martedì 31 dicembre 2013

All'asta un pezzo di cava Macogna per 5 milioni di euro! Alla faccia dell'IMU "agricola" delle cave



Segnalo ai cittadini la scadenza i primi di Gennaio di un'asta fallimentare che riguarda un lotto di cava Macogna in territorio di Travagliato. I dettagli sono leggibili qui.
La manifestazione d'interesse evidenziata dal curatore fallimentare (con la relativa cifra milionaria) sulla vicenda Macogna dimostra quanto possa valere una cava. Del solo lotto in questione stiamo parlando di oltre 4 milioni e mezzo di euro!
Questo dato testimonia come sia doveroso che anche in termini di tassazione IMU i terreni da cava (di qualunque cava, non solo della Macogna) debbano essere soggetti a una aliquota che NON può più essere assurdamente quella agricola. Una cifra del genere per un buco già estratto in gran parte, senza alcuna autorizzazione a discarica che insista su di esso, dimostra senza ombra di dubbio quale sia la valutazione della rendita catastale che quantomeno il mercato ipotizza.
Questo abbiamo chiesto lo scorso luglio con un'apposita mozione in consiglio comunale. L'agenzia delle entrate conferma l'ipotesi da noi avanzata: le cave devono pagare una IMU da aree artigianali-industriali dal momento in cui l'attività è in essere.
Ora si deve passare dalle parole ai fatti, però.

Le amministrazioni comunali devono sollecitare gli accatastamenti corretti delle aree e procedere con la relativa tassazione intervenendo anche sui propri regolamenti IMU.
Non è più tollerabile che a tutti i cittadini rovatesi (ma lombardi in generale, visto che solo due Comuni in tutta la Lombardia (!) non applicano aliquota agricola alle cave) siano chiesti sacrifici importanti attraverso la tassazione IMU e ad alcune categorie vengano invece applicate aliquote non consone alle attività svolte nelle proprie aree. Soprattutto visti i guadagni milionari prodotti dall'attività estrattiva.

Una nota a margine sulla vendita di un pezzo di Macogna. A qualche amministratore di quelli chiamati a prendere decisioni sul bacino non viene in mente che una cifra così elevata per un buco quasi del tutto esaurito (per il quale bisognerebbe in teoria tirare fuori dei soldi per il recupero a verde pubblico attrezzato ipotizzato dal Piano Cave provinciale) è in parte dovuta anche al fatto che l'autorizzazione provinciale alla discarica di rifiuti inerti nel lotto nord-ovest di competenza DRR srl rende appetibili per future discariche anche gli altri lotti del bacino?
Quando noi sostenevamo che aprire le porte a una discarica, anche una sola, nel perimetro della Macogna avrebbe voluto dire pregiudicare la zona per i prossimi 50 anni non avevamo forse ragione alla luce dei dati di questa asta fallimentare? A noi non interessa avere ragione, a noi interessa che il benessere delle nostre comunità sia garantito! Ecco perchè per anni abbiamo perseguito il sogno del PLIS (Parco Locale di Interesse Sovracomunale) e lottato all'inverosimile contro progetti di devastazione del territorio.

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