domenica 14 novembre 2010

Conferenza Stampa: No a un inceneritore sul Lago d'Iseo

Venerdì pomeriggio con il segretario di Iseo Paolo Poiatti e Filippo Filippini, neoresponsabile comunicazione del PD per la zona Sebinio-Franciacorta abbiamo tenuto in Federazione una conferenza stampa per ribadire un NO chiaro alla trasformazione del cementificio di Tavernola Bergamasca in un vero e proprio inceneritore di rifiuti. Cosa c'entra il PD bresciano?

L'ho spiegato come responsabile ambiente del PD provinciale, ben coadiuvato da Paolo.

Di seguito il comunicato stampa.
Oggetto: il PD Bresciano dice NO a un inceneritore sul Lago D’Iseo
In un periodo in cui la cronaca nazionale è pervasa da notizie di guerriglia urbana provenienti dal napoletano dove, l’incapacità pianificatoria e decisionale della politica non è stata in grado di risolvere il problema della raccolta dei rifiuti, il Sebino sta correndo un rischio anche peggiore:
il rinnovo dell’autorizzazione integrata ambientale a fronte della scadenza di quella attualmente in vigore presentata dal cementificio Sacci di Tavernola Bergamasca potrebbe consentire il coincenerimento dei rifiuti (cdr e pneumatici) nel proprio forno.
Un’eventualità di questo tipo rappresenterebbe una miopia pianificatoria senza precedenti per la zona del Sebino. Nel periodo in cui sempre più Comuni stanno passando al sistema di raccolta rifiuti porta a porta, alzando a livelli impensabili solo fino a qualche anno fa la percentuale di rifiuti riciclabili e non più destinati alla discarica o agli inceneritori, il Sebino corre seriamente il rischio di vedere un inceneritore che brucia rifiuti problematici a ridosso del lago.
Un’autorizzazione integrata ambientale che consentisse questo non terrebbe conto del fatto che questo inceneritore sia davvero incompatibile con la vocazione turistica del Sebino. Il rilancio economico del Sebino non può non passare da una valorizzazione del proprio ambiente, da uno sviluppo sostenibile che consenta alle comunità del bacino di farsi conoscere per le proprie bellezze e peculiarità storiche.
La contrarietà che come federazione provinciale bresciana del PD esprimiamo a questo dissennato progetto si basa su motivazioni oggettive:
1) Esistono studi scientifici che dimostrano come le emissioni di impianti che realizzano il coincenerimento siano caratterizzate da disomogeneità tali da giustificare la presenza di microinquinanti incontrollabili e tossici.
2) La dislocazione del cementificio è problematica. Consentire di bruciare CDR e pneumatici in un impianto che si trova di fronte a Montisola e nel bel mezzo del Sebino determinerebbe lo spargimento di emissioni in tutto il bacino lacustre.
3) La viabilità a servizio dell’impianto è gestita attraverso la ex SS 469 che presenta un traffico insostenibile già oggi. L’incremento di tipologie di rifiuti conferibili nell’impianto non farebbe altro che far convergere un numero elevato di mezzi pesanti, creando un appesantimento del traffico attuale.
4) Le emissioni porterebbero problemi di accumulo di inquinanti sui suoli e nelle acque circostanti.
5) La vocazione turistica dei paesi affacciati sul Sebino sarebbe messa a dura prova. Anche quella dei Comuni bresciani che si affacciano al Sebino e dai quali il cementificio è facilmente visibile.
6) Dal punto di vista della salute uno studio dell’ASL di Bergamo evidenzia una già marcata incidenza tumorale nelle zone limitrofe rispetto alle medie provinciali (bresciana e bergamasca).
Dal punto di vista politico ribadiamo con forza il fatto che il parere delle comunità locali deve essere tenuto in considerazione. Ricordiamoci che la comunità di Tavernola Bergamasca si è già espressa contrariamente alla possibilità che il cementificio diventi a tutti gli effetti un inceneritore di rifiuti con un referendum nel giugno del 2007. Il NO ha vinto con oltre l’81% dei consensi. Allo stesso modo i Comuni affacciati sul Sebino hanno preso e stanno prendendo posizioni contrarie e le loro voci devono essere ascoltate.
L’ecosistema del Sebino deve essere tutelato.
Come Federazione Provinciale di Brescia del Partito Democratico prendiamo una posizione di netta contrarietà al progetto e auspichiamo che le istituzioni chiamate a dare un giudizio sullo stesso ascoltino i loro cittadini, dicendo un chiaro NO a progetti che di sostenibile non hanno nulla.

Angelo Bergomi
Responsabile provinciale Ambiente
Federazione PD Brescia.

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