi che lasceranno il segno nella collettività,sia per la portata culturale intrinseca, sia per la portata politica che essi hanno."

Innanzitutto interventi di mera attività straordinaria li sta vedendo solo il sig. Manenti e la coalizione dove si è collocato alle scorse elezioni comunali. Soprattutto quando vengono decisi interventi su aree la cui destinazione è già stata decisa con il Piano Regolatore Generale licenziato prima delle elezioni comunali del 2002 e quindi dall'amministrazione Manenti stessa. Ma questo passaggio fa comodo non dirlo, vero?
Mi scompiscio dalle risate poi nel sentir parlare di difesa dell'ambiente una persona che dal 1993 al 2002 come sindaco di Rovato ha fatto di tutto fuorchè evitare che sul territorio di Rovato arrivasse una delle più grandi cave della Franciacorta. O devo pubblicare una bella scannerizzazione del documento approvativo della Regione Lombardia nel quale si ricorda che le prime osservazioni contrarie furono messe in campo dal neoeletto sindaco Cottinelli eletto da pochi giorni e comunque fuori tempo massimo?
E insieme a questo ricordo anche il documento letto dal dott. Gussago (anche lui candidato in Rovato delle Libertà nel maggio scorso) nel consiglio comunale del Febbraio 2004 a nome di Forza Italia in cui auspicava che la partenza dell'ambito estrattivo della Bonfadina fosse garantita da volumetrie sufficientemente elevate per consentire un incremento dell'occupazione a Rovato; dopo che nel 2001 l'allora consigliere di minoranza Conter si stracciava le vesti perchè il sindaco Manenti non si batteva contro l'apertura di questa grande cava a Rovato.
E questa è la coalizione che riscontra arroganza all'interno di Rovato Civica?
Non si preoccupino lor signori che nelle riunioni di maggioranza non ho mai visto nessuno far le pulci alle decisioni da prendere come vivo in prima persona in Rovato Civica.
E qualunque votazione in consiglio comunale ha avuto una discussione approfondita in maggioranza più e più volte.
E questo nonostante una coalizione con il 46% dei consensi si rifiuti di partecipare alle commissioni e ai consigli comunali per dare il proprio contributo in attesa del giudizio del TAR.
Questo è il dato di fatto.
Il resto sono chiacchiere pretestuose e strumentali.
Angelo Bergomi

lunedì 24 dicembre 2007

Esposto alla Procura di Brescia sulla Bonfadina


(L'immagine riporta il frontespizio dell'esposto presentato in procura, privato dei dati sensibili).

Di seguito riporto il comunicato inviato agli organi di stampa per segnalare la presentazione di un esposto alla Procura della Repubblica di Brescia in merito all'approvazione della cava Bonfadina.
I sottoscrittori dell'esposto sono stati il sottoscritto e Silvio Parzanini, presidente del Circolo Legambiente Franciacorta di Castegnato.
Ecco il testo completo del comunicato stampa:

