mercoledì 7 luglio 2010

Cava Bonfadina: il 13 Luglio si pronuncia il Consiglio di Stato



Mentre la Regione ieri ha deciso di riaprire l'iter per la questione discarica Profacta nel perimetro della cava Macogna, il 13 Luglio il Consiglio di Stato si esprimerà nel merito dei numerosi procedimenti sulla cava Bonfadina.
Riassumendo brevemente: il Tar il 1 Dicembre 2009 ha bloccato i lavori già iniziati lo scorso Agosto perchè il quadruplicamento del bacino è stato realizzato dalla Regione senza interpellare i Comuni. Il privato e la Provincia hanno presentato entro fine febbraio una richiesta di sospensiva che il Consiglio di Stato ha rigettato a Marzo 2010.

La Regione Lombardia, dopo le elezioni regionali ha ricorso al Consiglio di Stato (ma guarda un pò che strana la tempistica!) .

Il 13 Luglio si discuteranno tutti questi ricorsi (non si sa se anche quello della Regione Lombardia).

Cosa aspettarci?

Ci sono più possibilità che a beneficio dei cittadini cerco di enucleare:

1) Il Consiglio di Stato ribalta la sentenza del TAR. Dalla mattina dopo il cavatore può riprendere a scavare.

2) Il Consiglio di Stato conferma la sentenza del TAR. L'ambito estrattivo deve riprendere il suo iter dalla proposta provinciale di 400.000 metri cubi.

La Provincia deve allora confermare la sua proposta o stravolgerla. La Regione poi, con la partecipazione dei Comuni stavolta deve dire come la pensa. Se venisse confermata la proposta provinciale ci sarebbe comunque un problema. I 400.000 mc riguardavano solo l'area collocata sul territorio comunale di Rovato, per intenderci quella che si affaccia sulla ex statale 11 e sud del canale Roggia Fusia che costeggia i capannoni rimasti dopo la demolizione.


C'è un grande problema che il sottoscritto in tutte le sedi ha sempre esposto. Fin dalla conferenza dei servizi in Provincia sulle emissioni di polveri il 13 Luglio 2009. Allora lo scavo non era ancora stato iniziato, ma già in quella sede dissi che era assurdo partire con l'escavazione senza aspettare la sentenza del TAR perchè in caso di pronunciamento favorevole ai Comuni (come poi è in partre successo) l'escavazione sarebbe partita sul lotto di Cazzago S.M.. Morale: la ditta a occhio e croce ha portato via 200.000 metri cubi in 3 mesi dei 400.000 previsti dalla Provincia sul decennio di durata del piano cave; li ha portati via dal Comune di Cazzago S.M. che non era coinvolto dalla proposta della Provincia ma solo da quella della Regione Lombardia.
Quindi il caos più totale.
Staremo a vedere quel che succede settimana prossima.
Come sempre terrò informati i cittadini.
Nel frattempo segnalo come la cava di prestito per Brebemi arriva a ridosso della Bargnana grazie all'accordo siglato dal Comune di Castrezzato.

Su questi temi mi piacerebbe capire dove sono i consiglieri regionali bresciani di maggioranza che hanno sbandierato attenzione al territorio e agli enti locali in ottica federalista.
Evidentemente il federalismo è un concetto che vale a intermittenza. Nell'ambito dell'attività estrattiva e della gestione dei rifiuti evidentemente non vale.