martedì 1 settembre 2009

Commissione Urbanistica del 01/09/2009 + Riunione di maggioranza

Ieri sera alle ore 20.30 sono stato presente a una commissione urbanistica, la prima dopo le ferie.
Presenti:
geom. Silvia Premoli.
Rovato Civica: Sindaco, assessore Sette, Bergomi, Bara e Buffoli (membri della commissione), Serra, Pontoglio, Niglia
Rdl: Capoferri, Fogliata. Assente Conter
Ordine del giorno, le osservazioni che come consiglio comunale saremo chiamati a votare venerdì 4/08/2009 nei confronti della variante al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale della Provincia di Brescia. (PTCP).
Sono osservazioni che nascono da una variazione piuttosto corposa del PTCP effettuata dalla Provincia. Ve ne sono alcune legate alle pianificazioni sovracomunali di settore. Una in particolare legata al piano provinciale cave che oggi, con l'attuale legge regionale, permette a Provincia e Regione di imporre a una comunità locale l'arrivo di una cava senza il parere favorevole della stessa. Ogni riferimento alla Bonfadina e, per quanto riguarda una discarica, alla Macogna non è casuale.
Le minoranze rappresentate da Fogliata e Capoferri non hanno voluto esprimere giudizi sulle osservazioni ma hanno preso atto che il nostro territorio è oggetto di attacchi spregiudicati.
Anzi Fogliata ha ribadito il suo impegno che avrebbe voluto tradurre anche nel ruolo di consigliere provinciale, carica che suo malgrado non è riuscito a conquistare.
Si è detto pessimista sulla possibilità di far chiudere la Bonfadina, mentre più ottimista è stato sul PLIS. Personalmente ho ribadito la necessità di insistere perchè anche attraverso queste osservazioni al PTCP si arrivi almeno indirettamente a far pesare di più gli strumenti urbanistici locali rispetto a quelli sovracomunali.
Non si pone il rischio evidenziato da Fogliata sul no alle infrastrutture che potrebbe arrivare dalle comunità locali.
Una cava o una discarica non è una infrastruttura di cui una comunità ha bisogno.
Sinceramente, se un privato volesse lucrare su una comunità locale attraverso l'apertura di un bacino estrattivo o di una discarica utile solo alle sue tasche, è doveroso che l'amministrazione pubblica locale possa dire di no.
Una possibilità è introdurre il criterio già previsto dalla Leggere Regionale Veneto sull'attività estrattiva. Senza il consenso della comunità locale è vietato superare la soglia del 3% della superifice agricola di un comune, destinata all'escavazione o alla collocazione di discariche.
Un dato, a Montirone con le cave autorizzate dall'ultimo Piano Cave Provinciale si è superato il 15% !
Assurdo e inaccettabile.

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