"Nella mattinata del 21/12/07 abbiamo presentato presso la Procura della Repubblica di Brescia un esposto in merito all’approvazione dell’ambito estrattivo meglio conosciuto come cava Bonfadina. Una cava da 106 campi da calcio in piena Franciacorta. Da anni con il comitato anticava di Rovato e il neonato Gruppo Tutela Ambiente rovatese ci siamo occupati di portare all’attenzione dell’opinione pubblica l’ennesimo tentativo di speculare sulla salute del territorio franciacortino. Non si contano ormai più le iniziative intraprese da parte nostra anche a livello ufficiale con deposito di memorie e sollecitazioni presso i competenti organi chiamati a prendere una decisione. Alla luce degli ultimi fatti che hanno portato chi di dovere ad autorizzare l’ambito a inizio Ottobre, nonostante la gestione della viabilità non sia assolutamente ancora in essere e nonostante siano pendenti presso il TAR di Brescia i ricorsi presentati dai comuni di Cazzago S.M. e Rovato abbiamo deciso di intraprendere questa strada.
Proprio in questi giorni infatti sono partiti alcuni lavori sul terreno destinato a scavo, con il tentativo esplicito della ditta di acquisire le aree di cui ha bisogno per la realizzazione di una rotonda che serve esclusivamente per immettere sulla ex-statale 11 circa 300 mezzi pesanti al giorno indotti dall’apertura della cava. Sugli organi di stampa qualche settimana fa è comparsa una indagine che ha dimostrato come la ex-statale 11 ora strada provinciale proprio nel tratto di Rovato sia la più pericolosa strada della Provincia di Brescia. L’autorizzazione d’ufficio all’apertura dell’ambito è arrivata nonostante i comuni avessero fatto proprio uno studio del traffico elaborato dal comitato anticava di Rovato che dimostrava dati di transito attuale e di traffico indotto ben superiori a quelli dichiarati dalla ditta in sede di conferenza dei servizi.
Ad aumentare le preoccupazioni è arrivata una comunicazione della competente Commissione Europea che si dichiarava contraria alla decisione presa di non concedere la Valutazione di Impatto Ambientale per un terreno di 35 ettari quando la soglia di legge è di 20 ettari.
Nonostante un tentativo di correre ai ripari a Novembre 2006 con una delibera di giunta Regionale, a Febbraio 2007 permanevano presso la Commissione Europea numerosi aspetti di criticità e di non conformità al dettato comunitario in materia di VIA.
Alla luce di questi fatti e consapevoli che fino alla discussione della richiesta di sospensiva presentata dai Comuni presso il TAR di Brescia potrebbero essere arrecati danni irreversibili anche qualora il giudizio sorridesse ai comuni stessi, abbiamo deciso di informare la Procura di Brescia dello stato delle cose affinché possa fare le proprie valutazioni.
Siamo fiduciosi che l’esposto venga preso in considerazione, anche per evitare che per l’ennesima volta lo Stato Italiano paghi per messe in mora provenienti dalla Commissione Europea.

Silvio Parzanini, presidente Circolo Legambiente Franciacorta
Ing. Angelo Bergomi, consigliere comunale Rovato
"

5 mesi















Sabato 22/12 avresti compiuto 69 anni, e invece ieri sono passati già 5 mesi da quando ci hai lasciato. 5 mesi in cui tante volte ti ho parlato, qualche volta anche sognato ma senza ricevere risposte. Risposte a quella domanda: "perchè?"


Questo sarà il Natale più triste da quando sono nato ed è assurdo dirlo nell'anno del mio matrimonio ma purtroppo è così.

Riporto una foto dal rinfresco in azienda del tuo pensionamento che si era tenuto in mezzo ai tuoi amici e colleghi proprio in questo periodo dell'anno nel Dicembre 1999.

Caro papà, da lassù aiutaci!

martedì 18 dicembre 2007

Esito Consiglio comunale del 17-12-2007+ riunione di maggioranza




Ieri sera alle 20.30 si è svolto un Consiglio Comunale di cui, come sempre, riporto i presenti, l'esito delle votazioni e le mozioni/interpellanze presentate.


Presenti:
Sindaco
Giunta: Musati, Baruffi, Martinelli, Marchi, Corbetta, Costanzi
Consiglieri:
Rovato Civica: tutti tranne Bertuzzi e Braghini
Rovato delle Libertà: tutti assenti


Ordine del giorno argomenti da trattare:
1) Comunicazione prelievo dal Fondo di Riserva.
E' un prelievo di assestamento di cui riporterò in seguito i dettagli.
Favorevoli: unanimità dei presenti

2) Nomina dei rappresentanti del gruppo di minoranza nelle commissioni consiliari.
Come sempre questo punto viene riportato attendendo che le minoranze si degnino di presentarsi in Consiglio Comunale

