giovedì 12 giugno 2014

Enrico Berlinguer – 30 anni dopo


Rovato 11/06/2014
Oggetto: Enrico Berlinguer – 30 anni dopo


Gentile cittadino,
oggi 11 giugno ricorre il trentesimo anniversario della morte di una delle più grandi personalità politiche che la storia repubblicana italiana abbia saputo esprimere. A Padova, in seguito a un malore avuto durante un comizio per le elezioni europee del 1984, moriva Enrico Berlinguer, allora segretario del PCI.
Amato dai propri compagni di partito e rispettato anche da tutti i numerosi avversari politici che incontrò nella sua vita politica, Enrico Berlinguer dimostrò di avere quella lungimiranza che solo alcuni grandi uomini politici, non tutti, hanno.



Il compromesso storico del 1978 aprì le porte a un'era politica diversa, in cui compagini molto diverse tra di loro iniziarono a credere in una collaborazione concreta, facendo singolarmente qualche passo indietro, per permettere al Paese di fare dei passi avanti. Un progetto reso possibile da un dialogo avviato da due giganti della politica del tempo come Aldo Moro ed Enrico Berlinguer, appunto. Quel progetto fu messo a rischio dal rapimento e dal conseguente assassinio dell'onorevole Moro. Fu messo a rischio ma non fu annientato. Anzi. Credo di poter dire senza offendere alcuna sensibilità che oggi il Partito Democratico, il nostro Partito Democratico, sia l'approdo naturale di quella intuizione che vide l'inizio di un dialogo tra i cattolici e popolari democratici e i progressisti riformisti.

Berlinguer non fu solo questo. Berlinguer fu anche il promotore di una svolta "europeista" contro un nazionalismo rivolto al passato, concetti che tornano di grandissima attualità in tempi come i nostri in cui l'affermazione elettorale di alcune forze xenofobe ed antieuropeiste nelle elezioni europee appena trascorse pone una seria preoccupazione sul progetto di un'Europa dei popoli, aperta, solidale e moderna.
Berlinguer fu anche il leader politico che pose senza se e senza ma la "questione morale".
In un'intervista a Repubblica del 28 Luglio 1981 diceva: « La questione morale esiste da tempo, ma ormai essa è diventata la questione politica prima ed essenziale perché dalla sua soluzione dipende la ripresa di fiducia nelle istituzioni, la effettiva governabilità del paese e la tenuta del regime democratico. »
Se non sapessimo che queste sono parole di oltre 30 anni fa le potremmo credere pronunciate in questi giorni, tanto è grande la loro attualità.
Infine mi corre l’obbligo di sottolineare il legame profondo, sincero che Berlinguer ebbe con la nostra Brescia. Era presente ai funerali delle vittime della strage di Piazza Loggia, il cui 40-esimo anniversario è da pochi giorni trascorso.

In questa foto lo ritroviamo il giorno dei funerali attonito, ammutolito con Manlio Milani marito di una delle vittime e futuro presidente dell'associazione familiari. I due hanno le teste appoggiate l’una all’altra, quasi sorreggendosi a vicenda l’uno lacerato dal dolore di aver perso un famigliare l’altro a rappresentare la sofferenza di un intero popolo che aveva ben chiara fin da subito, ben prima delle inchieste giudiziarie, la matrice fascista di quella strage.
Dieci anni dopo quei fatti come dimenticare il cordoglio del Presidente della Repubblica Sandro Pertini che con quel suo chinarsi amorevolmente sul feretro di Enrico Berlinguer il giorno dei suoi funerali a Roma di fronte a una folla oceanica venuta da ogni parte d'Italia rappresentò il simbolo del saluto di una nazione intera a un leader politico che seppe incarnare come pochi le speranze di un popolo.



Credo davvero che se ciascuno di coloro che a qualche titolo rivestono un ruolo pubblico anche minuto si ispirasse alla statura morale, all'intelligenza e al rispetto delle istituzioni che hanno animato Enrico Berlinguer in tutta la sua vita politica, comunque la si pensi, ci troveremmo di fronte a un Paese migliore.


Angelo Bergomi
Partito Democratico Rovato

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