venerdì 27 marzo 2009

Sequestro area della Macogna: smaltimento abusivo di rifiuti? COMUNICATO STAMPA sindaco FORESTI

Il Nucleo Investigativo per i reati in materia ambientale della Procura della Repubblica di Brescia ha disposto il sequestro probatorio di un’area nella cava Macogna (ATEg14) in gestione alla ditta Cave San Polo. La stessa cava nella quale sono state presentate due domande di discariche di rifiuti speciali non pericolosi nei mesi scorsi.
Secondo i Nita, nell’area vi sarebbero rifiuti speciali (terre e rocce da scavo) frammisti a materiali di demolizione. Gli agenti della Procura hanno sequestrato sia i cumuli di rifiuti trovati che l’area destinata agli impianti di recupero di rifiuti speciali non pericolosi derivanti da demolizione.
Al di là del caso specifico su cui desiderei esprimermi dopo gli esiti dei controlli voglio però sottolineare la denuncia pubblica che ormai da cinque anni stiamo portando avanti sul malcostume nella gestione delle attività estrattive nel bresciano.
E' inconcepibile che nell'indifferenza più totale si assista a escavazioni abusive di volumetr4ie non concesse con ripristino dei livelli attraverso marteriali di riporto di non meglio precisata provenienza.
In casi come questi si commettono due reati: l'escavazione abusiva da un lato e lo smaltimento illegale di rifiuti dall'altro.
In attesa dell'esito delle indagini sul caso specifico esprimo la necessità di sospendere qualsiasi iniziativa in merito all'autorizzazione di escavazione nell'ATEg14. E a maggior ragione i privati si scordino di realizzare discariche in quel buco.
Esprimo apprezzamento per le parole usate sul tema dal sindaco Foresti di Cazzago S.M..
Comunicato stampa sindaco di Cazzago S.M. sulla questione:
"Con l’intervento del Nucleo Investigativo per i reati in materia ambientale della Procura della Repubblica è stato disposto il sequestro probatorio di un’area nella cava in gestione alla ditta Cave San Polo, nell’ambito estrattivo della Macogna, alla Pedrocca di Cazzago San Martino. In tale area sono sati rinvenuti rifiuti speciali appartenenti alla tipologia terre e rocce da scavo frammista a materiali di demolizione. Sono stati sequestrati cumuli di rifiuti e l’area destinata agli impianti di recupero di rifiuti speciali non pericolosi derivanti da demolizione.
L’attività investigativa della Procura della Repubblica si aggiunge ad un procedimento, avviato pochi giorni orsono dal comune nei confronti della ditta per motivi analoghi, a seguito di segnalazione della Provincia.
Così dopo le reiterate sanzioni comminate dall’amministrazione comunale per l’attività estrattiva abusiva, è stato rilevato un abuso ancora più grave, col tentativo di mascherare attraverso rifiuti l’attività estrattiva irregolare, anticipando una attività di discarica di fatto, facilitata dall’autorizzazione al riciclo di rifiuti inerti.
Restano molte cose da chiarire. Il comune confida nell’attività ispettiva e collaborerà pienamente con l’autorità giudiziaria affinchè attraverso un piano di caratterizzazione venga fatta piena luce sulle attività svolte nella cava. Si ritiene che tra le tante cose dovrà essere chiarita fin dove è arrivata la escavazione anche eventualmente sotto il piano di cava consentito: sono evidenti a questo riguardo i pericoli per la falda. Dovranno essere disposte anche attente analisi sui rifiuti ritrovati.

Il comune chiederà altresì la sospensione dell’iter procedurale in corso per l’approvazione del progetto di gestione dell’ambito estrattivo. E’ evidente che il progetto non potrà che ripartire dalla situazione accertata che si è venuta a creare e che dovrà essere riportata a regolarità.
Men che meno, in una situazione del genere, potranno essere portati avanti progetti di discarica di qualsiasi genere (sulla stessa area insiste un progetto di discarica della ditta Profacta, già oggetto di presa di posizione negativa del Comune). Se le aziende pensano che attività estrattiva abusiva e discariche di fatto sono la loro regola, non si lamentino dei tempi di approvazione dei progetti. La questione non la risolveranno gli uffici amministrativi, la questione la risolverà la magistratura.

Il sindaco di Cazzago S.M.
Giuseppe Foresti
"

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