3) Approvazione definitiva Programma Integrato di Intervento di Via XXV aprile, Via S. Fermo proprietà eredi Bonassi Valerio ai sensi dell’articolo 92 della Legge Regionale 12/05.
Si tratta dell'approvazione definitiva di un Piano Integrato di Intervento la cui adozione preliminare era stata realizzata nel consiglio comunale del 7-08-2007.
Questo piano prevede la realizzazione di una zona artigianale in un’area compresa fra via XXV Aprile e via San Fermo. La zona, di proprietà di “Eredi Bonassi Valerio”, vedrà opere di urbanizzazione per circa un milione di euro. Il piano contempla la realizzazione di insediamenti produttivi per circa 15mila mq coperti così ripartiti:
  • 5150 mq avranno destinazione edilizia produttiva libera (in pratica il privato potrà venderli al prezzo che ritiene più opportuno)
  • circa 7400 mq di metrature medio-piccole saranno destinati a edilizia convenzionata da cedersi al Comune di Rovato come PIP (Piano per gli Insediamenti Produttivi). Il comune, attraverso opportune graduatorie li assegnerà a circa 600 €/mq ad artigiani che desiderassero trasferire la propria attività.
  • 2200 mq di superficie con destinazione commerciale.

Esito votazioni. E' stata votata prima l'osservazione di un cittadino che chiedeva che la percentuale di area commerciale, circa il 15% del totale, venisse distribuita in maniera equa su tutte le unità produttive. Favorevoli: Vaccarezza, Bara, Niglia, Berardi, Pontoglio, Bersini, Buffoli, Scalvi, Lazzaroni. Astenuti: Bergomi, Serra. Il consigliere Berardi ha richiesto che nei prossimi PII si tenga conto di questa osservazione. Esito votazioni PII: identico a quello sull'osservazione del cittadino.

4) Approvazione definitiva Programma Integrato di Intervento di Via Pasubio - Via Primo Maggio proprietà Sig. Maranesi Ettore ai sensi dell’articolo 92 della Legge Regionale 12/05.
Il piano prevede opere di urbanizzazione per 620mila euro: il proprietario si impegna a cedere al Comune di Rovato un’area di circa 10mila mq ove realizzerà un campo da rugby, che sorgerà accanto allo stadio in cui gioca l’Admo Leonessa Rugby. Tale campo verrà utilizzato per gli allenamenti del Rugby Rovato. Nella restante area (circa 30mila mq), il privato potrà costruire capannoni per attività artigianali - industriali. Va chiarito, e lo ha fatto molto bene il sindaco, che l'area aveva tale destinazione da PRG del 2002. Un pregio dell'intera operazione è il liberarsi dell'area dell'attuale campo di allenamento su viale Europa che consente all'amministrazione comunale di pensare al suo uso per rispondere a molteplici esigenze: allargamento scuola dell'infanzia, aumento del numero di posti macchina nel parcheggio della stazione ("la fossa"). Il consigliere Berardi ha espresso il suo plauso per il liberarsi di quest'area. Esito votazioni: Unanimità dei presenti.

5) Interrogazioni. mozioni, interpellanze.
Interpellanza consigliere Bergomi: una prima interpellanza è stata proposta dal sottoscritto. Ne riporto di seguito il testo completo. "Nel corso di questo consiglio comunale è stata affrontata l’approvazione definitiva di un piano integrato di intervento in via XXV Aprile riguardante un’area artigianale già individuata da Piano Regolatore Generale. La Provincia di Brescia ha rilasciato un parere favorevole condizionato ad alcune prescrizioni: tra di esse impone uno studio della mobilità della zona alla luce del peso insediativo della nuova zona artigianale che insiste su “…una viabilità locale che già versa in pessime condizioni circa la fluidità del traffico autoveicolare…” (virgolettato tratto dalla prescrizione della Provincia di Brescia).
Da consigliere comunale delegato alle attività estrattive non posso che sorridere di fronte a una richiesta di questo tipo.
A meno di un chilometro dalla localizzazione di questa zona artigianale la Provincia di Brescia ha autorizzato l’ambito estrattivo della Bonfadina basandosi semplicemente su uno studio del traffico completamente di parte, in quanto presentato dalla ditta proponente, la Bettoni spa.
Nella conferenza dei servizi del 18-11-2005 in Provincia i competenti funzionari non presero atto di uno studio alternativo fatto proprio dalle amministrazioni di Cazzago S.M. e di Rovato che parlava di un traffico indotto di mezzi pesanti molto più consistente di quanto dichiarato dal proponente. Anzi, abbiamo assistito a una Provincia che ha autorizzato l’ambito estrattivo a inizio Ottobre 2007 con una gestione della viabilità della zona assolutamente non in essere: infatti il Settore Gestione e Manutenzione strade provinciale ha prorogato di un anno la possibilità per la ditta proponente di realizzare una rotatoria all’incrocio tra via Rimembranze, la ex-statale 11 ora provinciale e via S.Giovanni sul territorio comunale di Rovato per gestire il traffico indotto dall’ambito estrattivo.
La ditta necessita di aree per realizzare gli svincoli dell’impianto rotatorio di cui oggi non dispone completamente. E nonostante questo la Provincia di Brescia ha autorizzato l’ambito estrattivo.
Sono formalmente a richiedere che l’amministrazione comunale prenda posizione nei confronti della prescrizione imposta dalla Provincia, chiedendo di comprendere in questo studio della mobilità anche il traffico indotto dall’ATEg09 (cava Bonfadina) di cui essa ha fatto finta di nulla."

