venerdì 15 gennaio 2010

A Bergamo neppure la Curia sconfigge gli interessi dei cavatori!

E' notizia di questi giorni che a Bergamo, dopo un piano cave aspettato per ben 8 anni e ridimensionato da ricorsi al TAR che avevano bocciato numerose cave considerate illegittime, dopo una Regione Lombardia governata da LEGA NORD e PDL che ricorreva al consiglio di stato contro le vittorie di Comuni e comitati ottenute al TAR, dopo ricorsi al TAR fatti dai cavatori contro cui la Regione non ha opposto resistenza si è saputo di una riammissione nel piano cave provinciale di Bergamo della cava di Caravaggio. Milioni e milioni di metri cubi da estrarre che mettono a rischi addirittura la fonte del santuario.

Ma come è avvenuta l'approvazione del Piano Cave di Bergamo?


E' vero che la famiglia dell'assessore regionale alla qualità dell'ambiente che ha gestito l'approvazione del Piano Cave bergamasco fino al Luglio 2008 avrebbe avuto un interesse legato a milioni di metri cubi nel piano stesso?


Il tema torna d'attualità dopo l'approvazione scandalosa, incredibile, offensiva per tutti i cittadini della cava di Caravaggio da parte della giunta regionale della Lombardia il giorno 13-01-2010 .


Sentiamo dalle parole del consigliere regionale Marcello Saponaro, ora nel PD, una valutazione dei fatti del 2008 sulla gestione del piano cave bergamasco da parte dell'allora assessore regionale Pagnoncelli (Popolo delle Libertà).

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