Interpellanza consigliere Vaccarezza: riporto l'intervento sintetizzato dalla redazione di rovato.org che ringrazio: "Raccolgo spesso rimostranze sull’aumento del traffico vissuto da Rovato negli ultimi anni. L’espansione del paese sia come abitanti che come costruzioni ha infatti portato con sè alcune problematiche non facili ma che sono da risolvere. Penso ad esempio alla realizzazione di marciapiedi, piste ciclabili e quant’altro possa garantire la sicurezza sia dei ragazzi in uscita da scuola sia dei normali pedoni". Il sindaco ha raccolto questa segnalazione dicendo che con la redazione del PGT ci viene offerta l'occasione di tenere conto anche di questi problemi.




MAGGIORANZA A SEGUITO DEL CONSIGLIO COMUNALE:

Terminata la seduta del consiglio comunale Rovato Civica si è riunita per un aggiornamento. Il sindaco ha passato in rassegna tutta una serie di punti che sono stati affrontati nelle settimane precedenti da ogni singolo assessorato e rispetto ai quali chiedeva alla maggioranza l'indirizzo da seguire: dall'attenzione nell'uso di energia elettrica e riscaldamento degli edifici pubblici, allo sviluppo di un progetto per l'uso di energie rinnovabili negli edifici pubblici stessi ecc. La maggioranza ha dato mandato al sindaco (e in ricaduta ai competenti assessori/consiglieri delegati) di perseguire questi obiettivi.


In conclusione il sottoscritto ha aggiornato la maggioranza sullo stato della Bonfadina. L'avvocato che segue per il comune il ricorso al TAR ha presentato una richiesta di sospensiva e si è in attesa di conoscere la data dell'udienza per la sua discussione. Nel frattempo sono state esplicitate le azioni di queste settimane che hanno portato la ditta proponente a contattare i proprietari di aree a ridosso dell'incrocio tra la ex-statale 11, via Rimembranze e via S.Giovanni per cercare di superare il problema dell'opposizione di alcuni di essi. In maniera del tutto diretta ho evidenziato quali sono state anche le visite che la ditta proponente ha effettuato presso il consorzio irriguo Roggia Fusia per discutere del canale che attraversa l'ambito estrattivo e i colloqui avuti con Cogeme per la presenza della nuova rete del gas e dell'acqua in via Rimembranze che interferirebbero con il futuro percorso di un canale di scolo che la ditta intenderebbe realizzare. Ho ricordato come la provincia sarebbe disposta a aprire un tavolo tecnico con il comune "caldeggiando" una soluzione del problema favorevole alla ditta. Ho chiesto uffcialmente alla maggioranza di partecipare insieme ai tecnici del comune a questo tavolo quando verrà convocato. La maggioranza ha risposto positivamente alla mia richiesta.


Resto a disposizione dei cittadini per qualsiasi chiarimento sia per i punti discussi nel consiglio comunale sia per i temi trattati nella maggioranza.


angelobergomi@bresciaonline.it

venerdì 14 dicembre 2007

Basta cave selvagge: Bresciaoggi del 13-12-2007























IL CASO. I timori degli enti locali per l’avvio dell’attività in alcuni Ate del piano provinciale dopo l’approvazione delle convenzioni d’ufficio Nuove cave all’orizzonteI Comuni alzano la voce


di Pietro Gorlani


I quattro Comuni ribelli che due anni fa hanno fatto ricorso al Tar contro il piano cave (Montirone, Cazzago San Martino, Rovato e Rezzato) sembrano vicini ad una cocente sconfitta, ma non rinunciano alla lotta. Nella provincia gruviera, tra le più scavate d’Italia, il business della sabbia e della ghiaia non conosce confini e la Regione di certo non aiuta quegli enti locali disposti anche a rinunciare ai ricchi contributi di escavazione pur di salvaguardare il proprio territorio. Ad inizio novembre la Provincia ha approvato la convenzione d’ufficio che dà il via libera all’escavazione di 1,6 milioni di metri cubi nella cava Bonfadina tra Rovato e Cazzago (decisione contro la quale i 2 comuni chiederanno la sospensiva al Tar); a Montirone la ditta che scaverà nell’Ate 35 (i 400 piò della cascina Betulla) ha depositato la dichiarazione di inizio attività per recintare la futura cava; a Rezzato non arriva nessuna buona notizia riguardo l’ate 25: il Comune chiedeva, inutilmente, che la cava da 4,1 milioni di metri cubi non arrivasse a toccare la falda. Ma l’apertura di queste 3 cave non sarebbe nulla rispetto ai quantitativi di sabbia e ghiaia che serviranno in aggiunta per la realizzazione di Tav e in parte BreBeMi. IL RICORSO DEI COMUNI. Nel marzo 2005 i quattro comuni sopraccitati erano ricorsi congiuntamente al Tar (avvocato Mauro Ballerini) contro un piano cave «reo» di mettere in pericolo l’approvvigionamento idrico, di aumentare il traffico di camion con relativi problemi alla viabilità, e di non aver coinvolto gli enti locali nella programmazione. Il Tar dopo due anni e mezzo non ha ancora dato una risposta. Ha risposto invece la Commissione europea alla quale i Comuni si erano rivolti (Cazzago e Rovato in primis) in merito alla mancata Valutazione di impatto ambientale su quelle cave con una superficie di Ate superiore ai 20 ettari. La Ue ha avviato la procedura di infrazione per l’Italia, alla quale la Regione ha risposto rimediando una delibera che restringe il perimetro effettivo della cava lasciando però gli Ate (ambito territoriale estrattivo) con estensioni inalterate.NESSUNA BUONA NOTIZIA da Montirone, dove il cavatore Faustini tre anni fa ha acquistato 400 piò di fertili terreni agricoli annessi alla cascina Betulla che dopo pochi mesi il Pirellone ha inserito nel piano cave (prevista l’escavazione di 1,5 milioni mc per il decennio, ma una riserva di sabbia e ghiaia di 9,5 milioni di mc). «Nei giorni scorsi la ditta escavatrice ha presentato una dichiarazione inizio attività per iniziare a recintare il perimetro della cava – spiega il sindaco Serafina Bandera – questo vuol dire che si preparano a scavare». A Cazzago non va certo meglio. La cava Bonfadina (Ate 9) condivisa con il Comune di Rovato ha visto ad ottobre «la convenzione d’ufficio firmata dalla Provincia – lamenta il sindaco Giuseppe Foresti – un atto unilaterale che in assenza di convenzione con il Comune indica le regole che i cavatori dovranno adottare durante il decennio di escavazione. Noi chiederemo la sospensiva al Tar entro Natale». Anche a Rezzato il Comune lamenta la totale mancanza di collaborazione della Regione: l’amministrazione chiedeva che nella cava dell’Ate 25 l’escavazione non scendesse sotto i 16 metri (contro i -30 voluti dalla Regione) per non pregiudicare qualità della falda e approvvigionamento idrico. Nessuna mediazione da parte del Pirellone, conferma l’assessore all’Ambiente Marco Apostoli «mentre l’accordo lo hanno trovato le tre società di escavazione interessate all’area».




«Paura per le quantità di Tav e Brebemi»

L’inizio imminente dell’escavazione nelle tre cave contestate pare poca cosa se così come sostengono i comitati anticava dovessero aprire le cave di prestito collegate ai cantieri per la Tav e BreBeMi. «I quantitativi sarebbero grossomodo simili ad un altro piano cave, 70milioni di metri cubi – sostiene Angelo Bergomi del comitato anticava di Rovato e consigliere comunale con delega alle materie estrattive – poiché il materiale che verrà scavato con BreBeMi, autostrada che scorrerà per gran parte sottoterra, verrà venduto anziché essere riutilizzato lì vicino per costruire la mega barriera di 9 metri dove passerà la Tav». UN PUNTO molto controverso quello delle cave di prestito, la cui approvazione per il momento non parrebbe rientrare nei programmi delle istituzioni, che infatti smentiscono la loro futura apertura (lo ha fatto in primis l’assessore provinciale ai Trasporti Valerio Prignachi). Ma i comitati invitano semplicemente a confrontare il piano cave licenziato nel 2004 con il materiale che servirà per le nuove infrastrutture: e ci si rende subito conto che le cifre non combaciano. Per difetto. Per ora la lotta del Comitato anticava di Rovato è contro la cava Bonfadina (Ate 9) ma anche contro l’estensione dell’Ate 14 (tra Cazzago e Travagliato) contro la quale sta lottando anche il comitato Salute e ambiente di Cazzago San Martino, che sabato scorso si è riunito nella frazione di Pedrocca per dire no alla programmata devastazione del territorio».Battaglia aperta anche sulla cava Bonfadina (un estensione pari a 106 campi da calcio): «La partita è ancora tutta aperta: la Ue deve esprimersi sulla Via e sulla modifica della normativa adottata dalla Regione Lombardia». Sul piatto ci cono poi altri problemi rilevanti, a partire dalla gestione della viabilità. La strada che dovrebbe accogliere i camion in entrata ed in uscita dalla cava (trecento al giorno) è stretta e insicura per carichi così pesanti. Inoltre la rotonda che la ditta dovrebbe realizzare sulla statale 11 attualmente vede la contrarietà all’esproprio di un proprietario di un terreno agricolo. Problemi non irrilevanti, destinati – forse – a far slittare ulteriormente l’entrata in funzione delle ruspe.




Ma l’Europa contesta le norme regionali

L’ottobre scorso la Commissione europea ha bocciato la normativa regionale in materia di piano cave, giudicandola non conforme alla direttiva Cee sulla valutazione d’impatto ambientale. Per il Pirellone la Via andava applicata solo al perimetro reale delle aree scavate con dimensione superiore ai 20 ettari o ai 500mila metri cubi. Per diversi sindaci della provincia e per l’europarlamentare Verde Monica Frassoni la Via andava applicata a tutta l’area di un ambito estrattivo, calcolando anche le aree già scavate in passato, e i già vissuti stress ecologici. Classico esempio della diatriba, l’Ate 9 (cava Bonfadina di Rovato): la Regione dopo le bacchettate dalla Ue ha ribadito che il reale perimetro di escavazione non è quello dei 40 ettari dell’Ate bensì quello dei 14 ettari che coprono la reale bocca della cava. E così per il Pirellone non c’è bisogno di nessun Via (provvedimento invece, che anche la Regione prevede per otto Ate, a partire dal 14 di Cazzago-Travagliato). Sul problema interviene anche l’assessore provinciale all’Ambiente ed Attività estrattive Enrico Mattinzoli, che confessa di sentirsi tra due fuochi: «Le legittime richieste di tutela del territorio da parte dei Comuni, una legge regionale alla quale noi dobbiamo pur rispondere, così come dobbiamo rispondere alle esigenze lavorative dei cavatori, che si sono visti approvare i loro progetti. Per questo volenti o nolenti dobbiamo rilasciare le autorizzazioni e provvedere anche al via libera d’ufficio come per l’Ate 9. Il rischio è che – in mancanza di approvazione – gli stessi cavatori ci possano chiedere i danni. È già successo a Montichiari, zona interessata al piano d’area: in virtù di questo abbiamo bloccato una cava e i proprietari ci hanno chiesto danni per 22 milioni di euro». Mattinzoli però, si dichiara solidale con i sindaci che proseguono la loro battaglia legale al Tar: «Se ci sono delle normative europee è giusto che vengano rispettate».Va ricordato che il territorio bresciano è il più scavato della Lombardia, tra i più scavati d’Italia (oltre ai 70milioni di mc di sabbia e ghiaia ce ne sono altrettanti per argilla e pietre ornamentali). «Il problema è che la legge 14 del 1998 non pone un limite all’escavazione selvaggia del territorio - spiega il sindaco di Montirone Serafina Bandera .– così nel mio Comune con le nuove cave ben il 25% del territorio sarà occupato da escavazioni». I Comuni bresciani con capofila l’associazione che li rappresenta (l’Acb) nel 2004 avevano già raccolto le firme (presidente dell’Acb era Guido Bussi, ex sindaco di Montirone) per chiedere al Pirellone la modifica della legge n. 14/1998, sollecitando più collegialità e partecipazione degli enti locali».

mercoledì 12 dicembre 2007

Maggioranza del 10/12 + Commissione Urbanistica del 11/12




Lunedì sera la maggioranza di Rovato Civica si è riunita per discutere ancora di alcune caratteristiche relative a scelte urbanistiche in merito ad alcuni piani di edilizia che i proponenti hanno portato all'attenzione degli uffici tecnici. E' stata quindi una seduta particolarmente tecnica. A seguito di essa è stata convocata una riunione della commissione urbanistica nella serata di ieri ove si è continuato ad analizzare situazioni urbanistiche rispetto alle quali giustamente l'assessore competente ha richiesto un indirizzo politico da seguire.

Si è cominciata una discussione che riguarderà sicuramente le prossime maggioranze per dare risposte ai cittadini che le richiedono ma attraverso un'analisi che miri a preservare sempre l'interesse pubblico delle scelte.

Nella commissione di ieri è stato ribadita anche la necessità di vivere la redazione del Piano di Governo del Territorio (PGT) come un'occasione da sfruttare per una partecipazione dei cittadini a preservare l'unico bene di cui un comune dispone: il proprio territorio.


A proposito di territorio, segnalo la necessità di aggiornamento sulla questione Bonfadina, alla luce del parere positivo che la Regione ha espresso a una nuova richiesta di discarica della Bettoni spa (la stessa ditta della Bonfadina!) in comune di Travagliato.

Segnalo un articolo del BSOggi di Sabato 8/12/2007 riportato sul blog del comitato anticava:

lunedì 10 dicembre 2007

Non si può morire sul lavoro!


(Foto dello stabilimento Thyssenkrupp di Torino)
Sono sconcertato! Nel 2007 non è possibile morire sul posto di lavoro!
Nello stabilimento della Thyssenkrupp di Torino, per via di un incendio sette lavoratori sono stati coinvolti in un gravissimo infortunio. Sette padri di famiglia, sette persone che onestamente affrontavano il proprio turno di lavoro per permettere alle proprie famiglie di vivere dignitosamente.
4 di loro dopo immensa sofferenza se ne sono andati:
Antonio Schiavone 36 anni, Roberto Scola 32 anni aveva ustioni di terzo grado sul 95% del corpo, Angelo Laurino 43 anni stroncato da un'insufficienza multiorgano, Bruno Santino 26 anni che era stato trasferito dall'ospedale Maria Vittoria al centro grandi ustionati del CTO.
Rimangono in condizioni gravissime altri tre operai: Rocco Marzo, ricoverato alle Molinette di Torino, Giuseppe de Masi, al Maria Vittoria, e Rosario Rodinò, a Genova.
Nel 2007 non è accettabile che vi siano delle realtà lavorative in cui una persona rischi la propria vita tutti i giorni per lavorare. La nostra Costituzione comincia con questo articolo numero 1:
"L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro".
Aggiungerei: su un lavoro sicuro.
Mi fermo qui, rischierei di cadere nella banalità.
Voglio esprimere alle famiglie e a tutti i lavoratori della Thyssenkrupp di Torino le più sentite condoglianze mie e del gruppo DS di Rovato.
Angelo Bergomi



martedì 4 dicembre 2007

Riunione di maggioranza del 3/12/2007: bilancio previsionale 2008





Ieri sera si è aggiornata la maggioranza in merito alla complessa materia del bilancio previsionale 2008. La maggioranza ha approfondito i capitoli di spesa, passando in rassegna ogni spesa che il comune sarà chiamato ad affrontare l'anno prossimo. Il bilancio deve tener conto in questa fase pianificatoria di una spesa che è sicuramente sottocontrollo (entro l'1% di crescita) ma che d'altro canto si scontrerà con le minori entrate dovute a un abbassamento degli oneri con un trend che dura già da alcuni mesi. La maggioranza sta affrontando responsabilmente questa analisi conscia di mantenere e irrobustire i servizi partiti in questi anni cercando di non pesare eccessivamente sulle tasche dei cittadini. Con entusiasmo si stanno mettendo in cantiere iniziative che riguardano anche potenziali risparmi non immediati ma di sicuro futuro interesse: vedasi il contenimento della spesa delle utenze elettriche e di riscaldamento degli edifici pubblici attraverso fonti rinnovabili.

Siamo in attesa di conoscere l'entità del taglio dell'ICI sulla prima casa che dovrebbe essere oggetto del testo della finanziaria presentato in Parlamento.

Segnalo l'estrema attenzione nel passare in rassegna i vari capitoli che determina riunioni di maggioranza fiume ma che speriamo possano portare i frutti sperati.

Se qualche cittadino avesse delle idee da proporre soprattutto in merito al contenimento della spesa sarò felice di poter analizzare le proposte e poratre all'attenzione della maggioranza.

Grazie.



lunedì 3 dicembre 2007

Riaperte le indagini sulla morte di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin !!



(foto tratta da www.circoloilariaalpi.it)

Sull'omicidio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin non cala il sipario che troppi si aspettavano. Il GUP Emanuele Cersosimo ha respinto la richiesta della Procura della Repubblica di Roma che aveva chiesto l'archiviazione del procedimento in merito alla morte della giornalista. La decisione ha accolto quindi la domanda dei genitori di Ilaria che da sempre si sono opposti a questa archiviazione. Essi avevano richiesto lo svolgimento di ulteriori accertamenti anche sulla base del lavoro della commissione parlamentare d'inchiesta sulla morte di Ilaria e Miran.

Accolgo personalmente con entusiasmo questa notizia. Da sempre ho trovato disgustoso il tentativo di chiudere il caso senza aver fatto chiarezza sulle responsabilità anche politiche di queste morti. Ho ancora negli orecchi le parole dell'avvocato Taormina che, a capo della commissione d'inchiesta, chiedeva la chiusura del caso perchè non vi erano secondo lui motivi ulteriori di indagine. Così spiegò la sua versione in un articolo riportato da Repubblica."Si è trattato di un tentativo di rapimento sfociato in una sparatoria avviata dallo sparo esploso dalla guardia del corpo dei due giornalisti. La sparatoria e l'uccisione della giornalista e del suo operatore - conclude Taormina - sono da considerarsi come l'esito di un sequestro andato a male. Ilaria Alpi e Miran Hrovatin sono due eroi del giornalismo italiano uccisi sul campo".

Sono felice che finalmente un magistrato dia ascolto alla richiesta di chiarezza da parte dei genitori di Ilaria, quella chiarezza che stanno chiedendo dal 20 marzo 1994, giorno dell'omicidio della figlia e del suo operatore.

Ricordo che nelle nostre zone il nome e l'opera di Ilaria viene portato avanti dal Circolo "Ilaria Alpi" di Erbusco, che non finirò mai di ringraziare per la sua attività anche in merito al problema della cava Bonfadina. E' grazie a persone come loro che il lavoro e le attività di Ilaria Alpi e del suo operatore Miran Hrovatin non verranno mai dimenticate. Vi ricordo il link del sito del circolo che ringrazio anche per la foto che ho usato in questo post.

www.circoloilariaalpi.it

Angelo